Fernando Alonso ha scritto la storia dello sport e della Formula 1, ma non è affatto pago di quanto è riuscito a concretizzare in carriera. Non ancora. Il pilota ora è pronto a lasciare l’Alpine e a sedersi sull’Aston Martin, dove prenderà il posto di Sebastian Vettel a partire dal 2023. E le sue dichiarazioni ci fanno riflettere sulla fame di un campione, sempre capace di dimostrare che la longevità va di pari passo con la passione.
Fernando Alonso ha veramente poco da dimostrare all’intero universo sportivo. Perché è un uomo, una persona, un simbolo davvero facile da definire: è semplicemente e inequivocabilmente un campione, nella sua essenza e in tutte le declinazioni di questo termine. Il pilota dal 2023 passerà con l’Aston Martin, ora è ufficiale, prendendo il posto di Sebastian Vettel e palesando per l’ennesima volta l’ambizione che lo contraddistingue, in uno sport con cui è fuso indissolubilmente e di cui rappresenta un volto indiscutibile.
Fernando Alonso si lega all’Aston Martin: perché è un’ottima notizia
È stata una bella mattina per certi versi. No, non abbiamo smesso di sudare e no, non sono ancora arrivate le ferie, né tantomeno il Covid è scomparso e la guerra tra Russia e Ucraina si è risolta a tarallucci e vino. Però, sorseggiando il secondo caffè della giornata, una notizia ci ha messo di buonumore. Ma partiamo dalla parte brutta.
Sebastian Vettel ha finito di correre: l’ex ferrarista a fine anno lascerà l’Aston Martin e la Formula 1, a 35 anni. E non sono poi così tanti. Con lui, però, non ce ne voglia, si intreccia una storia meravigliosa di motori e di vita, di un uomo che non ha alcuna intenzione di smettere di correre, e non potrebbe. Che ce l’ha nel sangue, e ogni giorno lo dimostra. Stiamo parlando di Fernando Alonso.
Il pilota spagnolo è ufficialmente la scelta dell’Aston Martin per prendere il posto di Vettel e che, di conseguenza, lascerà l’Alpine a fine stagione. Stiamo parlando del campione del mondo nel 2005 e nel 2006 con la Renault, ma che annovera tra i suoi grandi successi Le Mans 2018 e 2019, ma anche Daytona 2019. Insomma, uno che di velocità e vittorie non può farne a meno. Ed evidentemente neppure della Formula 1 e delle scuderie più titolate.
Oggi, dunque, è stata giornata di ufficialità e sorrisi, quelli delle grandi occasioni. Ma anche di dichiarazioni. Infatti, è stato proprio il pilota asturiano a esprimere tutta la sua soddisfazione per il percorso che intraprenderà nel 2023: “Voglio vincere ancora in questo sport e vado in un team tra i più attrattivi, in questo momento, in Formula 1“. Poi rincara la dose e gonfia il petto: “Nessuno più di loro ha dimostrato una visione e tanto impegno per raggiungere la vittoria. Questa rappresenta per me una grande chance“.
E sentir parlare un ragazzino di 41 anni e che ha appena firmato un contratto pluriennale in questi termine è sicuramente meraviglioso e i suoi fans ne saranno di certo paghi. Poi, però, sono arrivate le dichiarazioni più belle e su cui porremo ancora l’accento: “Ho ancora voglia, fame di lottare e stare davanti a tutti”. Chapeau Fernando, veramente. Che i giovani si tatuino nella mente queste parole, e Alonso utilizzando i termini “fame” e “vittoria” ci ha fatto capire di sentirsi ancora uno di loro. E, di certo, con tanto altro. Solo con un po’ di esperienza in più e un bagaglio immenso alle spalle, che di certo male non fanno.
E comunque la soddisfazione è reciproca, dato che anche Lawrence Stroll, proprietario miliardario della Aston Martin, non ha potuto celare la bontà della scelta. Ha parlato di Alonso come di un “talento straordinario” e soprattutto ha etichettato la sua assunzione come pietra miliare per un team che ora vuol diventare vincente in Formula 1. Ambizione da una parte e dell’altra, quindi, e il cocktail perfetto per imporsi nella prossima stagione. Ma analizziamo il senso più profondo di quello che vi abbiamo raccontato.
Alonso in Aston Martin e la longevità di campioni già immortali
Il futuro prossimo di Alonso in Aston Martin ci ricorda le storie di tanti altri campioni che oggi o comunque negli ultimi anni hanno stupito per longevità e prestazioni fisiche eccellenti. Quindi per vittorie.
Partiamo da noi, in Italia, e nel suo cuore costituito dalla città di Roma. Lì il 28 maggio 2017 gli dei del calcio hanno iniziato a piangere e probabilmente non hanno più smesso. Perché in quella data ha smesso, invece, di giocare Francesco Totti, il grandissimo e indimenticabile numero 10 della Roma che ha ufficializzato sul suo campo e in uno stadio colorato tutto per lui, l’addio al calcio a 41 anni. Che in quella posizione di campo di sicuro pochi non sono.
Ma se non vi bastasse, passiamo a un altro campionissimo italiano: Gianluigi Buffon. Per fortuna, il portierone ex Juventus e che ha alzato al cielo la coppa del Mondiale, possiamo ancora vederlo realizzare miracoli con la maglia del suo Parma. Ma quello che fa specie è che, a 44 anni compiuti, non abbia alcuna intenzione di appendere i guanti al chiodo. Anzi, ammette candidamente di voler arrivare a 50.
E sempre nel mondo del calcio, c’è poi Cristiano Ronaldo. Il fenomeno portoghese ha fatto della cura fisica, alimentare e dunque atletica un esempio storico per affrontare questo sport. E non solo dieta allenamenti, anche macchine per il recupero muscolare (o sistemi vari) e l’ossessione per il riposo. Un mostro di talento e professionalità. Non è un caso a 37 anni ha ancora una condizione perfetta e che non accenna a decadere. E anche per lui i 40 in campo non sono affatto un miraggio. E dovremmo spendere anche qualche parolina per Andrea Pirlo e per altri come lui, pure all’estero, ma vediamo di cambiare sport.
E se Alonso è il caso giusto da considerare nella Formula 1, pensate a Valentino Rossi per le moto. Stiamo parlando, appunto, di uno dei campioni più titolati del motociclismo e che si è ritirato solo nell’autunno scorso, ben oltre i 40 anni.
Poi ancora il tennis. E qui gli esempi sono facilissimi da fare, nonostante si tratti di uno sport individuale e particolarmente usurante. Partiamo da Roger Federer: il re compirà 41 anni tra una settimana esatta, eppure di rinchiudere pallina e racchette nello sgabuzzino non ha alcuna intenzione. Si sta gestendo, non potrà più prendere parte a tutti i tornei e fare sempre faville, ma lo svizzero c’è ancora e lotta ai massimi livelli. Anche qui merito di una tecnica e di un talento infinito, ma anche di una cura alimentare maniacale.
Poi c’è anche Rafael Nadal, uno che a 36 anni di problemi fisici ne ha avuto e ne ha molti, anche molto dolorosi, ma che sta lì, sull’erba, sulla terra e sul cemento. Senza mollare mai. E per questo, per una forza mentale rara e invidiabile, oltre che per uno stile, una potenza e una tecnica unici, è numero tre del circuito Atp.
Anche il basket non può essere trascurato. E qua non bisogna neanche pensarci per più di mezzo secondo per parlarvi di LeBron James. Anche qui, nessuno si offenda, parliamo di un re assoluto e che a 37 anni non ha alcuna intenzione di abdicare, anzi ci mostra i suoi allenamenti sui social in ciabatte e pensa se lasciare o no i Lakers e Los Angeles, dato che nell’estate del 2023 sarà un free agent. E sempre in Nba possiamo farvi un altro esempio di longevità meraviglioso: Steve Nash. Il grandissimo cestista, che ora fa il dirigente sportivo e l’allenatore, ha lasciato i palazzetti a 41 anni e dopo aver scritto la storia del basket, con una visione e uno stile già rimasto alla storia.
Tutti esempi di come per i campioni sia difficilissimo staccarsi dallo sport che, non solo li ha resi ricchi e celebri, ma che rappresenta per forza di cose la loro vita, prima e dopo. E sarà o è così anche successivamente il ritiro, che prima o poi tocca a tutti. Per questo, un uomo di 41 anni che non ha alcuna intenzione di smettere di lottare come Fernando Alonso può rappresentare solo una buona notizia per tifosi e appassionati, poi su una monoposto ambiziosa come quella dell’Aston Martin.
Chiunque stia seguendo, neanche troppo attentamente, il campionato di Formula 1, inoltre, non ci ha messo tanto a rendersi conto di quanto Alonso sia duro da fare fuori anche solo per un singolo sorpasso. Si pensi alla faida con Lewis Hamilton (non uno qualsiasi e anche lui conta 37 candeline, comunque) e alla tenacia con cui Alonso ha affrontato qualsiasi competizione nelle corse. Quella fame Alonso non l’ha persa.
Insomma, la storia dell’asturiano con i motori è destinata ancora a continuare per come l’abbiamo sempre conosciuta e siamo sicuri che il matrimonio con l’Aston Martin riuscirà pienamente. O forse un po’ ci speriamo, perché gli ingredienti ci sono tutti e, di certo, Alonso non deluderà. Neanche a 42 anni.