Una certezza, nel MoVimento 5 stelle, c’è: il 16 agosto gli iscritti potranno votare per le parlamentarie, ovvero le elezioni interne dei pentastellati con cui si decideranno i candidati per le prossime elezioni del 25 settembre. O forse no perché, secondo quanto dice l’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, supportata per altro dal fondatore, Beppe Grillo, il capo politico, Giuseppe Conte, potrebbe anche sovvertire l’esito dei clic
Quanto ai quasi 2000 auto-candidati, all’interno dei Cinque Stelle si sta facendo una sorta di caccia alle streghe per cercare di capire se tra questi si nasconde qualcuno vicino al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. E il tempo stringe con le liste da presentare entro il 22 agosto.
MoVimento 5 stelle, il 16 agosto le parlamentarie: è caccia ai dimaiani
Erano inossidabili, inattaccabili, con la schiena dritta direbbe qualcuno, i portavoce del MoVimento 5 stelle un tempo. Ma dal 2013, quando per la prima volta hanno messo piede in Parlamento nella speranza di “aprirlo come una scatoletta di tonno”, è passata molta acqua sotto i ponti. Alcuni dei nomi storici se ne sono andati, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista per esempio, e nuove figure sono arrivate, Giuseppe Conte tra tutti.
Poi c’è anche chi, proprio perché tra Palazzo Madama e Montecitorio siede da nove anni, non può più candidarsi, ma avrà un nuovo ruolo all’interno del partito di Beppe Grillo, fondatore, garante e comico (questo non per il movimento). Non è però rivolta a loro la caccia alle streghe o, meglio, ai possibili “infiltrati” del dossier dei quasi 2000 autocandidati per le parlamentarie, che si svolgeranno in un’unica giornata, il 16 agosto, tramite internet (come sempre è stato, per giunta).
Il dubbio che tra questi ci sia qualche simpatizzante del titolare della Farnesina è lecito, anche perché con Di Maio non ci si è lasciati proprio in buoni rapporti, e tutto si vuole meno che tra i papabili ci possa essere qualcuno che non rema dalla stessa parte dell’ex presidente del Consiglio. Non c’è, per esempio, neanche Virginia Raggi, ma di quello che ne parleremo tra poco, perché sì, è un problema il rapporto tra Conte e l’ex sindaca di Roma.
E quindi: “Stiamo scandagliando Google, bacheche Facebook… Di tutto”, ha spiegato all’AdnKronos una fonte vicina al dossier sulle candidature. Ma cosa stanno cercando, nel concreto? Be’, a finire sotto la lente di ingrandimento sono soprattutto “eventuali post contro il presidente Conte, oppure foto con leader di altri partiti postate sui social”, ha detto ancora.
Uno degli attenzionati numero uno è Vito Avallone, collaboratore del deputato dimaiano Luigi Iovino che ha seguito l’ex capo politico in “Insieme per il futuro” a giugno, che però, sempre all’agenzia, ha smentito di essersi candidato per le parlamentarie. “Lavoro ancora per Iovino, che è un amico di lunga data – ha precisato -, ma a breve darò le dimissioni perché sono nato Cinque stelle e rimango Cinque stelle”.
E per fugare qualsiasi dubbio, su Facebook, si presenta con una foto che lo ritrae con il Dibba. È del 2016, quando l’allora deputato pentastellato, girava l’Italia in moto per scongiurare che passasse la riforma costituzionale che aveva voluto (e fatto) il suo nemico numero uno, Matteo Renzi.
MoVimento 5 stelle, Raggi attacca Conte e attende l’esito delle politiche
Bei tempi, in effetti, quelli in cui si faceva fronte comune contro il leader di Italia Viva, all’ora presidente del Consiglio e segretario del Partito Democratico. Ora, anche tra chi è rimasto, le cose vanno tutt’altro che bene. E infatti dicevamo di Raggi. L’ex sindaca di Roma, nonostante il mandato zero di cui si era parlato solo due anni fa, alla fine ha deciso di non sfidare la sorte e non si è candidata alle parlamentarie, ma un posto a Montecitorio lo voleva eccome.
Così come sta seriamente pensando anche alla leadership del MoVimento 5 stelle. Al momento, l’ex inquilina del Campidoglio è la garante più votata, e dall’alto della sua posizione, vuole prima di tutto delle regole chiare sulle elezioni interne, ma soprattutto pretende che saranno rispettati i voti dei simpatizzanti, e in questo è supportata anche da Grillo.
Chi ha ragionato con il comico ha sottolineato come se i capilista dovesse sceglierli tutti Conte, “che senso ha far votare gli attivisti?“. Su questo, però, l’Avvocato del popolo è irremovibile: “Le liste le firmo io – ha detto -, quindi l’ultima parola spetta a me“. O forse no, perché il regolamento di cui parla anche Raggi, e che da lei, come da Roberto Fico e Laura Bottici, dovrà essere approvato, ancora non c’è. E potrebbe rappresentare un ulteriore punto di rottura tra i due.
Infatti, l’ex sindaca di Roma potrebbe strappare del tutto con il MoVimento 5 stelle, presentandosi da sola come candidata alle prossime elezioni regionali del Lazio, ma potrebbe anche decidere, in caso di caduta libera (ovvero nel caso in cui si trovasse sotto il 9%) del partito alle politiche del 25 settembre, di fare un “colpo di Stato” e prendersi il ruolo che per Conte sta iniziando a traballare.