Una nuova proposta potrebbe cambiare definitivamente le sorti della tassa odiatissima da molti, il Canone Rai. Ecco cosa sta accadendo.
Continuate a leggere per scoprire in che modo alcuni italiani potrebbero dover smettere di ricevere in bolletta il pagamento obbligatorio del Canone Rai.
Canone Rai, cosa prevede la tassa
Già da tempo il canone Rai arriva nelle nostre case attraverso la bolletta elettrica e non più il bollettino postale. Tutte le famiglie che possiedono un televisore in Italia troveranno nel bollettino i primi 70 euro dei 100 che si dovranno pagare entro fine anno, mentre gli altri 30 euro saranno pagati nelle fatture successive.
La quota della televisione italiana RAI è una tassa sulla detenzione di dispositivi adattabili alla ricezione dei canali televisivi nel territorio italiano. In poche parole, in Italia si paga una tassa per possedere una tv che trasmette i canali Rai .
L’importo del canone Rai viene ad aggiungersi alla bolletta dei possessori di contatore elettrico.
La cattiva notizia è che, però, il possesso di detto dispositivo è assunto dall’utente che è titolare di un contatore elettrico dove è registrato il suo indirizzo, anche se non vi abita. Tale utente può, tuttavia, provare di non risiedere presso la sede sociale e di conseguenza di non disporre di un televisore, presentando un’autocertificazione agli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
Per fortuna, ora il Canone Rai potrebbe trasformarsi in una tassa a esclusivo appannaggio delle regioni. Continuate a leggere per scoprire in che modo!
Non sarà più in bolletta
La notizia è incredibile, ma vera, il canone Rai non sarà più considerata come una tassa nazionale e non comparirà più in bolletta. La tassa sarà appannaggio esclusivo delle regioni, in poche parole un tributo locale. Per il momento si tratta soltanto di una proposta, avanzata da alcune regioni che si battono da sempre per la sua eliminazione.
In realtà, esistono già delle regioni che non la vedono come tassa nazionale: stiamo parlando di quelle a statuto speciale (Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia) e delle province autonome di Trento e Bolzano.
Ora, in base alla proposta, il canone potrebbe venire gestito esclusivamente dalle regioni. La proposta, se dovesse essere accettata, diverrebbe attiva già dal prossimo anno 2023, quando torna il pagamento in bollettino e scompare invece l’inserimento nella bolletta della luce.
La proposta è stata avanzata nel corso di una presentazione, durante la quale è stato mostrato un report promosso dal Corecom della regione Veneto, uno dei luoghi che più si è battuto contro la tassa.
E voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con quanto proposto in Veneto? Potrete già dire addio alla Canone in bolletta, ma adesso potrebbe diventare una tassa regionale. Diteci la vostra!