Una tempesta, oggi, si è abbattuta sul Campidoglio, non proprio in senso letterale, tanto più in senso figurato. Il capo gabinetto del sindaco Roberto Gualtieri, infatti, si è dimesso (e il primo cittadino ha accettato la sua decisione) dopo che il Foglio ha pubblicato un video di Ruberti in cui litigava pesantemente con altre persone, tra cui un candidato del Pd alla Camera per le prossime elezioni
Dopo che è stato pubblicato il video in cui Ruberti minacciava di morte il suo interlocutore, dal MoVimento 5 stelle alla Lega, passando anche per il Partito democratico hanno richiesto la testa del capo gabinetto. La bagarre, però, potrebbe avere conseguenze legali per l’uomo dell’ex ministro dell’Economia del governo giallorosso.
Ruberti, il capo gabinetto di Gualtieri, è stato incastrato da un video per una lite
Tutto è iniziato due mesi fa, in un ristorante di Frosinone, una semplice cena che è stata fatale per il capo di gabinetto di Roberto Gualtieri, Albino Ruberti. Assieme a lui c’erano la compagna, Sara Battisti, consigliera regionale del Partito democratico, Vladimiro De Angelis, un broker finanziario, il fratello (di Vladimir) Francesco, ex assessore regionale, ma anche europarlamentare in quota dem e ora candidato alle prossime elezioni politiche per la Camera (ha deciso di rinunciare alla candidatura per evitare strumentalizzazioni), Adriano Lampazzi, collaboratore dell’assessore, e la compagna.
Una lite, parole che volano e fanno male, e un video a incastrare l’uomo dell’ex ministro dell’Economia e ora sindaco di Roma che lo hanno costretto alle dimissioni, accettate subito da Gualtieri. Ma andiamo con ordine, perché per arrivare a una scelta così definitiva deve essere successo qualcosa di molto grave.
E così è. Durante la cena, Ruberti urla e minaccia: “Io li ammazzo…Devono venire a chiede scusa per quello che mi hanno chiesto… A me non me dicono ‘io me te compro’“. E ancora: “Do cinque minuti pe veni’ a chiedeme scusa in ginocchio. Se devono inginocchia’ davanti. Altrimenti io lo scrivo a tutti quello che sti pezzi de… mi hanno detto… Io li sparo, li ammazzo“. Probabilmente si rivolge a Vladimiro De Angelis, ma dal video pubblicato dal Foglio, che presto sarà in mano anche alla procura di Frosinone, si sentono anche le grida di una donna, probabilmente la compagna di Lampazzi.
Battisti, invece, non può fare nulla, prova a placare il compagno, ma riceve come risposta solo un’altra minaccia: “Sara, se stai dalla parte loro io prendo le conseguenze….“. Tutto finisce con un urlo, un “oddio” di una donna che, dicono Ruberti e la consigliera al Corriere della Sera, potrebbe avere anche detto Battisti.
Cosa ha scatenato tutto ciò, però? “La Roma, la Lazio‘, una battuta infelice – assicurano ancora al giornale di Milano – La corruzione non c’entra. Tutto nasce da una battuta sul vino“. Teoria confermata anche al Foglio dallo stesso Ruberti: “Si tratta di una lite per motivi calcistici, accaduta circa due mesi fa a Frosinone con una terza persona, che non voglio citare, al termine di una cena. Alla scena erano presenti anche Vladimiro e Francesco De Angelis con il quale ho ottimi rapporti. Niente di più“.
Le dimissioni di Ruberti, richieste da tutte le forze politiche, sono state accettate da Gualtieri
La bufera, a cui Ruberti decide di rispondere subito rassegnando le dimissioni. “Per evitare strumentalizzazioni che possano ledere il tuo prestigio e quello dell’istituzione che rappresenti, con la presente rimetto il mio mandato da capo di gabinetto“, ha scritto nella lettera inviata al sindaco Gualtieri.
“Illustrissimo sindaco, in merito al video pubblicato nella serata di ieri dal quotidiano ‘Il Foglio’, confermo che quanto avvenuto trattasi di un litigio verbale durante una cena privata, che nulla ha a che vedere con il mio ruolo istituzionale. In particolare, ho reagito con durezza alla frase ‘mi ti compro’, che pur non costituendo in sé una concreta proposta corruttiva, mi ha portato a chiedere con foga sicuramente eccessiva e termini inappropriati, di ritirarla immediatamente perché l’ho considerata lesiva della mia onorabilità“, ha concluso.
Decisione compresa e accettata dall’ex ministro del governo giallorosso che, in una nota, ha prima ringraziato il suo ex collaboratore, poi ha chiarito la sua posizione in merito: “Le frasi contenute nel video sono gravi e non appropriate per chi ricopre un incarico di questa delicatezza. Per questo, in attesa che venga chiarita l’effettiva dinamica dei fatti, ho preso atto delle dimissioni di Albino Ruberti e ho chiesto al Vicecapo di Gabinetto Nicola De Bernardini di assumerne le funzioni“.
“Al tempo stesso voglio rimarcare la straordinaria qualità del lavoro svolto da Ruberti come Capo di Gabinetto, la totale dedizione e l’impegno profusi, e ho sempre apprezzato la sua orgogliosa difesa dell’integrità e dell’autonomia dell’amministrazione comunale e delle sue scelte“, ha aggiunto Gualtieri.
Dello stesso avviso anche il Partito democratico che ha detto che si è trattato di un “episodio gravissimo che non può restare senza conseguenze“, e dal segretario, Enrico Letta, che ha spiegato come “entrambe scelte giuste e doverose“. Ma non delle altre forze politiche.
In una nota, il MoVimento 5 stelle Roma e la lista Raggi Ecologia e Innovazione hanno scritto che “Non bastano le dimissioni di Albino Ruberti: il ruolo fino a ora da lui ricoperto come capo di Gabinetto del sindaco di Roma, e prima ancora da Zingaretti, necessariamente deve portare a chiarire su quanto accaduto a Frosinone nel Ruberti-gate. Cosa significa ‘me te compro… sennò lo scrivo a tutti quello che ha detto… quello che mi avete chiesto a tavola’? Nel video da cui si traggono queste frasi c’è molto da scoprire. Per queste ragioni chiediamo un’immediata revisione di tutti gli atti approvati dall’amministrazione Gualtieri fino a oggi, a partire dalla scelta sull’inceneritore“.
“I cittadini di Roma hanno il diritto di sapere chi prendeva veramente le decisioni. Sarà depositata immediatamente un’interrogazione per avere un chiarimento e, qualora non fossimo soddisfatti, porteremo la vicenda alla Procura affinché faccia chiarezza a beneficio di tutti i romani“, hanno concluso dall’opposizione, di cui faceva parte anche il leader del terzo polo e di Azione, Carlo Calenda, che su Twitter ha commentato così la vicenda: “Questo è il soave ambientino del Pd romano. Il capo di gabinetto di Gualtieri, già capo di gabinetto di Zingaretti che “amministra” il potere. Se fosse accaduto a noi Repubblica ci avrebbe aperto il giornale“.
Questo è il soave ambientino del @pdnetwork romano. Il capo di gabinetto di @gualtierieurope già capo di gabinetto di @nzingaretti che “amministra” il potere. Se fosse accaduto a noi Repubblica ci avrebbe aperto il giornale. pic.twitter.com/u1VDvkT9xF
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 19, 2022
Ma c’è spazio anche per il leader della Lega, Matteo Salvini che, sempre in un tweet, ha scritto: “Risse in strada e minacce di morte, candidati che insultano Israele, giovani dem che sfregiano il memoriale del sisma in Emilia. Questa è la campagna del Pd: cosa ci aspetta a settembre?“.