Elezioni 25 settembre, la bagarre (infinita) tra Salvini e Crisanti

Volano gli stracci, in questa campagna elettorale. Neanche il tempo di annunciare che il virologo Andrea Crisanti sarebbe stato il capolista del Partito Democratico nella circoscrizione estero che già il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva polemizzato sulla scelta. E il professore dell’università di Padova non se l’è tenuta, mandando avanti una discussione a distanza che ha coinvolto anche Matteo Renzi e, ovviamente, il segretario dem, Enrico Letta

Crisanti
Andrea Crisanti, microbiologo e professore dell’università di Padova, diventato famoso durante la pandemia da Covid, ora è candidato con il Pd – lettoquotidiano.it

Le accuse vanno dalla destra considerata “no vax” al fatto che il virologo non sia effettivamente un virologo, dai morti che si sarebbero potuti evitare durante la pandemia da Covid alla vicinanza tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e lo stesso Crisanti. Ma hanno messo in mezzo anche la guerra in Ucraina e Vladimir Putin.

La candidatura di Crisanti con il Pd ha scatenato molte polemiche

Come se non fossero bastate le polemiche interne al partito sulle candidature, il Pd del segretario Enrico Letta ha dovuto rispondere delle scelte fatte anche al di fuori della sua coalizione.

Se da una parte, infatti, ci sono stati parecchi mal di pancia per esclusioni tutt’altro che aspettate, dall’altra ci sono la Lega, in primis, ma anche il terzo polo di Azione e Italia Viva che hanno trovato piuttosto curioso (sì, è un eufemismo) che i dem abbiano deciso di candidare Andrea Crisanti, microbiologo e professore dell’università di Padova, diventato famoso durante il periodo più buio della lotta alla pandemia da Covid, come capolista nella circoscrizione estero.

Nemmeno il tempo, infatti, di annunciarlo che Matteo Salvini, il leader del Carroccio, aveva già twittato il suo pensiero, dando il la a una polemica (e una lite) che non è ancora finita. E in cui sono volati stracci soprattutto tra l’ex titolare del Viminale e il virologo.

Crisanti ha risposto a Salvini direttamente da Radio Capital, e ci è anche andato giù pesante. “Forse dovrebbe pensare a tutti gli errori di valutazione che ha commesso – ha risposto a domanda diretta sul Capitano -, sia in politica estera sia sulla sanità pubblica“. “Se fossimo stati nelle sue mani ora ci sarebbero 300mila vittime di Covid al posto di 140mila e oggi saremmo allineati con Putin“, ha attaccato il microbiologo, che poi ha spiegato la motivazione per cui è stato scelto dal Partito democratico: “L’Italia – ha concluso Crisanti – ha bisogno di persone con competenze scientifiche, ma ci siamo stancati di avere in politica tecnici non votati“.

Salvini
Il leader della Lega, Matteo Salvini – lettoquotidiano.it

Poco dopo, è stato lo stesso Letta a gettare altra carne al fuoco rispondendo direttamente al leghista, e a tutta la destra e affermando che, da loro, “prevale la cultura no vax“. E ricordando, anche, che la filosofia di Salvini e di Giorgia Meloni era quella di “aprire, aprire, aprire…“, ha scritto in un tweet.

Sempre su Twitter è arrivata anche la replica dell’ex ministro degli Interni che, però, non si è soffermato sulle parole del segretario del Pd, ma ha postato un video in cui il professore Giorgio Palù, virologo padovano e presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, definiva il “tele-virologo, oggi candidato dal Pd” un esperto di zanzare.

Nel merito della questione, Salvini ha parlato anche in un’intervista alla Versiliana, dicendo che “uno di questi televirologi dice che con Salvini ci sarebbero stati centinaia di migliaia di morti per Covid. Io non rispondo, quanto meno per rispetto nei confronti delle numerose vittime del Coronavirus, che non dovrebbero essere usate come merce elettorale da qualche pseudo professore che non merita avere risposta. Gli insulti di Letta, Renzi e dei televirologi non mi interessano”, ha spiegato.

Tutto finito? Macché. Oggi Crisanti, ospite di Sky Tg24, ha risposto ancora una volta al leader del Carroccio: “Errori di valutazione non sono stati fatti solo sul Covid, basta pensare alla posizione politica di Salvini su Putin, oggi saremmo dalla sua parte“, ha iniziato. “Non mi aspettavo tanto clamore, ma quello che non posso accettare – ha chiarito ancora – è che si mettano in discussione il mio rigore e la mia integrità, su questo non posso fare sconti, specialmente da parte di persone che hanno sbagliato tutti i loro giudizi. Su questo gli italiani devono riflettere, perché gli errori fatti sono la garanzia degli errori che faranno“.

La risposta, al momento, non è ancora arrivata, ma nel frattempo si è aperta anche una sfida verbale (e di cinguettii) anche con il terzo polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda, come se non fosse sufficiente il resto, per giunta.

Elezioni 25 settembre, Calenda e Renzi contro la decisione di candidare Crisanti

Come dicevamo, anche i due ex dem non hanno accolto con favore la scelta del loro ex partito di candidare il microbiologo. Calenda, il primo a intervenire sulla questione, è stato decisamente più morbido nel giudizio affermando semplicemente che “candidare virologi è a mio avviso sbagliato perché nel corso della pandemia hanno spesso ecceduto in protagonismo. Non strumentalizzare la pandemia“, ha twittato.

Il leader di Italia Viva, invece, ci è andato giù molto più pesante nel suo video di un minuto. “Letta è rimasto al 2014, poveretto – ha detto -. Io ho solo detto che la gestione della pandemia di Crisanti era impostata sull’allarmismo. La differenza tra me e lui sulla pandemia è che lui e il suo partito volevano continuare a stare con Conte e Arcuri e con l’esercito russo, io ho portato Draghi, Figliuolo e la svolta“.

E pure qua, Letta, che è stato chiamato direttamente in causa ha risposto con un tweet: “Ognuno dice cosa pensa veramente della più grande tragedia degli ultimi tempi“, ha scritto.

Intanto manca poco più di un mese alle elezioni, e il clima è sempre più infuocato. Altro che ferragosto…

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