Sono lontani i tempi del Papeete per Matteo Salvini, o forse no. Sotto il sole cocente di agosto, costume a pantaloncino e cocktail nella mano, il leader della Lega, aveva aperto così la crisi che fece cadere il primo esecutivo guidato da Giuseppe Conte, con il suo partito che governava assieme al MoVimento 5 stelle. A distanza di tre anni, e in piena campagna elettorale, decide di essere più posato e presentarsi alla festa del trentesimo compleanno della fidanzata Francesca Verdini non rispettando il dress code imposto (abiti da teenager)
Con la camicia bianca e i jeans, il numero uno del Carroccio cambia sé stesso, e cerca di allontanarsi sempre di più da quel politico che nel 2019, da Milano Marittima, aveva segnato l’inizio della fine di un’ascesa al potere, e al governo, che oggi sembra di appannaggio solo di Fratelli d’Italia e Partito Democratico.
Salvini, “agosto Papeete mio non ti conosco”
Alla consolle…Matteo Salvini. Forse, un tempo. Almeno tre anni fa, quasi una vita considerato che in mezzo c’è stata una pandemia (da Covid-19) e una guerra (quella dell’Ucraina, voluta dall’”amico” Vladimir Putin), tre governi caduti, alleanze spezzate e una discesa inesorabile – che ancora continua – nei sondaggi.
Questi stessi sondaggi che lui, il leader del Carroccio, aveva letto bene, ma che aveva interpretato male: mojito in una mano, telefono a scattarsi i selfie dall’altra (marchio registrato del salvinismo), attorniato da cubiste, il 3 agosto del 2019, a quasi un anno esatto dall’inizio dell’avventura gialloverde al governo, da Milano Marittima, al Papeete Beach dell’amico (questo vero) ed eurodeputato leghista, Massimo Casanova, chiedeva “pieni poteri”.
L’inizio della fine. Di quasi tutto. Sicuramente dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte e dell’alleanza, che già traballava anche prima del casus belli, con il MoVimento 5 stelle. Di quella ascesa che sembrava non incontrare ostacoli, nei sondaggi certo, e per gli italiani. Ma tre anni sono tanti, e sono sicuramente sufficienti per capire cosa si è sbagliato, cosa è andato storto se ora, la Lega, è scesa al 14,5% dal 34,3% delle europee di maggio di quell’anno vissuto troppo.
Probabilmente non si tornerà a quei numeri, anche perché i voti che ha perso Matteo sembra quasi li abbia presi Giorgia Meloni, leader del primo partito in Italia (sempre secondo le proiezioni elettorali che ora spuntano come funghi), Fratelli d’Italia. In un certo senso, è anche fortunato, Matteo, perché fa parte della coalizione con FdI.
Ma lui vuole governare, in prima persona, e quindi farà di tutto per mantenere fede a quell’accordo siglato a Montecitorio con Meloni e con Silvio Berlusconi, numero uno indiscusso di Forza Italia, per cui a diventare il presidente del Consiglio sarà il capo politico dello schieramento che ha ottenuto più consensi.
Anche rinunciare a un’estate di bagordi e divertimento. E non solo in nome dei tanti impegni che una campagna elettorale di poco più di 60 giorni richiede, ma perché vuole presentarsi davanti agli italiani come un politico serio, assennato. Niente più Papeete ad agosto, e anche a fine luglio, niente più foto a torso nudo con i “fan”. Per Salvini, è arrivato il tempo della maturità.
Salvini al compleanno della fidanzata: camicia bianca e jeans per festeggiare Francesca
E quindi, ai festeggiamenti del trentesimo compleanno di Francesca Verdini, la sua attuale fidanzata, nella villa del suocero, l’ex senatore di Forza Italia ora agli arresti domiciliari, Denis Verdini, il Capitano si è presentato con camicia bianca e jeans, nonostante il dress code, voluto da lei e per tutti gli invitati, prevedesse si indossassero gli stessi abiti che si sarebbero indossati se ci si fosse presentati a una festa a quindici anni.
Non si è calato in quelle vesti, ma ha rispettato il cerimoniale e il ruolo che, nella grande casa con piscina vicino a Firenze, doveva tenere: Salvini è stato impeccabile nel suo essere la guest star, si è presentato agli amici di Francesca con cordialità, ha scattato delle foto, ha anche aiutato a portare delle portate a tavola. Si è anche fatto un tuffo in acqua, mettendo poi un costume, ma nessuno ha gridato allo scandalo. Dopo tutto mica si può pensare solo al 25 settembre, ogni tanto si può staccare.
Specie se prima il leader del Carroccio era passato nella sede del partito, nella periferia fiorentina, per un incontro formale pre-elettorale, e specie se dopo sarà ancora la riviera romagnola ad attenderlo. Un salto a Cervia, ma non al Papeete, un saluto e un intervento nella tradizionale festa della Lega da quelle parti. Perché la scaramanzia non è mai troppa, ma soprattutto perché, sì, Matteo è diventato grande.