Allarme siccità: un’azienda agricola beccata a rubare l’acqua dal Po

Un’azienda agricola piemontese è stata beccata a rubare l’acqua dal Po per poter irrigare centinaia di ettari di terreni coltivati e poter contrastare l’allarme siccità.

Allarme siccità
Allarme siccità – Lettoquotidiano.it

I Carabinieri del gruppo forestale hanno scoperto che un’azienda agricola di San Raffaele Cimena (in provincia di Torino) era intenta a prelevare l’acqua del Po senza autorizzazione. Considerando che la situazione del fiume era già abbastanza tragica a causa della siccità, questo potrebbe aver causato ulteriori danni.

Allarme siccità: i dati sono sconcertanti

Siamo ormai in presenza di un vero e proprio allarme siccità, c’è poco da fare. Questo tra l’altro si aggiunge alla crisi economica in atto, alla pandemia che non è affatto finita, al caro prezzi dell’energia, del carburante, delle materie prime.

Po
Po – Lettoquotidiano.it

Le regioni più colpite? Quelle del Nord, in cui c’è un’agricoltura più intensiva e quindi c’è bisogno di maggiori quantitativi di acqua.

Nelle ultime settimane il Governo ha cercato di prendere provvedimenti e di adattarli però ad ogni regione, valutando misure ad hoc in base alla situazione ed alla gravità del problema.

Al contempo anche molti sindaci hanno cercato delle soluzioni da attuare nel brevissimo periodo per evitare sprechi, valorizzare le risorse idriche e razionare l’acqua (soprattutto nell’agricoltura).

Sappiamo che ben 175 comuni del Piemonte, 36 della Lombardia e 14 dell’Emilia Romagna già si sono serviti dalla Protezione Civile per il servizio di acqua potabile.

La regione più colpita in assoluto? Il Piemonte, in cui il livello dell’acqua del Lago Maggiore è passato in pochissimi giorni da 193,89 metri a 192,83 e le acque del Po sono diventate più basse che mai.

La situazione è talmente drammatica che in alcuni Comuni nelle province di Torino, Cuneo, Biella e Vercelli già diversi giorni fa sono dovuti intervenire con le autobotti per rifornire di notte le cisterne.

In questo quadro si inserisce un’azienda agricola torinese, che ha pensato bene di rubare l’acqua dal Po. Rubare, in senso letterale.

L’azienda che ha rubato l’acqua al Po

A scoprire il fatto sono stati i carabinieri forestali del gruppo di Torino. In pratica  un’azienda agricola di San Raffaele Cimena – in provincia di Torino – stava prelevando dell’acqua dal Po senza autorizzazione.

Acqua che sarebbe servita per irrigare centinaia di ettari di terreni coltivati. Sono stati prelevati circa 200 litri al secondo attraverso un sistema di derivazione e l’acqua poi veniva convogliata in un canale con una motopompa.

Le forze dell’ordine hanno continuato a effettuare delle indagini sul caso e quello che è emerso è che il sistema era attivo da almeno 15 giorni e che l’azienda ha prelevato dal Po più di 72mila metri cubi di acqua.

La situazione del fiume era già gravissima, come abbiamo anticipato, quindi quest’opera non autorizzata potrebbe aver causato ulteriori danni, che si andrebbero ad aggiungere a quelli che già c’erano.

Ovviamente l’azienda agricola non è rimasta impunita e dovrà pagare una multa che potrebbe arrivare fino a 30mila euro per derivazione e utilizzo di acque pubbliche superficiali senza autorizzazione.

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