Scandalo all’ospedale di Empoli, dove le infermiere venivano spiate nei momenti di intimità grazie ad alcune telecamere negli spogliatoi.
Tre sono le persone indagate per aver trasformato l’ospedale in un Grande Fratello, accusati addirittura di revenge porn.
Infermiere spiate a Empoli
Sembra quasi la trama di un film sexy ma di erotico non c’è nulla. Alcune donne sono state spiate e private della loro intimità, grazie ad alcune microcamere installate nelle docce e negli spogliatoi dove le infermiere e le dipendenti della struttura si concedevano un momento di relax.
Un fatto gravissimo, classificato addirittura come revenge porn, quello che si è verificato nell’ospedale di Empoli e su cui gli inquirenti stanno lavorando.
Le persone indagate sono 3 ma si sospetta che la rete di ‘guardoni’ sia ben più ampia.
I Carabinieri hanno perquisito i locali dove si è compiuto il reato e hanno ritrovato un monitor collegato a un microcamera. Tale schermo si trovava in uno stanzino usato dagli addetti alla manutenzione della struttura, ecco perché si indaga sul personale esterno all’ospedale, che aveva accesso a queste zone e potrebbe aver piazzato la microcamera.
Le indagini e il reato di revenge porn
Ora le indagini si concentrano sulle tempistiche, ovvero da quanto tempo le dipendenti della struttura venissero spiate. Alcune infermiere avevano notato già diversi mesi fa dei piccoli fori nella doccia in seguito ad alcuni lavori di sostituzione dei vetri del box.
Era il 2021 quando in piena pandemia da Covid erano stati effettuati questi interventi e le infermiere utilizzavano spesso le docce per rilassarsi dopo estenuanti turni di lavoro.
Tuttavia la segnalazione ufficiale da parte di una di loro è arrivata solo lo scorso maggio, in seguito alla quale i Carabinieri hanno scoperto il collegamento del cavo fra la telecamera e il monitor nel locale adiacente, ben nascosto da un attaccapanni e diversi vestiti.
Un piano studiato a regola d’arte ma c’è un elemento in particolare su cui sta lavorando la polizia postale, decisamente molto inquietante.
Si sospetta che le immagini delle infermiere sotto la doccia siano state diffuse in rete e quindi le foto e le riprese video circolino liberamente.
Questa diffusione di momenti di intimità, ovviamente senza il consenso delle dirette interessate, si configura come revenge porn.
Solitamente questo reato è finalizzato a scopi di estorsione o vendetta, tuttavia in questo caso va a soddisfare il sadismo di uomini che hanno violato l’intimità delle lavoratrici del San Giuseppe di Empoli.
Si procede con l’interrogatorio ai 3 indagati, anche per capire quanti altri sono coinvolti.