Lo storico direttore di Rai 3, nonché critico letterario, editorialista, scrittore, amministratore delegato dell’Istituto Luce e assessore alla cultura, Angelo Guglielmi, è morto all’età di 93 anni.
Una carriera decennale quella di Angelo Guglielmi, storico direttore di Rai 3, che lascia un vuoto incolmabile non solo nelle persone che gli sono state accanto nella sua vita, ma anche nell’azienda.
Morto il direttore di Rai 3 Angelo Guglielmi: dagli esordi al successo
Era il 1955 quando Angelo Guglielmi approdò in Rai. Quello fu per lui solo l’inizio della sua brillante carriera: solo 12 anni dopo – nel 1987 per essere precisi – divenne il direttore di Rai 3, ruolo che ha ricoperto fino al 1994.
Durante quegli anni di cose ne sono successe: sono nati programmi di grandissimo successo, come Quelli che il calcio, Samarcanda, Blob Chi l’ha visto?, Ultimo minuto e Un giorno in pretura, sono sbarcati sul piccolo schermo personaggi di rilievo come Michele Santoro, Fabio Fazio, Piero Chiambretti.
E non finisce qui, perché proprio quelli furono gli anni della svolta per la Rete, quelli in cui lo share passò dall’1% al 10%.
Eppure, nonostante il suo enorme impegno nella rete, Gugliemi era riuscito a trovare il tempo anche per fare altre cose. Ed oggi allora possiamo ricordarlo anche come critico letterario, editorialista, scrittore, amministratore delegato dell’Istituto Luce e assessore alla cultura.
La carriera fuori dal piccolo schermo
Angelo Guglielmi non si è “fermato” a Rai 3, ma si è voluto sempre evolvere, provando esperienze nuove ed affermandosi in vari campi.
Ricordiamo infatti che è stato – dal 1996 al 2001 – presidente e amministratore delegato dell’Istituto Luce, dal 2001 al 2004 è stato membro del Comitato di consulenza dell’Enciclopedia del cinema edita dall’Istituto della Enciclopedia Italiana, mentre dal 2004 al 2009 è stato assessore alla Cultura per il Comune di Bologna.
Nel frattempo, è stato critico letterario, editorialista e scrittore. Proprio lui, infatti, ha scritto per il Corriere della Sera, ad esempio, ha collaborato con l’Espresso, il Fatto Quotidiano.
Ha pubblicato varie opere, tra cui ricordiamo Il piacere della letteratura (1981); “Trent’anni di intolleranza (mia)” (1995); “Il romanzo e la realtà” (2010).
E poi, proprio in occasione del suo novantesimo compleanno ha deciso di pubblicare un altro libro, l’ultimo. Trattasi di “Sfido a riconoscermi – Racconti sparsi”, un racconto in cui i protagonisti veri sono gli incontri, sia quelli personali che letterari. E così nel libro troviamo Italo Calvino, Umberto Eco, Alberto Moravia e tanti altri personaggi di spicco.
La genesi di questo libro? La volontà di Guglielmi di raccontarsi senza però scrivere un’autobiografia, che lui stesso ha ritenuto “il male degli ultimi trent’anni della narrativa italiana”.