Non c’è solo la campagna elettorale per le politiche del 25 settembre ad animare l’estate politica degli italiani. Tra crisi di governo, caduta dello stesso, scioglimento delle Camere e elezioni (quasi) imminenti, c’è da pensare anche alle regionali, soprattutto a quelle in Lombardia – ma nel 2023 si rinnova anche il Consiglio regionale del Lazio. La sfida aperta tra il governatore uscente, Attilio Fontana, e la sua vice, Letizia Moratti, continua in tv. E non solo
Chi dei due correrà per la poltrona di Palazzo Lombardia ancora non è detto, ed è proprio su questo terreno che Fontana e Moratti si lanciano battute al vetriolo, aspettando, certo, una decisione dall’alto. Matteo Salvini, dove sei?
Elezioni regionali in Lombardia, la sfida (a distanza) tra Fontana e Moratti
Letizia Maria Brichetto Arnaboldi, in arte (o in politica) Letizia Moratti non è una figura qualsiasi. Lo sai lei, lo sanno i dirigenti della sua coalizione, lo sanno i milanesi (che l’hanno votata come sindaca nel 2006), lo sanno tutti i lombardi, Attilio Fontana incluso.
Il governatore della regione Lombardia, infatti, dopo aver messo alla porta Giulio Gallera, l’ha chiamata di gran carriera per proporle il ruolo di assessore al Welfare e anche di vice presidente della Giunta regionale. Lei, dal canto suo, si è messa all’opera fin da subito, anche perché doveva risolvere una situazione davvero spinosa: quella del Covid.
Se per un po’ le cose tra i due sono andate bene, poi ci sono messe di mezzo le velleità personali e quindi lo scranno di Palazzo Lombardia. Che, ora, è diventato il motivo del contendere tra il numero uno e la numero due della regione.
Qualche settimana fa, quando i riflettori non erano puntati solo ed esclusivamente sul governo e sulle elezioni del 25 settembre con cui si rinnoverà il Parlamento, la vedova Moratti aveva dato la sua disponibilità a candidarsi tra le file del centrodestra (che tra l’altro aveva abbandonato nel 2012).
Mai cosa più sbagliata fu fatta (forse). Perché Fontana, che invece gode di una quasi investitura personale da parte del leader del suo partito, tal Matteo Salvini, e che conta di andare avanti per un altro mandato, non l’ha proprio presa bene. L’ultimo capitolo della saga “Un posto da governatore in Lombardia” è stato scritto oggi quando l’ex sindaca di Milano è stata intervistata dall'”Aria che tira”, su La7.
“Io ho dato la mia disponibilità al centrodestra e la riconfermo. Ovviamente mi aspetto un chiarimento col centrodestra. Credo sia doveroso e urgente“, ha detto in primis Moratti che poi ha ulteriormente precisato: “Io mi sono sempre considerata al servizio dei cittadini, l’ho fatto sempre in maniera civica. Quindi il mio è un impegno civico“.
Ecco qua. Un impegno civico che, però, potrebbe anche portarla altrove se non si raggiungesse una quadra in tempo breve. “Sono concentrata sulla mia regione – ha concluso. Se non dovesse arrivare un chiarimento mi riterrò libera e indipendente di fare le mie scelte, come sono sempre stata“. Anche di candidarsi per il centro. Ma non solo, comunque su questo ci torneremo dopo.
Perché Fontana ha risposto alla sua vice. “Se si sente a disagio, ci sono tante opportunità“, ha detto il governatore leghista della Lombardia a margine del Consiglio regionale. “Bisogna capire delle cose e capire da dove eventualmente intende candidarsi: ho letto che intende candidarsi nel centrodestra, nel centrosinistra, è intervenuto anche Letta per smentire una candidatura nel centro“, ha ironizzato ancora.
“Io Moratti la incontro molto spesso – ha concluso – parliamo di tanti problemi, come del piano per le vaccinazioni, a me non ha mai detto niente, quindi bisogna cercare di capire quello“.
Moratti presidente, l’indiscrezione di Dagospia
A mettere un punto sulla questione probabilmente ci penseranno dai vertici del centrodestra, Salvini soprattutto, dicevamo. Il numero uno della Lega, infatti, qualche giorno fa ha incontrato Moratti e hanno parlato anche della questione candidatura in Lombardia. Il suo uomo, però, resta Fontana.
A differenza che per Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, secondo quanto riportato in un retroscena di Dagospia, dopo aver spinto per eleggere l’ex sindaca di Milano come Presidente della Repubblica (sia perché donna, sia perché ritenuta una figura rispettabile, e preparata), ora vorrebbe che fosse lei a concorrere come premier.
Si tratta di voci, sia chiaro, ma l’idea di Meloni, se Lega e Forza Italia, quindi anche Silvio Berlusconi, dovessero cambiare le carte in tavole e decidere di non scegliere il leader del partito più votato prima come aspirante presidente del Consiglio, poi come effettivo, è quella di proporre Moratti nel ruolo.
Continuando: se non dovessero riuscire a convergere neanche sul nome della vice presidente(ssa) del Consiglio regionale della Lombardia, per la numero uno di FdI finirebbe anche l’esperienza di un centrodestra unito alle prossime elezioni.
Potrebbe trattarsi anche solo di una provocazione, a conti fatti, anche perché Meloni può guardare tutti dall’alto in basso in forza del suo quasi 25% nei sondaggi delle ultime ore. Numeri che potrebbero ancora crescere, e diminuire per i suoi (futuri) alleati, tra l’altro tra i responsabili della caduta del governo di Mario Draghi. Con tutte le cose che c’erano da fare.