L’Associazione regionale per la protezione ambientale ha definito oltre i limiti i valori delle diossine sprigionate nell’aria dall’incendio di Roma.
Le registrazioni hanno portato alla luce una situazione allarmante, in cui le diossine superano il valore di riferimento indicato dall’OMS.
Le conseguenze dell’incendio di Roma
Si è verificato a Centocelle il mostruoso incendio che ha distrutto diversi autodemolitori della zona, obbligando i Vigili del Fuoco a intervenire e far evacuare alcune palazzine e a chiudere un tratto della Via Palmiro Togliatti.
Oltre a questo aspetto davvero terribile però, ce n’è un altro che magari non viene preso subito in considerazione nella valutazione dei danni ma ha una grandissima importanza. Parliamo dei livelli di sostanze nocive che le fiamme hanno sprigionato nell’aria.
La diossine, in particolare hanno raggiunto, secondo quanto registrato dall’Associazione regionale per la protezione ambientale, 10,6 pg al metro cubo, questo significa che è stato superato il valore massimo di riferimento stabilito dall’OMS per quanto riguarda l’ambiente urbano, ossia i 0,3 pg.
Le diossine sono tossiche per la salute perché un’esposizione può provocare malattie della pelle e se prolungata, molti danni agli organi e al sistema immunitario.
La combustione dell’incendio verificatosi nella giornata di sabato 9 luglio, ha disperso nell’aria e nell’ambiente una quantità enorme di tali sostanze e al momento i dati sono sotto attento monitoraggio in attesa di misure che verranno applicate dall’Asl di riferimento.
Il monitoraggio
Il direttore generale di Arpa Lazio, Marco Lupo, ha dichiarato che i valori delle diossine sono stati prodotti dalle fiamme in modo immediato e si spera che nei prossimi giorni e già addirittura nelle prossime ore, la situazione migliorerà.
L’Associazione a tutela dell’ambiente sta conducendo un’attenta attività di monitoraggio effettuando continui test sulla qualità dell’aria. Sono stati installati a tal proposito dei campionatori ad alto volume che sono in grado di rilevare anche le particelle inquinanti più impercettibili.
Oltre alle diossine, sono stati rilevati anche altri elementi preoccupanti, ad esempio il valore riguardante il benzopirene, che ha raggiunto i 2,6 ng al metro cubo, anche questo superiore alla media annua di 1 ng al metro cubo.
Intanto tuona sul web lo sdegno del sindaco Gualtieri, che afferma che dietro a questo disastro c’è sicuramente la mano dell’uomo, anzi, i rilievi di queste ore stanno confermando sempre di più questa ipotesi.
Anche la Procura si sta mobilitando per gestire meglio la situazione nella Capitale e sta avviando delle verifiche per migliorare la gestione delle aree verdi e il problema dei rifiuti, anche perché si pensa che dietro i roghi ci sia proprio la filiera dei rifiuti.
L’attività di monitoraggio riguarda ovviamente anche i 4 incendi che nell’ultimo mese hanno interessato Roma, l’ultimo dei quali appunto quello di Centocelle.