Da domani, 27 luglio, sarà possibile iscriversi al Registro pubblico delle opposizioni, un servizio gratuito con cui si possono bloccare (e quindi non ricevere più) telefonate pubblicitarie. Ma ci sono delle perplessità perché, insieme ai tanti contratti che si firmano – e non si leggono – viene dato l’okay anche allo “spam” e potrebbe non essere così semplice disiscriversi
Tra le criticità, anche le chiamate dei call center con sede all’estero: per loro, infatti, sarà comunque difficile fare le telefonate ai numeri italiani iscritti all’Rpo, ma sarà altrettanto difficoltoso incorrere in sanzioni. E poi ci sono tanti operatori illegali.
Dal 27 luglio stop alle telefonate moleste dai call center
“Salve signorina, siamo la ditta Pincopallo, e volevamo proporle…“, “Chi, scusi? Non credo di aver mai sentito parlare della sua ditta“, “Come no? Siamo esperti in cose che non le interessano minimamente, ma comunque vuole l’offerta che avevamo pensato per lei?“, “Tututu“.
Quante di queste chiamate ricevete ogni giorno? Quante volte vi pentite di aver risposto? E, ancora, quante volte vi capita di abboccare a promozioni di cui vi importa quanto del calciomercato di una squadra della Serie C del Burkina Faso (ammesso che esista)? Da domani, 27 luglio, potrete farne a meno.
Perché sì, basterà iscrivere il proprio numero di cellulare al Registro pubblico delle opposizioni, un servizio gratuito che permette di non ricevere più telefonate degli operatori di telemarketing, e il gioco è fatto. Forse. Prima spieghiamo le novità e poi concentriamoci sulle criticità.
L’Rpo è lo strumento, istituito nel 2010 dal Ministero dello Sviluppo economico, per bloccare le chiamate e l’invio di messaggi da parte dei volgarmente detti call center per i telefoni fissi. Con un decreto del Presidente della Repubblica del 13 aprile, che entrerà in vigore domani, appunto, ci si potranno iscrivere anche i numeri dei cellulari.
L’utente si può iscrivere in quattro diversi modi: tramite il sito web, compilando un modulo di iscrizione disponibile su www.registrodelleopposizioni.it e quindi inserendo il numero da escludere; oppure chiamando il numero verde 800 265 265, o, ancora, mandando una mail all’indirizzo “iscrizione@registrodelleopposizioni.it” e mettendo in allegato un modulo apposito che si trova sul sito; infine spedendo una raccomandata con il proprio documento e il numero che si vuole iscrivere all’indirizzo Gestore del Registro pubblico delle opposizioni – Abbonati, ufficio Roma Nomentano, casella postale 7211, 00162 Roma, o via fax al numero 06 54224822.
Le società di telemarketing, dal canto loro, smetteranno di telefonare entro 15 giorni dalla richiesta ricevuta e sono obbligate, oltre che a adeguarsi alla norma entro fine mese, anche a consultare il registro ed eliminare dalla lista dei propri contatti tutti quei numeri di telefono che sono iscritti. Se questo non dovesse accadere, l’utente ha il compito di rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali o all’Autorità giudiziaria.
Call center bloccati dal 27 luglio, perché potremo continuare a ricevere le chiamate
La norma tanto attesa, infatti, presenta delle falle, e lo ha sottolineato anche la sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico, da cui dipende il registro. In un’intervista al CorriereComunicazioni Anna Ascani ha spiegato che ci sono delle società che agiscono illegalmente e che non si adegueranno comunque alla nuova legge.
Ci sono tre tipo di operatori di telemarketing “illegali”: “quelli non iscritti al ROC-Registro delle comunicazioni (a cui per legge dovrebbero essere iscritti); iscritti al ROC che affidano attività a call center delocalizzati all’estero e quindi non rintracciabili; operatori iscritti al ROC che violano il diritto di opposizione degli iscritti al Registro“, ha precisato ancora la sottosegretaria.
E questo rappresenta il primo problema, perché un altro è dovuto al fatto che la stretta non si applica alle società di call center che si trovano all’estero e non perché non si debbano iscrivere al ROC, quanto perché è più difficile assoggettarli a delle sanzioni. Sanzioni in cui incorrono gli altri, invece, e che possono arrivare anche a 20 milioni di euro.
C’è poi il dilemma di tutti quei contratti che firmiamo senza neanche leggere e che prevedono clausole come quella di chiamare i clienti – li si sottoscrive per qualsiasi cosa: fare acquisti online, andare in palestra, avere anche un numero telefonico, per esempio.
La scelta consapevole o meno che sia, e noi propendiamo più per la seconda, può essere cambiata in corso d’opera. Perché una persona, che è stato un cliente nel passato di una determinata azienda, può cancellare il suo numero dal Registro delle opposizioni anche se ha dato il suo consenso a “essere disturbato” in precedenza. Tempo 15 giorni, esattamente come se quel via libera non fosse stato dato, poi, smetterà di ricevere le telefonate moleste.
Le uniche chiamate concesse agli operatori di telemarketing saranno quelle per i clienti con cui si ha un contratto attivo o con cui il contratto non è scaduto prima dei 30 giorni dall’iscrizione al registro.
Un passo avanti, certo, soprattutto perché arriva dopo anni in cui si è tentato di legiferare in materia, ma che non risolve del tutto il problema degli “scocciatori” perché gran parte delle chiamate arrivano dall’estero e sono effettuate da call center che anche Ascani ha ritenuto definire illegali.