Nave – rigassificatore a Piombino: gli abitanti sono in rivolta

Una nave – rigassificatore arriverà presto a Piombino per sopperire alla probabile mancanza di gas, che in inverno potrebbe non arrivare più dalla Russia.

Nave rigassificatore
Nave rigassificatore – Lettoquotidiano.it

Dopo l’estate caldissima che stiamo vivendo, potrebbe esserci un inverno altrettanto freddo. E come potremo riscaldarci se dalla Russia arriveranno sempre meno flussi di gas (e c’è anche l’ipotesi che vengano completamente stoppati)? Ecco una possibile soluzione.

Le estati diventano sempre più calde, gli inverni sempre più rigidi. Non ci sono più le mezze stagioni si dice ed a quanto pare è verissimo.

Ma, se la Russia dovesse smettere di fornirci i flussi di gas, come potremmo fare? La soluzione possibile arriva dal Governo in collaborazione con Snam.

In cosa consiste? Nell’installazione di una nave – rigassificatore che, in sostanza, dovrebbe prendere il Gas liquido acquistato dagli USA e trasformarlo.

Un sito è stato trovato a Piombino e quindi le parti non hanno voluto perdere tempo ed hanno firmato un accordo per tre anni.

Nave risassificatore a Piombino: raggiunto l’accordo tra le parti

Solo pochi giorni fa, la Snam e i rappresentanti dell’esecutivo hanno firmato l’accordo triennale per poter utilizzare il sito di Piombino.
Nave rigassificatore in mezzo al mare
Nave rigassificatore in mezzo al mare – Lettoquotidiano.it
Mercoledì pomeriggio al Ministero si è tenuta la riunione, a cui hanno preso parte i ministri Roberto Cingolani e Mariastella Gelmini, l’ad di Snam Stefano Venier e rappresentanti di Palazzo Chigi Antonio Funiciello e Francesco Giavazzi.
All’incontro ha preso parte anche il presidente toscano e commissario speciale Eugenio Giani, duramente criticato.

Le critiche e le proteste degli abitanti

Le persone del luogo, infatti, non sono assolutamente d’accordo con questa iniziativa e così il 16 luglio ci sarà la prima manifestazione di protesta.
Il problema è questo: la nave – che dovrebbe essere lunga 300 metri e larga 40 – potrebbe essere impattante dal punto di vista ambientale e potrebbe inibire il turismo, dal momento che potrebbe impedire il passaggio normale dei traghetti.
Quindi insomma ad oggi la situazione è la seguente: il sindaco Ferrari è dalla parte dei cittadini, mentre Giani sta cercando di mediare tra le esigenze dalla popolazione locale e quelle degli italiani. E così la sua soluzione è quella di chiedere un sacrificio che possa durare tre anni ai cittadini, a fronte dell’istanza di 25 anni presentata dalla Snam, a detta sua “inaccettabile”.
Pare che quindi lui si trovi esattamente nel mezzo oggi, tra le esigenze degli abitanti di Piombino e la gravità della situazione a cui tutta l’Italia potrebbe andare incontro in inverno senza gas.
Comunque Ferrari continua a non convincersi: per lui già il problema principale di Piombino è che l’acciaio “non riparte come ci si aspettava”, poi a questo si aggiunge il problema della sicurezza. In Italia non esistono rigassificatori dentro i porti, quindi la sua intenzione è vigilare, perché, a detta sua, “le norme sulla sicurezza non potranno essere rispettate”.
Nel frattempo, anche le forze politiche sembrano essere contrarie a questa azione. E così ad oggi il Pd nazionale è d’accordo, quello regionale chiede garanzie, quello locale è contrario.
La situazione per il centrodestra non cambia più di tanto: quello locale – insieme alla Lega – si dimostra contrario, così come anche quello regionale, mentre quello nazionale è deciso a non dire più no.
Per adesso, però, sappiamo che la nave – rigassificatore sarà posta presso la banchina di Piombino pe tre anni, durante i quelli Snam cercherà di identificare un sito alternativo, in cui questa potrà restare per più tempo.
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