Si entra nel vivo nella corsa che porta direttamente alle elezioni del 25 settembre. Gli schieramenti, dopo il balletto delle alleanze che ha portato alla definizione del quadro delle parti, sono pronti e oggi è già una data da segnare in rosso sul calendario. Infatti, è proprio dal 12 agosto fino al 14 agosto che sarà possibile depositare i simboli. Discorso diverso per le liste, per cui c’è ancora più di una settimana di tempo. Il punto e tutti i dettagli.
C’è tanto da fare in Parlamento, anche in piena estate e nella settimana che precede ferragosto. Eppure, l’agosto 2022 ci ha consegnato un periodo di piena e viva campagna elettorale che non ci lascia tranquilli neanche sotto l’ombrellone. Il tram tram verso le urne continua e ci ronza nelle orecchie, tra una nuotata, il sole cocente che si alterna alle piogge, e qualche cocktail al lido. Con delle scadenze ben precise per candidati, simboli e partiti, come quella del deposito dei simboli. Poi toccherà anche alle liste.
Le elezioni 2022 entrano nel vivo: le alleanze sono ormai definite
La fila degli ombrelloni, il posto sul lettino, le spiagge e il vicino che non ci lascia in pace non sono gli unici “problemi” di un’estate che “vorrei potesse non finire mai”, cantavano i Negramaro. E non possiamo che dissentire, almeno per quest’anno dalla pop rock band originaria del Salento, in Puglia. Perché tra la guerra che vede contrapporsi Russia e Ucraina, il Covid che non ci lascia in pace e la nuova fase di instabilità politica, non si può proprio parlare di un agosto all’insegna del relax e in cui svuotare la lista dai pensieri, anzi.
E lo stesso si può dire della politica e dei politici italiani che, tutto a un tratto, si sono ritrovati di fronte all’ennesima scacchiera, in cui spostare i pedoni e sistemarli per arrivare a dama. Confrontandosi su temi, vedute e soprattutto sulle strette di mano che più convenivano, tenendo conto di quella legge elettorale, il Rosatellum, in cui per forza di cose c’è bisogno di compagni e alleanze per fare scacco matto.
Il centrodestra la pratica l’ha risolta praticamente subito. Per questa volta, e senza che volassero stracci, il trio formato da Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi correrà insieme, con i partiti che da anni li rappresentano. E questo era ben chiaro fin da quando è stata staccata la spina al governo di Mario Draghi e ci siamo ritrovati a dover riscegliere tutto da capo, almeno per i parlamentari, questo è evidente.
Le uniche ripercussioni le ha avute Forza Italia, visto i fuoriusciti di lusso, storici e ci riferiamo a Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna e Renato Brunetta. I primi due già accasati in Azione. Poi è stato subito tempo di discutere della premiership (e quindi del front runner) e già della squadra dei ministri. Comanderà chi avrà totalizzato più voti, poi si vedrà, si sono detti. E la leader di Fratelli d’Italia è la grande favorita, visto le percentuali dei sondaggi (intorno al 24%) che la vedono come primo partito, non solo nel centrodestra, ma in tutta l’Italia.
Il vero balletto delle alleanze è ruotato attorno a Carlo Calenda. Il suo Azione costituiva una cartina tornasole fondamentale per capire se si sarebbe formato il terzo polo. E così è stato, ma dopo alcuni passaggi di rottura non da poco. Infatti, ha prima stretto un accordo chiaro e definito con il Partito Democratico e con +Europa, per poi sbolognarli in diretta tv e dopo solo qualche giorno. Dopo l’ingresso nell’alleanza dei Verdi e di Sinistra italiana: tutto da rifare.
A quel punto, Calenda torna al centro e stringe la mano a Matteo Renzi, con tanto di simbolo già formato. E crolla anche nei sondaggi, ma questa è un’altra storia e comunque a lui non importa, che tanto è abituato a sovvertirli i pareri dei sondaggisti e l’ha dichiarato anche pubblicamente. E con il terzo polo il quadro delle alleanze può definirsi chiuso, anche perché di tempo per ribaltoni e nuovi confronti destituenti non ce n’è più. E ora vi spieghiamo il perché.
Dalle alleanze al deposito dei simboli e le liste: si corre verso il 25 settembre
Le elezioni politiche del 2022 ci terranno compagnia ancora per un po’, anzi sono già entrate nel vivo e con i relativi dubbi degli elettori, ancora in molti indecisi o astenuti nelle giravolte che ci porteranno il 25 settembre nella cabina elettorale.
Oggi era già un giorno da cerchiare in rosso per i partiti e i movimenti candidati. Infatti, proprio da stamattina alle 8, era possibile depositare i simboli dei partiti con il relativo statuto. Nel caso in cui non ci fosse lo statuto, servirà l’indicazione degli organi del partito, e soprattutto la loro composizione e le relative attribuzioni. Che non era affatto cosa scontata, visto quanto vi abbiamo raccontato.
Eventualmente andrà presentata anche la dichiarazione di collegamento tra i partiti, e si dovrà trattare quindi di un legame reciproco; andrà depositato anche il programma elettorale, e bisognerà specificare chi è il capo della forza politica in questione. Tutto chiaro? Basta che lo sia per loro, anche perché hanno tempo fino a domenica 14, alle ore 16, quando scatterà il 42esimo giorno prima delle elezioni.
Non è l’unico countdown da tenere in considerazione per il prossimo appuntamento elettorale. Infatti, occhio alla presentazione delle liste, per cui ci sarà tempo ancora per una settimana e qualche giorno in più. La convocazione dei comizi elettorali è, invece, cosa vecchia, ma ve la ricordiamo comunque, visto che è partita dallo scorso 21 luglio. Occhio anche a sondaggisti e sondaggi, molto impegnati negli ultimi giorni nel definire cosa potrebbe accadere a fine settembre. Infatti, i sondaggi potranno essere pubblicati entro 15 giorni dalle elezioni e quindi entro il 10 settembre, una scadenza da tenere bene a mente.
Da stamattina, intanto, è partita la corsa per il deposito dei simboli e, come riportato da ‘Adnkronos’, le varie forze politiche non hanno tardato ad arrivare a destinazione. La fila, infatti, non è mancata e i primi a spuntarla sono stati i costituenti del Partito liberale italiano. Addirittura Giulia Pantaleo, la depositante del simbolo, ha rivelato: “Siamo qui senza aver dormito e senza sosta anche se siamo stati sotto la pioggia che è caduta questa notte”. Insomma, anche questo non un gioco da ragazzi anche se Pantaleo ricorda come la prima linea del partito ora sia composta soprattutto da giovani.
Dopo il Partito Liberale italiano, è stata la volta del gruppo Maie, poi il Movimento Associativo Italiani all’Estero e ancora il partito pacifista del “Sacro Romano Impero“. Insomma, una giornata intensa da quelle parti e in cui è possibile scorgere anche profili di un certo rilievo. Per la Lega, infatti, è presente il senatore Roberto Calderoli, mentre per il neoformato terzo polo c’è il vicesegretario di Azione, Andrea Mazziotti di Celso.
Ora è finito il tempo delle illusioni, delle presunzioni, delle spalle dritte che all’improvviso si rilassano e poi si sciolgono per poi rigirarsi dall’altro lato. È il momento dei fatti concreti, del deposito dei simboli e poi toccherà alle liste. Divisi o uniti, ma tutto nero su bianco, perché le scadenze sono serrate e perché il 25 settembre ormai è dietro l’angolo, con una corsa ormai entrata nel vivo. E che, per il momento, ha un pole position uno schieramento chiaro e ben preciso.