Si è tenuta ieri, in occasione del terzo anniversario della sua morta, la cerimonia in memoria del Vice Brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega. Erano presenti il Gen. D. Antonio de Vita, comandante della Legione Carabinieri “Lazio” ed ovviamente parenti, amici e colleghi della vittima.
Mario Cerciello Rega ha perso la vita la notte tra il 25 ed il 26 luglio, dopo aver risposto ad una chiamata in cui qualcuno aveva denunciato un furto, essersi recato sul luogo ed essere stato colpito con diverse coltellate su entrambi i fianchi. Cerciello Rega è stato insignito della Medaglia d’Oro al valor civile,
La cerimonia in memoria di Mario Cerciello Rega
Si è svolta ieri sera a Roma – Presso la Chiesa di San Salvatore in Lauro – la cerimonia in memoria del Vice Brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, medaglia d’oro al valor civile.
Proprio ieri e non è un caso, dal momento che è il giorno in cui cadeva l’anniversario della sua morte.
Presente alla cerimonia, officiata da don Donato Palminteri, anche il Gen. D. Antonio de Vita, comandante della Legione Carabinieri “Lazio”. Insieme a lui ovviamente anche la vedova Rosa Maria Esilio e tutta la famiglia e gli amici di Cerciello.
I fatti
Ma cosa accadde davvero quella notte? Era la notte tra il 25 ed il 26 luglio 2019. Cerciello – insieme ad un suo collega – rispose ad una chiamata.
Qualcuno denunciava un furto, così i due si recarono tempestivamente sul posto e lì trovarono effettivamente due persone che corrispondevano perfettamente all’identikit fornito dalla persona che aveva denunciato.
Da lì, una colluttazione, in seguito alla quale Cerciello perse la vita. Furono ritenuti responsabili dell’omocidio due turisti statunitensi, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth.
Nel provvedimento dei giudici – lungo circa 300 pagine – è scritto chiaramente “che è corretto sostenere che Elder avesse avuto piena contezza del significato della parola ‘carabinieri”, più volte pronunciata sia da Cerciello e Varriale e che la avesse udita con chiarezza e ritenuta pienamente rispondente al vero”.
Secondo i magistrati insomma l’imputato avrebbe continuato ad aggredire il Carabiniere pur conoscendo perfettamente quale fosse il suo ruolo. E di sicuro la sua è stata un’azione “del tutto abnorme rispetto a quella posta in essere” da lui.
Questo soprattutto alla luce dell’arma da lui usata per colpirlo: si trattava infatti di un coltello di 31 cm, che ha usato per colpirlo ben 11 volte su entrambi i fianchi, danneggiando diversi organi.
E Hjorth? Secondo i magistrati è comunque colpevole, dal momento che non solo era consapevole del fatto che l’uomo fosse armato, ma non ha neanche prestato soccorso al vicebrigadiere ferito. Ma anzi, ha invitato semplicemente l’amico a fuggire via, cosa che di fatto è accaduta.
Così Mario Cerciello Rega è stato insignito della Medaglia d’Oro al valor civile, alla luce del “fulgido esempio di elette virtù civiche e altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio” che ha dimostrando rispondendo a quella chiamata, recandosi sul posto, sprezzante del pericolo ed affrontando i due malviventi autori di estorsione con grande coraggio.