Allarme incendi: non accenna a placarsi l’allerta incendi nel nostro Paese. La situazione è critica e nelle scorse ore è toccato allo Stelvio. L’alto Adige in ginocchio.
Allarme incendi, la situazione nel nostro paese è davvero difficile e gli incendi si stanno moltiplicando. Per i vigili del fuoco è difficile domare e riuscire a circoscrivere il pericolo. In Alto Adige la situazione è fuori controllo. Ieri sera, 14 Luglio, alle ore 22.47 è scoppiato un vasto incendio a Prato allo Stelvio. Vasto e difficile da domare ha impegnato 150 vigili del fuoco.
Allarme incendi, lo Stelvio brucia
L’allarme incendi in Italia sta dando molta preoccupazione sia alle istituzioni che alla popolazione. L’estrema siccità ha causato una situazione anomala e difficile da gestire. Uno dei luoghi più colpiti negli ultimi giorni è il Trentino Alto Adige.
Ieri sera poco prima delle 23 è scattato l’ennesimo allarme e ciò che si è prospettato davanti agli occhi dei pompieri li ha lasciati sgomenti. Il sentiero che porta allo Stelvio si trova soltanto ad un kilometro dal centro abitato.
Sono stati necessari 150 vigili del fuoco per cercare di tenere circoscritto il più possibile il fuoco e limitare al massimo i danni. Le operazioni sono andate avanti fino alle 6 di questa mattina e ulteriori danni sono stati evitati. Ovviamente la bonifica del territorio colpito necessiterà di moltissimo tempo.
L’Alto Adige sta vivendo, nelle ultime giornate, un allarme incendi che non è usuale. In questo momento l’attenzione è ai massimi livelli. Negli scorsi giorni altri roghi hanno divorato il territorio causando danni inestimabili.
L’appello dei Vigili del Fuoco
L’allarme incendi sta mettendo in ginocchio l’Alto Adige e i vigili del fuoco hanno lanciato un appello chiaro. Chiedono a gran voce alla popolazione di evitare di accendere qualsiasi fuoco e di prestare molta attenzione.
Una situazione critica che è però, come spiegano i pompieri, spesso causata dall’uomo. hanno riferito: “Un quarto degli incendi boschivi di quest’anno sono stati probabilmente causati da mozziconi di sigaretta” e hanno continuato: “qualsiasi comportamento rischioso che possa causare un incendio boschivo deve essere evitato a tutti i costi”.
La spiegazione di questo momento così critico e senza precedenti è la siccità. L’acqua che solitamente era immagazzinata nelle montagne non è presente perché non è caduta. Ciò comporta l’estrema secchezza del terreno che è punto importantissimo nell’allarme incendi attuale.
Quando si danneggiano terreni boschivi come a Nago che ha bruciato 45 ettari o come quello di Tondo ci vogliono anni a risanare la situazione ambientale. Stessa cosa per quello in corso allo Stelvio.
Prestare la massima attenzione ed essere scrupolosi non è un diritto ma un dovere per preservare il nostro territorio.