Sei un pollice verde e vuoi arricchire il tuo orto e giardino con nuove piante. Condividiamo il tuo amore per la natura che richiede cura, attenzioni, fatica e sudore.
Personalizzare la propria oasi verde in modo autonomo è un trend in crescita anche nel nostro Paese. E’ importante, però, informarsi adeguatamente su cosa si può e non si può fare. In particolare, è doveroso conoscere le piante illegali, che non si possono assolutamente possedere e coltivare. Si rischiano multe salate, attenzione.
Ricordiamo che la legge italiana vieta anche la vendita diretta dei prodotti delle piante coltivate da privati. Ecco alcune piante ritenute illegali.
Orto e giardino: coltivare marijuana è illegale?
La marijuana (o cannabis) deriva dalla canapa indiana (THCAS): in Italia è legale quella con livelli di THC bassi. In genere, per coltivare cannabis senza commettere reato, non bisogna mai superare le 3 piantine. Una sentenza della Cassazione ha ritenuto non configurabile il reato anche in caso di 12 piantine se vengono riscontrate tecniche di coltivazione rudimentali.
Anche la mancanza di strumenti per il confezionamento dimostra che la coltivazione di marijuana non è destinata allo spaccio bensì all’uso personale del coltivatore.
Piante officinali: coltivazione illegale
Tra le varie piante officinali la cui coltivazione viene punita, troviamo Argyreia nervosa e Aconitum Napellus.
Argyreia nervosa (Hawaiian Baby Woodrose), proveniente dal subcontinente indiano, è una pianta usata nella medicina ayurvedica. Consumarne i semi, però, porta ad un’alterazione dello stato di coscienza e ad allucinazioni. Per tale motivo, coltivare questa pianta è illegale.
La pianta officinale Aconitum Napellus, utilizzata in ambito omeopatico, secondo la legge italiana può essere coltivata solo da chi ha una Laurea in Erboristeria oppure un Diploma da Erborista. Lo stesso vale per altre piante officinali come Atropa belladonna, Urginea maritima, Bryonia dioica e Conium maculatum.
Piante a rischio estinzione e piante esotiche invasive
E’ vietata la coltivazione di specie protette, piante a rischio estinzione come licheni, specie vascolari, briofite. Si tratta di specie protette dalla Direttiva 92/43/CEE ratificata, in seguito, dal Governo Italiano tramite leggi nazionali.
Sono vietati anche l’utilizzo, detenzione, coltivazione e vendita di specie esotiche invasive (Decreto Legislativo 230/2017 che recepisce il Reg. UE n. 1143/2014). Chi fosse in possesso di esemplari di specie esotiche invasive deve farne denuncia: violare il divieto comporta sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, addirittura l’arresto.