Quest’estate è segnata da un (nuovo) aumento dei contagi da Covid, che fino a pochi giorni fa sembravano non accennare a scendere. La situazione, però, sembra essere migliorata nelle ultime ore.
A differenza di quanto era accaduto negli ultimi anni, quest’anno l’estate ha segnato anche un aumento dei contagi. Sarà la voglia di uscire e divertirsi, soprattutto dopo un paio di anni di pandemia, saranno i numerosi viaggi che gli italiani stanno facendo, sarà anche l’assenza di mascherine, ma la curva dei contagi fino a pochi giorni fa non accennava a scendere. Nelle ultime ore, però, stiamo finalmente assistendo ad una discesa.
Covid: i contagi sono in discesa
La situazione contagi in Italia sembra essere leggermente migliorata negli ultimi giorni. Dopo la risalita dei contagi, finalmente sta ricominciando a scendere l’Rt, anche se di poco.
L’ultimo dato rilevato è 1,34, mentre solo una settimana fa era 1,40. C’è però da specificare una cosa: questo è un mix di varie componenti, tra cui il numero di persone contagiate, il numero medio di persone che è in grado di contagiare e la differenza tra il tempo di infezione di una persona contagiata e il tempo di infezione del suo contagiatore.
Questo significa che non tiene conto solo del numero dei contagi giornalieri, che in realtà sta aumentando (è passato da 1.071 a 1.158), ma è diminuito l’aumento in percentuale (è dell’8%).
Le Regioni più colpite
La Regione più colpita? L’Abruzzo (con 1.546 casi per 100 mila abitanti), seguito da Campania (1.540) ed Umbria (1.454).
Ad oggi però nessuna Regione italiana è considerata a basso rischio di progressione del contagio. 13 sono a rischio moderato e 8 ad altro rischio. Questo è determinato dalle allerte di resilienza soprattutto. 19 realtà locali hanno almeno un’allerta di resilienza, altre 7 ne hanno diverse.
In ogni caso, le ultime rivelazioni ci dicono che ormai il picco massimo è stato raggiunto e la curva dei contagi è in discesa.
Ovviamente dobbiamo tenere conto anche dei ricoveri: anche questo dato è sceso e, nell’arco di una settimana circa, è passato da 1,24 a 1,15.
Attenzione però: questo è il dato delle persone che occupano i letti ospedalieri, perché la situazione delle terapie intensive è diversa. Qui il tasso di occupazione sta continuando a salire e, nell’ultima settimana, è passato dal 3,5% al 3,9%.
Detto ciò, come sono stati rilevati questi contagi? L’11% – contro il 10% di una settimana fa circa – è pervenuto tramite l’attività di tracciamento dei contatti, segno che questa metodologia è in aumento.
Allo stesso modo, il 50% – contro il 49% precedente – è stato diagnosticato tramite attività di screening, quindi anche in questo caso la percentuale sta aumentando.
Il 39% invece – contro il 41% di una settimana fa – è stato rilevato in seguito a comparsa dei sintomi.