Nell’estate più rovente di sempre, la campagna elettorale per le politiche del 25 settembre scalda ancora di più gli animi, soprattutto quello dei leader dei partiti. Tra promesse, e pillole, programmi e candidature, c’è anche una sfida (più o meno) a distanza tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, con il numero uno di Italia Viva che si candiderà al Senato anche in Lombardia, nello stesso collegio del Cavaliere.
Lo stesso Berlusconi, poi, su Facebook ha parlato della riforma della giustizia, affermando che “le sentenze di assoluzione, di primo o di secondo grado, non saranno appellabile”. Immediata la risposta dell’Associazione nazionale magistrati che ha spiegato come la proposta del Cavaliere sia già stata dichiarata illegittima, e quindi incostituzionale, dalla Consulta in passato.
Elezioni 25 settembre, Renzi e Berlusconi candidati nello stesso collegio
Il 21 agosto, nelle Corti d’appello, dovranno essere presentate le liste e, soprattutto, i candidati per le prossime politiche del 25 settembre, quelle con cui gli italiani potranno scegliere chi siederà tra Palazzo Madama e Montecitorio.
I giochi, insomma, sono quasi conclusi, anzi: sono quasi pronti a iniziare. Perché, anche se la campagna elettorale è ormai un mese che va avanti tra promesse e programmi, e sfide e sondaggi, si avrà un quadro più completo di quelle che saranno le battaglie nei vari collegi, specialmente quelli uninominali.
La presentazione delle liste del Partito Democratico ha fatto storcere il naso a più di qualcuno, Sinistra Italiana ha annunciato, invece, che Ilaria Cucchi correrà per l’uninominale del Senato nella circoscrizione di Firenze, mentre l’attivista Aboubakar Soumahoro sarà il candidato alla Camera a Modena, e poi ci sono anche i virologi, coprotagonisti durante la pandemia di Covid 19, pronti a scendere in campo.
C’è un’altra sfida (nella sfida) che potrebbe essere davvero appassionante per gli amanti della politica e pure per gli attori in campo: quella tra il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, e il fondatore e numero uno di Italia Viva, Matteo Renzi.
I due ex presidenti del Consiglio, secondo quanto affermato dallo stesso fiorentino a Rainews 24, infatti, saranno candidati nello stesso collegio in Lombardia per il Senato – Renzi si candiderà, sempre per Palazzo Madama, anche nella sua Toscana. “Mi piacerebbe tanto fare un bel confronto con il presidente Berlusconi”, ha commentato.
Un confronto che ci potrebbe essere anche il 7 o il 15 settembre in televisione, per la precisione nelle “Serate speciali” organizzate dal Tg1 e della Direzione approfondimento dedicate proprio alle elezioni e che vedranno dibattere tra di loro i principali leader delle varie formazioni politiche.
In cui si potrà parlare anche del presidenzialismo, ovviamente: uno dei cavalli di battaglia della coalizione del centrodestra, su cui ha rilanciato anche il numero uno di Iv. “È giusto che i cittadini scelgano”, ha iniziato Renzi ospite della trasmissione radiofonica “Non stop news” su Rtl 102.5.
“Io preferisco un meccanismo semplice, come il sindaco d’Italia – ha spiegato ancora –. Al primo giro si vota il candidato preferito, poi al ballottaggio si vota quello che ‘dispiace’ di meno, perché magari il tuo candidato non ce l’ha fatta a superare il primo turno”. Funziona così tanto questa democrazia, secondo il fiorentino che “sarà nel programma di Azione-Italia Viva (il cosiddetto terzo polo, ndr), che verrà illustrato domani”.
Berlusconi: “Con centrodestra, sentenze di assoluzione non saranno più appellabili”. L’Anm: “Legge già dichiarata incostituzionale”
Non è una risposta nel merito, anche perché su cosa pensino dalla coalizione di centrodestra sull’elezione diretta del capo del governo ne hanno già parlato in lungo e in largo, ma Berlusconi oggi, nella pillola quotidiana che ogni giorno regala ai suoi elettori e non, ha chiarito un altro punto fondamentale di quello che è il programma che lui, Matteo Salvini e Giorgia Meloni vogliono attuare quando (e se) avranno la maggioranza in Parlamento e potranno quindi formare un esecutivo: la riforma della giustizia.
Su Facebook, il Cav ha spiegato che in Italia, ci sono migliaia di persone che ogni anno vengono arrestate e processate “pur essendo innocenti. Il processo è già una pena, che colpisce l’imputato, ma anche la sua famiglia, i suoi amici, il suo lavoro. Per questo non deve trascinarsi all’infinito in appelli e contro appelli”.
E quindi l’idea: “Quando governeremo noi, le sentenze di assoluzione, di primo o di secondo grado, non saranno appellabili. Un cittadino, una volta riconosciuto innocente, ha diritto di non essere perseguitato per sempre. Anche perché perseguitare gli innocenti significa lasciare i veri colpevoli in libertà”, ha detto ancora Berlusconi che poi ha concluso invitando chi la pensa come lui a votare Forza Italia alle prossime politiche.
Anche questa frase, però, non è passata inosservata e, a stretto giro di posta, è arrivata anche la replica di Giuseppe Santalucia, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, che ha precisato come la “questione era stata affrontata dal legislatore nel 2006 con la legge Pecorella e la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima quella legge“.
“Ci sono principali costituzionali – ha sottolineato – che devono essere necessariamente rispettati. Il tema può essere discusso ma non presentato nei termini che ho letto, ossia che migliaia siano ingiustamente sotto processo. Questo non rende giustizia al difficile lavoro dei tribunali e delle corti nell’accertamento della verità dei fatti”.