La Corte d’Appello di Londra si è espressa sulla vicenda di Archie, che dal 7 aprile è in coma per danni cerebrali irreversibili. I genitori si oppongono alla decisione dei giudici, di interrompere la ventilazione artificiale.
Il padre del 12enne ha accusato un grave malore poco prima della sentenza ed è stato ricoverato, ora è in gravi condizioni.
La vicenda di Archie
Hollie è una donna forte che non ha mai perso la speranza che il suo piccolo Archie si risvegli.
Era il 7 aprile quando lo trovò nella sua stanza impiccato a una corda e nonostante l’abbia soccorso subito e chiamato l’ambulanza, la mancanza prolungata di ossigeno ha causato danni permanenti e Archie non tornerà più come prima.
Da quel fatidico giorno, la vita della sua famiglia è cambiata per sempre ma i genitori non hanno mai perso la speranza, addirittura la madre, costantemente al capezzale di Archie, è sicura che le abbia stretto la mano.
Per questo, insieme al marito, si oppongono alla decisione dei giudici londinesi di interrompere la vita del bambino staccando i macchinari che artificialmente ne impediscono la morte.
Morte che, secondo i medici e la corte d’appello, è già sopraggiunta poiché le lesioni cerebrali sono state giudicate irreversibili e irreparabili.
A supporto ci sono i referti medici e anche i pareri degli stessi, i quali dichiarano che continuare in questo modo non sarebbe dignitoso e sarebbe eticamente molto doloroso.
“Procedendo così si allunga l’agonia del bambino verso la morte, mentre purtroppo nessuno è in grado di prolungarne la vita”
Così Anthony Hayden, giudice della Corte d’Appello di Londra, si è espresso in merito alla decisione della ‘morte di stato’, autorizzando il personale medico a interrompere la vita del bambino.
Il ricorso
Le motivazioni del gesto di Archie restano un mistero, tuttavia l’ipotesi più papabile sarebbe quella di un gioco, una sfida lanciata sui social per tentare di arrivare il più possibile al soffocamento.
Tale sfida è chiamata ‘blackout’ e Archie forse, senza capire la gravità della situazione, ha provato a battere gli altri ragazzi.
Da quel 7 aprile, la vita della famiglia Battersbee è stata stravolta e purtroppo non è la prima volta che una tragedia simile sia il risultato di un gioco pericoloso alimentato sui social network.
Anche se i giudici si sono espressi chiaramente, per consentire ai genitori di esercitare il diritto di presentare ricorso, è stato concesso un rinvio di 48 ore per quanto riguarda il distacco della ventilazione artificiale.
Una decisione così dura ovviamente è stata presa in relazione ai referti medici, i quali molto chiaramente escludono che Archie si riprenda ma non è quello che pensano i genitori del bimbo che si trova in cura presso il Royal London Hospital, in quello che si pensa essere un come irreversibile.
Paul Battersbee, il padre del bambino, ha accusato un grave malore in aula, l’uomo ha infatti avuto un infarto e ora è ricoverato in gravi condizioni. Già la coppia aveva presentato ricorso, il quale era stato respinto e ora, la situazione è così pesante che il cuore dell’uomo non ha retto.
Una vera tragedia e un destino terribile quello di Archie, vengono i brividi solo a pensare che probabilmente tutto ciò viene considerato un gioco dagli adolescenti ma di divertente non c’è davvero nulla, le conseguenze di prove pericolose possono essere disastrose.
I genitori del bambino continuano a opporsi a coloro che vogliono porre fine alla vita del loro angelo biondo, sostenuti anche da moltissime associazioni.