Finalmente è arrivata l’intesa sul nuovo decreto Aiuti, per cui il governo ha stanziato 14,3 miliardi di euro. Alcuni rappresentanti dei sindacati non si sono mostrati affatto entusiasti verso queste nuove figure, mentre alti si dicono soddisfatti.
La bozza del nuovo decreto Aiuti prevede 41 articoli, in cui si parla del cuneo fiscale, delle pensioni, del taglio delle bollette con annesse nuove agevolazioni. Tra dissensi e consensi, comunque, la conferma delle nuove misure deve ancora arrivare.
Il nuovo dl Aiuti
Arrivata finalmente l’intesa sul nuovo decreto Aiuti. Come già si diceva da diversi giorni ormai, il Governo ha destinato 14,3 miliardi di euro alla misura.
La bozza contiene ben 41 articoli, ma appunto non è definitiva, quindi dovremo ancora attendere per capire se tutti saranno confermati esattamente così come sono.
Proprio ieri il Governo ha incontrato ieri i sindacati per confrontarsi sulle misure previste, ma non tutti sono stati entusiasti delle novità.
Ad esempio, il segretario della Cgil Maurizio Landini, ha dichiarato che 14,3 miliardi sono insufficienti per coprire tutti i lavoratori ed i pensionati in Italia.
Le novità presentate nella bozza
In primis, nel decreto Aiuti si parla di cuneo fiscale, che dovrebbe arrivare all’1,8%. La misura sarà retroattiva, quindi tiene conto anche del mese di luglio e sappiamo che da sola vale 1,6 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le pensioni? Sappiamo che questo è uno dei temi più caldi degli ultimi tempi, ma pare che, già a partire da ottobre 2022 – gli assegni dovrebbero aumentare. Di quanto? Del 2%, stando almeno alla bozza.
Novità anche per i cosiddetti fringe benefit: raddoppierà infatti la quota esentasse, che passerà da 258 a 516 euro.
Come si legge nella bozza, inoltre, sono stati stanziati 900 milioni per riuscire a spostare dal 21 agosto al 20 settembre il termine del taglio delle accise sulla benzina di 30 centesimi.
Inoltre il decreto Aiuti definisce un nuovo concetto di persone vulnerabili, a cui andrà destinato un Bonus Sociale per luce e gas, che prevedrà – a partire da gennaio 2023 – la fornitura di gas a prezzi vantaggiosi e cioè che tengano conto del “costo effettivo di approvvigionamento nel mercato all’ingrosso”.