Caldo afoso e bollette di importo elevatissimo? Non usare mai questa funzione del climatizzatore: fa male e ti fa schizzare la bolletta. Sbagliamo tutti.
Con l’ondata di caldo infernale che da giorni ha investito l’intera Penisola è inevitabile ricorrere all’utilizzo del climatizzatore. Si tratta di un elettrodomestico che può consumare anche molta energia se usato in maniera non corretta. I consumi energetici di un condizionatore, come quelli di ogni altro elettrodomestico, pesano sulla bolletta della luce e del gas.
Quanto consuma un condizionatore? Dipende da molti fattori, tra cui la classe energetica, il modello, la zona climatica, le caratteristiche dell’edificio e l’utilizzo che si fa e le funzioni dello stesso elettrodomestico. C’è una funzione del climatizzatore che, se attivata, può fare schizzare alle stelle i consumi della materia energetica. Scopriamo di quale funzione si tratta e come impostarla correttamente.
Climatizzatore: da cosa dipendono i consumi?
Un climatizzatore è un elettrodomestico che sfrutta alcune leggi della termodinamica, un meccanismo elettronico che gestisce le rotazioni del compressore e le proprietà del gas refrigerante. Il gas refrigerante passa in compressore esterno e rilascia calore. Una volta giunto all’unità interna sottrae il calore all’ambiente e ritorna all’unità esterna per ripetere l’operazione.
I consumi effettivi di un climatizzatore dipendono dal modello che si è deciso di acquistare, dalla classe energetica e dalle funzioni. Un climatizzatore non consuma molto se usato in maniera corretta. Ad incidere sui consumi di energia elettrica è la tecnologia: i modelli inverter consumano meno perché si arrestano e si riavviano ad intervalli.
I modelli on/off utilizzano la stessa potenza e consumano di più. Anche la stessa ubicazione dell’abitazione incide sui consumi dell’energia elettrica: un immobile esposto al sole con uno scarso isolamento utilizzerà più potenza per raggiungere la temperatura desiderata.
Altro fattore da considerare è la corretta impostazione delle funzioni del climatizzatore e la tariffa dell’energia elettrica sottoscritta nel contratto.
Climatizzatore: qual è la giusta temperatura?
Per evitare gli sprechi di energia elettrica è bene impostare la temperatura del climatizzatore tenendo conto della temperatura esterna, dell’umidità e della percezione personale. Il buon consiglio è quello di non abbassare troppo la temperatura interna dell’immobile.
È bene non tenere la temperatura del climatizzatore ad un livello troppo basso. Tenere l’elettrodomestico ingiustificatamente acceso produce un consumo di energia elettrica notevole e può provocare diversi disturbi, tra cui torcicollo e contratture muscolari.
La temperatura del climatizzatore non deve essere mai inferiore di 6°-7°C rispetto a quella esterna. Durante la stagione estiva è bene impostare una temperatura ideale che oscilla tra i 20° e i 25°C. E’ preferibile non accendere il climatizzatore durante le ore notturne ed azionare il deumidificatore.