Problemi (anche) in Ungheria. No, non c’entra niente il gas russo o l’invasione dell’Ucraina, e neanche i diritti dei cittadini ungheresi. C’entrano, piuttosto, alcune frasi pronunciate dal primo ministro, Viktor Orban, in un discorso pubblico sabato, che non sono piaciute alla sua consigliera, Zsuzsa Hegedus. “Una polemica puramente nazista”, le ha definite nella lettera di dimissioni
E il presidente dell’Ungheria ha subito risposto che, nel suo governo, si segue “una politica di tolleranza zero nei confronti dell’antisemitismo e del razzismo“. Il diverbio tra i due, comunque, non causerà nessuno strappo né nell’esecutivo, né nel partito di Orban.
Ungheria, la consigliera Hegedus si dimette: “Orban ha pronunciato frasi naziste”
Viktor Orban non è proprio quello che si può definire un politico progressista. Anzi: il primo ministro dell’Ungheria, in carica dal 2010, è tacciato di essere un irrendentista, populista, autoritario, autocratico, dittatore e, se non bastasse, anche putiniano.
Al di là di quelle che possono essere le etichette affibbiategli dalla critica di sinistra, Orban ha dimostrato sul campo che le sue politiche, diventate vere e proprie leggi, hanno mirato alla riduzione della libertà di espressione, di stampa, hanno indebolito la Corte costituzionale e il potere giudiziario, e quasi del tutto azzerato il dissenso intorno alla sua figura.
Che è anche euroscettica, esattamente come quella di Giorgia Meloni in Italia (e anche di Matteo Salvini), e Marine Le Pen in Francia, per non citare che alcuni esponenti politici che si avvicinano al modus operandi di Orban, e pure omofoba – tra le sue tante battaglie, infatti, c’è anche quella che rende incostituzionale e illegale la famiglia omogenitoriale – e un tantino protezionista, oltre che islamofoba.
En plein, insomma, si potrebbe dire. E invece no, perché lui, il primo ministro di un paese che ormai è diventato autoritario, non ci sta se qualcuno gli dà del nazista. E ne sa qualcosa Zsuzsa Hegedus, una sua stretta consigliera che, dopo alcune frasi, lo ha salutato e ha rassegnato le dimissioni.
Ma raccontiamo con ordine: durante un discorso in una regione della Romania, popolata da un gran numero di ungheresi, sabato 23 luglio, Orban ha detto che i popoli europei dovrebbero “mischiarsi tra loro”, ma che non devono farlo con chi europeo non lo è. La mescolanza di razze di cui ha parlato, secondo il premier ungherese, è dovuta alla migrazione di massa.
“I popoli dell’Europa occidentale ormai si mescolano con razze extra-europee, mentre gli ungheresi non vogliono mescolarsi. Entro il 2050 in Europa occidentale non esisteranno più nazioni, ma solo una popolazione incrociata. Noi, qui, nel bacino dei Carpazi, lottiamo contro un destino simile“, ha detto nel suo comizio prima di attaccare Unione europea e Stati Uniti che vorrebbero imporre la loro visione delle cose, anche alla Russia.
Ha parlato anche della guerra in Ucraina, dei poteri forti, di George Soros (ungherese, in parte, anche lui), ma non è questo il motivo per cui una sua stretta collaboratrice si è dimessa. Sono quelle parole, pronunciate con tutto l’orgoglio del mondo, che non sono andate giù a Hegedus.
Nella lettera recapitata per andare via (sbattendo anche un po’ la porta), la consigliera ha scritto che le parole sono state “una polemica puramente nazista” e ha anche paragonato Orban a Joseph Goebbels, ovvero il ministro della Propaganda della Germania di Adolf Hitler.
Orban risponde a Hegedus: “Il mio governo segue una politica di tolleranza zero per gli antisemiti”
Ecco sì, va bene tutto, ma proprio essere paragonato a chi ha sterminato milioni di ebrei, no. Anche perché Viktor Orban è molto vicino a Benjamin Netanyahu, che è stato primo ministro di Israele per oltre dodici anni.
In risposta alle provocazioni di Hegedus, ha scritto che la consigliera sa “meglio di chiunque altro che in Ungheria il mio governo segue una politica di tolleranza zero nei confronti dell’antisemitismo e del razzismo“. La vicinanza al presidente è arrivata anche dal suo portavoce, che ha provato a minimizzare le parole di Orban affermando, però, che sono state gonfiate dai giornali.
A voler guardare bene, non è arrivata una smentita ufficiale (quindi i giornali avevano ragione?) sul discorso del primo ministro ungherese, anzi: un assoluto silenzio è quello che l’ha fatta da padrone. Anche nel governo, rimasto immobile dopo le dichiarazioni, e tantomeno nel partito Fidesz – Unione Civica Ungherese.
Come a dire, in pratica, che le frasi Orban può anche averle dette, ma va bene così. Dopo tutto è lui a decidere. Letteralmente tutto.