La corsa alle prossime politiche, quelle del 25 settembre, è iniziata ufficialmente nel momento in cui il Presidente della Repubblica ha sciolto le Camere. La campagna elettorale, invece, nonostante non ci fosse ancora una data per le elezioni (e come poteva d’altronde) era iniziata molto prima. Ora le cose si fanno ancora più serie perché alle 16 scade il termine ultimo per il deposito dei simboli da parte dei partiti e dei movimenti
Sono 84, al momento, i loghi presentati al Viminale. Ieri sono arrivati i contrassegni di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e del Partito Democratico di Enrico Letta, i due schieramenti che probabilmente, e stando ai sondaggi, se la vedranno fino alla fine. Curiosamente, il simbolo del Pd si trova accanto a quello del MoVimento 5 stelle: ma è solo una coincidenza.
Elezioni 25 settembre, oggi alle 16 scade il termine per il deposito dei simboli
Dalle 8 alle 16, oggi, gli uffici del Ministero dell’Interno si apriranno per l’ultima volta per consentire (ai ritardatari) partiti di depositare il simbolo con cui intendono presentarsi alle elezioni politiche del 25 settembre per il rinnovo del Parlamento. È l’ultimo giorno per sapere chi sarà dei giochi e chi no dopo una corsa iniziata il 12, poi, entro la prossima settimana, gli schieramenti dovranno presentare anche le liste: questa è la time line burocratica per i partiti, dopo di che sarà solo una questione di campagna elettorale.
Al momento, secondo quanto riferiscono dal Viminale, che da domani si metteranno al lavoro per controllare che tutti i documenti siano a posto, e che da martedì invieranno le notifiche con eventuali richieste di integrazione, sono 84 i contrassegni presentati, e occupano tre bacheche: ai 55 di venerdì, se ne sono aggiunti altri 39 nella giornata di ieri, soprattutto quelli dei principali partiti, a esclusione della Lega e di Azione e Italia Viva, che già lo avevano depositato nella prima giornata.
Elezioni 25 settembre, ieri il giorno di Fratelli d’Italia, MoVimento 5 stelle e Partito Democratico
Per quanto riguarda le “new entry”, i più veloci di ieri sono stati i vertici di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che ha scelto una styling molto simile a quello della precedente tornata elettorale del 4 marzo 2018: il nome della leader appare, infatti, subito dopo la fiamma tricolore, un elemento che ha fatto discutere tanto in questi ultimi giorni, tanto che persino la senatrice a vita, Liliana Segre, aveva chiesto che venisse rimossa. Ma questa è un’altra storia.
A differenza di un’ora, al Ministero degli Interni si sono presentati Giuseppe Conte e il suo MoVimento 5 stelle e il Partito Democratico che, quindi, nonostante le frizioni degli ultimi tempi che hanno portato a non correre insieme, nella stessa coalizione, anche se avevano già avuto due esperienza di governo condivise (l’esecutivo guidato dal capo politico pentastellato, poi quello dell’ex banchiere centrale, Mario Draghi), sono finiti vicini.
Ma c’è anche un’altra curiosità che riguarda il movimento fondato dal comico genovese Beppe Grillo ed è proprio il fatto che al Viminale, per depositare il simbolo, si sia presentato Conte in persona: la prima volta, a memoria dei funzionari di lunga data, che un ex presidente del Consiglio consegna direttamente la documentazione necessaria. “Cuore e coraggio“, ha detto l’avvocato di Volturara Appula quando ha affisso in bacheca il logo, senza il suo nome, con cui i Cinque Stelle si presenteranno alle prossime politiche.