La più grande preoccupazione per i lavoratori italiani è quello di vedersi dimezzata la busta paga: è stato tolto metà dello stipendio a certe categorie. Quali sono? Scopriamolo.
Cosa fare nei casi in cui lo stipendio sia dimezzato? Quali sono le tutele messe a disposizione dei dipendenti al fine di evitare il rischio di percepire lo stipendio dimezzato? Ovviamente bisogna tenere in considerazione del fatto che l’importo dello stipendio dipende dalla tipologia di contratto che viene stipulato con ciascun lavoratore.
Busta paga: le tutele per il lavoratore ed il divieto di modifica unilaterale
È fondamentale che l’importo spettante sia proporzionato alla qualità ed alla quantità della prestazione di ciascun lavoratore. Gli importi della busta paga devono garantire al lavoratore dipendente una vita dignitosa per soddisfare i propri bisogni. Ogni lavoratore, una volta assunto, viene inquadrato attraverso una specifica categoria di livello. L’importo che spetta a ciascun lavoratore è frutto di un accordo siglato tra lo stesso ed il datore di lavoro.
Pertanto, nel momento in cui viene assunto, ciascun lavoratore è a conoscenza degli importi della busta paga che riceverà alla fine di ogni mese. Si verifica una violazione del divieto di modifica unilaterale la decisione intrapresa liberamente ed in maniera autonoma da parte del datore di lavoro. A seconda del livello di inquadramento stabilito contrattualmente, il datore di lavoro non potrà erogare un ammontare inferiore rispetto a quello del minimo salario.
Busta paga dimezzata: come si effettua il calcolo?
Dietro al calcolo di una busta paga ci sono tanti fattori da considerare: contributi INPS, IRPEF, detrazioni fiscali e altre voci. Oltre alla parte anagrafica, una busta paga è costituita da diverse sezioni, tra cui la sezione in cui ciascun lavoratore può controllare le effettive ore di lavoro svolte, oltre alle ferie maturate. Inoltre, è possibile prendere visione della sezione previdenziale e della sezione contabile, che riporta le somme accreditate a ciascun lavoratore.
Busta paga dipendente: quali tasse e contributi gravano?
Secondo quanto riportato dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre i dipendenti costano a ciascun datore di lavoro quasi il doppio dello stipendio che viene accreditato al lavoratore. A gravare sullo stipendio sono le tasse ed i contributi previdenziali, che limitano il potere d’acquisto di ciascun lavoratore.
Per uno stipendio di poco più di 1.200 euro, il datore di lavoro di un’azienda metalmeccanica paga quasi il doppio. In Italia, il cuneo fiscale rimane ancora molto elevato. Per quanto concerne i contributi INPS, in parte vengono pagati dal datore di lavoro e in parte sono a carico del lavoratore.