“Correte al supermercato“: è il monito lanciato ai consumatori affinchè gli stessi facciano scorta di uno degli ingredienti più utilizzati in cucina, che ben presto potrebbe diventare irreperibile.
Paolo Grechi, presidente di ASSITOL, lancia l’allarme. I rincari delle materie prime e la guerra in Ucraina mettono a rischio la produzione di uno degli ingredienti più usati dagli italiani
Cosa dobbiamo aspettarci prossimamente?
L’ingrediente più usato in cucina presto irreperibile?
Il settore dei prodotti lievitati sconta due criticità. Da una parte, il rincaro della bolletta energetica che incide notevolmente sulle aziende che producono lievito. Dall’altra, sono poche le Nazioni impegnate nella produzione di elementi del lievito (fosforo e azoto) che consentono a questo microorganismo vivente di moltiplicarsi e del melasso da zucchero.
Il melasso da zucchero viene importato soprattutto dal Brasile (che ne ha prodotto meno del solito a causa del maltempo) e dall’India (che, però, sta convertendo parte del raccolto al bioetanolo).
Il melasso si ottiene dalla fermentazione dello zucchero (canna da zucchero o barbabietola): si presenta come uno sciroppo scuro, denso e colloso.
La chiusura degli zuccherifici in Italia
Presto sarà a rischio la produzione del lievito. Motivo? Potrebbe risultare introvabile il melasso, essenziale per realizzare il lievito. Tanto che a breve si rischia uno stop della produzione di pane, pizza e prodotti dolciari.
La prossima carenza di melasso è un problema che riguarda tutta Europa ma in Italia abbiamo un altro problema: nell’arco di 10 anni su 19 zuccherifici ne sono stato chiusi 16. In più, le quote europee della coltivazione da barbabietola da zucchero e la concorrenza talvolta sleale sui prezzi hanno fatto il resto.
Il numero degli zuccherifici, ad oggi, non è aumentato ma in alcune Regioni italiane si tenta di aumentare la produzione di barbabietola da zucchero: succede nelle Marche (Fermo e Ascoli), nell’area veneta del Polesine (Rovigo).
Gioca a favore della barbabietola da zucchero il positivo impatto ambientale: secondo quanto riporta Coldiretti, un ettaro di barbabietole assorbe CO2 al pari di un bosco.
Panificatori ucraini in tempi di guerra
Attualmente, in mancanza di lievito, tra bombardamenti, sirene e bunker, il panificatore ucraino Igor Mezencev racconta nelle sue stories via Instagram come continua a fare il pane. In mancanza di materie prime, inizialmente ha usato semole di grano saraceno non tostato, ora sta provando con la farina di frumento.
La fine della guerra resta il suo più grande desiderio.