Torna in carcere Marino Occhipinti, uno dei componenti della Uno Bianca, dopo aver picchiato la compagna, la stessa che gli era valsa la buona condotta.
La banda criminale commise 103 crimini e uccise 24 persone a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta. Ora, il pentito che era quasi in libertà, è di nuovo nei guai.
Marino Occhipinti torna in carcere
I conti con la giustizia iniziarono nel 1994, quando il forlivese di Santa Sofia, che oggi ha 57 anni, venne arrestato e condannato all’ergastolo per l’assassinio di una guardia giurata nel 1988.
La vittima si chiamava Carlo Beccari e lavorava a Casalecchio di Reno. In effetti i territori di azione della famigerata Banda della Uno Bianca erano quelli fra l’Emilia-Romagna e le Marche, ma Occhipinti confessò l’omicidio e il Tribunale di sorveglianza lo indicò come socialmente non pericoloso.
Infatti 24 anni dopo arrivò la decisione, seppure contestatissima, della libertà condizionale.
Oggi quella libertà non c’è più, infatti a causa delle accuse contro l’uomo, il magistrato di sorveglianza Stefano Furlani, ha disposto il ritorno nel carcere Due Palazzi a Padova.
I maltrattamenti alla compagna
Marino Occhipinti è un ex vice-sovrintendente della Narcotici di Bologna e come altre persone, era insospettabilmente appartenente alla banda criminale che a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta si macchiò della morte di 24 persone e di più di 100 crimini vari.
Oggi, a far revocare la libertà condizionale dell’uomo sono stati i maltrattamenti verso la sua compagna, infatti in passato più volte si presentò in pronto soccorso, in particolare in un episodio riferì di aver perso conoscenza in seguito alle percosse ma non disse mai il nome del suo aggressore.
Anzi, se in un primo momento riferì che si trattava di un personaggio noto, in seguito smentì affermando che non sapeva che fosse l’aggressore e quindi scattò la denuncia contro ignoti.
Tre giorni fa, dopo gli accertamento condotti in merito, la libertà condizionale di Occhipinti è stata revocata e l’uomo tornerà in carcere.
La presidentessa dell’Associazione dei familiari delle vittime della Uno Bianca, Rosanna Zecchi, ha sottolineato come questa sia una bella notizia, affermando che lui e gli altri componenti della Banda sono essere violenti e così rimarranno sempre.
La donna ha ovviamente espresso la sua vicinanza alla vittima delle aggressioni. Ad avvalorare l’indagine per maltrattamenti c’è anche il recente inserimento di lui in una struttura per uomini violenti e di lei in una per donne maltrattate.
Già a fine giugno, Marino Occhipinti si era visto rigettare la richiesta di libertà anticipata per due motivi: la condivisione dello stesso domicilio in una parrocchia nel Padovano con un pregiudicato e un dialogo non appropriato avuto con un magistrato durante un ricovero ospedaliero.
Secondo le indagini svolte dai Carabinieri, è emerso un ricovero ospedaliero il 26 marzo in un pronto soccorso di Padova, dove la compagna dell’uomo si era presentata per gravi lesioni, ma non riuscì a fornire una ricostruzione credibile.
Occhipinti non convive più con la donna dal 28 marzo, la quale ora si è aperta con una psicologa e sta raccontando man mano le violenze subite, chiedendole di non riferire nulla a Occhipinti perché teme sue reazioni violente.
L’avvocato Milena Micele, che difende l’uomo indagato per maltrattamenti, riferisce che si tratta di una delicatissima situazione e ha presentato un reclamo che verrà discusso il 24 agosto.