In un’estate rovente e non solo per il caldo (che ha comunque segnato livelli record), fatta di crisi di governo, conflitti che stanno per accendersi e altri che non si ha nessuna intenzione di risolvere, ci sono anche delle buone notizie: il tasso di occupazione del mese di giugno degli italiani, dice l’Istat, è salito al 60,1%, percentuale più alta dal 1977
Il tasso di disoccupazione, invece, è rimasto stabile all’8,1%, mentre nei paesi dell’Eurozona è ancora al 6,6%, esattamente come a maggio in cui si era registrato il minimo storico per i 19 stati che hanno aderito all’euro, ma è in netto rialzo rispetto a un anno fa, in cui il tasso era più alto di 1,3 punti percentuali.
Istat, sale il tasso di occupazione degli italiani trascinato dai dipendenti a tempo indeterminato
A volte arrivano anche buone notizie, anche in un’estate segnata dalla crisi di governo, dalle elezioni anticipate, dalla guerra in Ucraina, dall’arrivo di più migranti, di nuove micce che potrebbero esplodere da un momento all’altro a pochi passi dall’Italia.
Ecco, queste buone notizie arrivano soprattutto per gli 86mila lavoratori che da maggio a giugno del 2022 hanno trovato un impiego, molti a tempo indeterminato. E che hanno fatto salire il tasso di occupazione al 60,1% (0,2% in più rispetto al mese precedente), mai così alto dal 1977, primo anno della serie storica. La disoccupazione, in Italia, rimane stabile all’8,1% e il tasso di inattività scende al 34,5%.
Questi dati, che sono oltremodo incoraggianti, sono stati rivelati dall’Istat, che ha sottolineato come a trascinare il numero di occupati, e farlo risalire rispetto al calo di maggio, è stata soprattutto la crescita dei dipendenti permanenti, che ha superato la soglia dei 18 milioni e 100 mila unità, quattrocentomila (ovvero l’1,8%) in più rispetto a giugno 2021.
Tra l’altro, l’aumento dell’occupazione non ammette differenze di genere, e neanche di età, a eccezione della classe che va dai 35 ai 49 anni in cui si registra comunque un aumento del tasso (1,6%, 0,9 punti percentuali in più), dovuto all’effetto della dinamica demografica: infatti in questa fascia di età, la diminuzione del numero di occupati è meno marcata rispetto a quella della popolazione complessiva. Calano anche gli autonomi e i dipendenti a tempo determinato.
Ma vediamo meglio nel dettaglio: rispetto a maggio, 4mila persone non sono più in cerca di lavoro, circa lo 0,2%, e tra loro ci sono per lo più donne e tra chi ha dai 25 anni in su. Discorso leggermente diverso per i più giovani che, nonostante il trend positivo, sono ancora disoccupati per il 23,1% (1,7% in più rispetto a maggio). Nella visione d’insieme, però, la diminuzione del numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni è dello 0,7%, pari a 91mila unità.
Se si confrontano le percentuali di questo secondo trimestre del 2022 con quelle del primo (da gennaio a marzo), il livello di occupazione è salito dall’0,4%, ovvero 90mila lavoratori in più da aprile in poi. La crescita è da associare alla diminuzione sia delle persone in cerca di lavoro, 3,8% in meno quindi 81mila unità, sia degli inattivi (scesi di 61mila unità e con un calo di 0,5 punti percentuali.
Rispetto a giugno 2021, conclude, l’istituto di ricerca, diminuisce il numero di persone in cerca di lavoro (-13,7%, pari a -321mila unità) e il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,0%, pari a -400mila).
Paesi dell’Eurozona, il tasso di disoccupazione rimane fermo al 6,6%
Assieme a questi dati incoraggianti, ci sono anche quelli relativi all’Eurozona (ovvero i 19 Paesi che hanno adottato l’euro). Secondo quanto rivelato dall’Eurostat, il tasso di disoccupazione del mese di giugno è rimasto al minimo storico del 6,6% già registrato a maggio. Non un miglioramento, è vero, ma un anno fa il tasso era al 7,9%, quindi 1,3% più alto.
Guardando, poi, a tutti i Paesi dell’Unione europea, la disoccupazione è rimasta comunque stabile da maggio al 6% contro il 7,2% del giugno del 2021.