Episodio di violenza a Mantova, dove una donna, capotreno sul treno regionale per Bologna, è stata aggredita ed è rimasto coinvolto anche il macchinista che l’ha aiutata.
La vicenda è avvenuta martedì pomeriggio, quando il convoglio si trovava nella stazione di Poggio Rusco.
Violenza a Mantova
Purtroppo non è una novità che le donne siano vittime di violenza inaudita, che spesso costa loro anche la vita. Fortunatamente stavolta la vittima ha riportato solo delle lievi ferite e si riprenderà presto, tuttavia lo shock rimarrà molto a lungo.
Si tratta di un capotreno bolognese, aggredita da 4 ragazzi mentre si trovava in servizio sul treno regionale verso Bologna, il quale stazionava a Poggio Rusco.
L’episodio è stato denunciato dalla Fit-Cisl dell’Emilia Romagna, che ha riferito di una vera emergenza per quanto riguarda la sicurezza sui treni.
In soccorso della donna è accorso il macchinista, che ha sentito le sue urla e l’ha difesa, rimanendo coinvolto nel pestaggio, infatti si trova ricoverato in ospedale, lo stesso dove è stata accompagnata anche la donna per ulteriori accertamenti, tuttavia il personale medico riferisce che le condizioni non sono troppo gravi.
L’episodio è gravissimo ed è purtroppo solo l’ultimo che avviene a bordo dei mezzi di trasporto pubblico. Secondo una prima ricostruzione da parte delle forze dell’ordine che indagano sul caso, il convoglio era fermo in stazione e la giovane dipendente ha notato movimenti sospetti.
Aveva infatti individuato 4 ragazzi che armeggiavano in un vagone con la chiave tripla, di cui solo il personale delle Ferrovie può disporre.
Dunque si è avvicinata per farli smettere, invitandoli a tornare al loro posto, a quel punto hanno cominciato a insultarla e a palpeggiarla, dopodiché è intervenuto il macchinista prendendo le sue difese.
La denuncia di Trenitalia Tper
Oltre alla denuncia della Fit-Cisl, la quale ha espresso preoccupazione per molti episodi come questo che ormai sono all’ordine del giorno e spesso le conseguenze sono più gravi, è intervenuta anche Trenitalia Tper, di cui la donna è dipendente.
In una nota, la compagnia ferroviaria che fa parte del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ha espresso la vicinanza ai colleghi della donna, annunciando entro la fine dell’anno l’introduzione di misure di sicurezza.
Fra queste, in via sperimentale e su base volontaria, ai capitreno verranno fornite body-cam, ossia delle piccole videocamere che possono essere indossate e attivate al momento del bisogno, ossia per segnalare situazioni potenzialmente pericolose.
Si tratta di una misura importante che aiuterà le forze dell’ordine a intervenire tempestivamente e individuare più facilmente i responsabili.