Omicidio Anzio, svolta fondamentale nell’inchiesta legata all’assassinio di Leonardo Muratovic, accoltellato fatalmente nella notte tra sabato e domenica scorsa.
Si tinge ancora di sangue la movida laziale, protagonista in questi ultimi anni di numerosi episodi di violenza efferata e, sovente, ingiustificata. Ad essere protagonisti, questa volta, di uno dei tanti sinistri eventi verificatosi non lontano dalla Capitale, due fratelli di origini maghrebine.
Ne avrete sicuramente sentito parlare in questi giorni, dopo l’ennesima notizia funesta che aveva risvegliato il nostro Paese lo scorso 17 luglio.
Omicidio ad Anzio: la ricostruzione dei fatti
A pochi giorni di distanza dall’importante e tanto attesa sentenza sull’omicidio di Colleferro, coinvolgente il povero e ormai tristemente noto Willy Monteiro Duarte ad opera dei fratelli Bianchi e non solo, un altro violento episodio ha interessato la provincia di Roma.
Ad essere coinvolti, anche in questo caso, due fratelli, rispettivamente di 20 e 25 anni. Nati in Italia ma con origini africane, Adam e Ahmed Edrissi si sono resi protagonisti dell’uccisione di Leonardo Muratovic, pugile coetaneo del fratello maggiore.
Il venticinquenne è rimasto vittima dell’ennesima rissa finita male, risoltasi in un epilogo divenuto ormai quasi da canovaccio per i più e meno recenti episodi di cronaca nera interessanti il nostro Paese.
Ad aggravare ulteriormente i fatti era stata poi l’ingerenza del padre di Leonardo, poche ore dopo distintosi per l’aver ferito con arma da taglio, per fortuna non fatalmente, i buttafuori della discoteca divenuta arena della cruenta uccisione del Muratovic.
“Mio fratello non c’entra”: arriva la confessione di Adam Edrissi
La svolta è arrivata in queste ore e corrobora definitivamente la tesi della colpevolezza di Adam e Ahmed, circa la quale c’erano già pochi dubbi. Fatali, per loro, le testimonianze dei presenti nonché i frame di diverse videocamere di sicurezza.
Il fratello minore, Adam, sentitosi alle strette, ha alla fine confessato il misfatto. Consapevole di non poter mentire a lungo, il ventenne Adam ha in queste ore annunciato la propria colpevolezza, pronunciando le seguenti parole al sostituto Procuratore di Velletri.
“L’ho accoltellato io, ho fatto tutto da solo, mio fratello non c’entra niente. È stata una disgrazia“.
Adesso è accusato di omicidio colposo mentre il fratello di concorso di omicidio e non ha ancora disambiguato il movente, con ogni probabilità legato a vecchie storie di droga o usura, mondi ben conosciuti da entrambi e ad una delle tante zone in cui spaccio, microcriminalità e tanti altri problemi di natura sociale fanno da sfondo ad un perimetro romano sempre più oscuro e funesto.