La guerra tra Russia e Ucraina è argomento centrale del meeting di Rimini. Proprio quest’occasione di propone come opportunità di far risuonare diverse voci autorevoli e tra queste c’è sicuramente quella del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Non è l’unico parere importante arrivato nelle ultime ore e ci riferiamo alle dichiarazioni di Paolo Gentiloni, ma anche alle forti parole di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. Di seguito le dichiarazioni salienti.
Il meeting di Rimini quest’anno assume dei significati particolari, che si riferiscono nello specifico alla guerra tra Russia e Ucraina, conflitto che viene definito da ogni parte italiana ed europea assolutamente scellerato, in attesa che qualcosa di importante si sblocchi, in tal senso, con il possibile incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky per definire una road map che porti a un accordo di pace. Intanto, non possiamo far altro se non riportarvi gli sviluppi delle ultime ore e le voci autorevoli che si sono rincorse all’interno del meeting.
Meeting di Rimini, le parole di Mattarella risuonano come un inno tutto italiano ed europeo contro la guerra
Non ci sono più dubbi, e non ce ne sono mai stati, su quale sia la posizione della politica italiana riguardo la guerra tra Russia e Ucraina, dopo quel maledetto attacco del 24 febbraio, che ha cessato la pace e ha dato il via a un conflitto scellerato. Basti pensare agli aiuti inviati da Mario Draghi all’Ucraina, alle sanzioni alle Russia, alla presa di posizione di un’Europa tutta unita, come gli Stati Uniti, nella condanna del Cremlino.
Oggi, nel meeting di Rimini, però, è bello sentire voci tutte nella stessa direzione e, tra queste, c’è anche e soprattutto, quella del Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, come riporta l’Adnkronos, spiega subito le ragioni di quest’incontro: “Il Meeting di Rimini si propone come una preziosa opportunità, luogo di dialogo e come uno spazio aperto di conoscenza e cultura, anche per quest’anno. Stiamo parlando di un’occasione che persiste da ben 43 anni, e questa è un’ulteriore prova delle sue radici profonde”. Belle parole che poi rincara: “Questo meeting continua a recare il proprio contributo per la crescita della nostra società e lo fa sollecitando la coscienza di molti giovani”. I pensieri di Mattarella vengono affidate a un messaggio inviato al presidente della fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, e stiamo parlando quindi di Bernhard Josef Heinrich Scholz.
Mattarella entra poi nella ragioni più profonde del conflitto, e ci mette in mezzo anche il Vecchio Continente: “L’Europa è risorta dal nazifascismo, andando contro la volontà di potenza, di cui la guerra è diretta conseguenza. Abiurando i totalitarismi, le ideologie che si fondano sulla supremazia etnico-nazionale e ideologica”. Il paragone è di quelli importanti e che fanno accapponare la pelle, ma poi Mattarella entra nel merito: “Stiamo parlando di una guerra di invasione che scuote l’intera umanità nei suoi valori fondativi e l’Europa nella sua stessa identità. Lo fa con i lutti, le distruzioni e gli odi che continua a produrre”.
Mattarella insiste sulla necessità di pace come base essenziale dell’umanità: “La passione per l’uomo deve avere come presupposto la pace. Deve avere come orizzonte la convivenza democratica, la cooperazione tra i popoli, l’equità sociale e il rispetto di ogni persona nella sua libertà, nei suoi diritti, nelle sue diversità”. E continua: “Si tratta di un’aspirazione e di una speranza che nascono dalla coscienza e dal desiderio più profondo sia dei singoli individui che di tutta la comunità”. Il Presidente della Repubblica indica anche questa necessità di pace come un’impresa che sfida l’uomo. E poi amplia il discorso: “È una lotta sul terreno della tutela di ogni persona, come è avvenuto nella lotta al Covid, e che inizia a partire da chi è più debole e quindi in difficoltà”.
Una lotta a tutto tondo e che ci riguarda tutti direttamente: “Ci sfida sul terreno della nostra capacità di solidarietà, accoglienza e integrazione. Bisogna richiamare il senso di giustizia che non apre la porta a regressioni, con la crescita delle povertà e delle emarginazioni“. Le parole di Mattarella risuonano come un vero e proprio manifesto: “In questo, l’individuo si pone al centro e viene prima di ogni altro aspetto“. Definisce, inoltre, la fedeltà della persona come la sfida più grande che ci si presenta nella contemporaneità. E poi addirittura come “salvezza del pianeta dallo sfruttamento” e in questo l’uomo, per forza di cose, è anche il responsabile, visto quanto sta succedendo a est.
Anche il tema dell’ambiente e del clima è fondamentale nel discorso di Mattarella, che cita anche Papa Francesco: “Il nostro è tempo di ecologia integrale”. E poi continua: “L’uomo deve ricostruire l’equilibrio con l’ambiente e le risorse naturali e ciò può avvenire solo attraverso uno spirito di solidarietà”. La cooperazione, insomma, è alla base di uno spirito solidarietà che deve essere alla base di quanto detto da Mattarella, anche nei gesti più piccoli. Bisogna lottare per un bene superiore, in cui tutti siamo protagonisti.
Il passaggio più interessante nel discorso di Mattarella è quello che vi riportiamo di seguito: “‘Una passione per l’uomo’, il titolo scelto per quest’edizione del meeting è dotato di grande forza, e ne assume altra se analizziamo il contesto in cui viviamo. Più che mai il tema della dignità della persona, della sua difesa, della salvaguardia della sua libertà e della sua integrità è al centro di quella che è la sfida dell’uomo contemporaneo“.
E quindi il tema del diritto alla vita, quanto mai attuale in tempo di guerra. E, infatti, Mattarella approda proprio lì con il suo discorso: “A poca distanza da noi, nel cuore dell’Europa, si combatte una guerra scellerata – dice il Presidente della Repubblica -. Un conflitto provocato dall’aggressione della Russa all’Ucraina”. Di seguito vi proponiamo, inoltre, la conclusione del discorso di Mattarella: “Rivolgo il mio cordiale saluto e auguro giornate fruttuose a quanti prenderanno parte al Meeting, alla numerosa comunità dei volontari che lo organizzano”.
Non solo il Presidente della Repubblica: le voci di Gentiloni
Dal meeting di Rimini, però, non abbiamo da dirvi solo della preziosa testimonianza di Mattarella. Altre parole cruciali sono arrivate, infatti, da Paolo Gentiloni. Anche il Commissario europeo per gli affari economici e monetari nella Commissione von der Leyen, si concentra sul tema della guerra e, in particolare, – come riporta “Repubblica” -, sul piano delle risorse: “Fino a qui va tutto bene, perché abbiamo buoni livelli di stoccaggio e di conseguenza possiamo guardare all’inverno senza troppo pessimismo”. Gentiloni poi avverte l’Europa e il mondo con una frase sibillina: “Non c’è alcun dubbio sul fatto che Putin possa usare l’arma energetica più di quanto non abbia fatto finora“.
L’ex Premier ha parlato anche in conferenza stampa, dopo il suo intervento nel meeting, con un monito chiaro sul tema della guerra che comunque non va sottovalutato: “C’è un piano di riduzione comune del consumo europeo, stabilito nel 15% e che verrà diversificato tra i vari Paesi”. Gentiloni si sofferma, dunque, sulla necessità di ridurre i consumi e invita tutti alla parsimonia, visto il periodo della storia dell’Europa e del mondo che stiamo vivendo. Il tutto verrà attuato in parallelo alle politiche di sostegno alle famiglie deboli, che i governi del nostro continente dovranno adottare. Infine, l’ex presidente del Consiglio avverte: “Il risparmio energetico è fondamentale”.
Non solo Gentiloni è al centro delle attenzioni per quanto riguarda l’Europa. Nel meeting di Rimini, infatti, ha assunto particolare importanza il videomessaggio di Roberta Metsola. E non si tratta di una personalità a caso, dato che è la presidente del Parlamento europeo: “Viviamo in tempi di incertezze e sfide imprevedibili – inizia subito Metsola -. Dopo due anni di pandemia da Covid che hanno avuto grosse conseguenze economiche e sociali, ancora attuali e presenti nelle nostre esistenze, Putin ha scatenato una guerra illegale contro l’Ucraina, che si propone come Paese sovrano e indipendente”. Insomma, il dito è univocamente puntato contro la Russia.
Metsola rincara subito la dose, evidenziando quanto fatto dal Cremlino: “Le bombe russe hanno ucciso, i russi hanno violentato donne ucraine. In moltissimi sono stati obbligati a lasciare il loro Paese cercando rifugio in Europa da uno spietato autocrate – tuona la presidente -. E mentre sto parlando, l’invasione continua“.
Parole che risuonano forti e chiare, quelle di Metsola, che poi evidenzia come il mondo sia certamente un posto più pericoloso dopo il 24 febbraio, giorno in cui il conflitto è iniziato e sicuramente non possa più essere quello di prima. Poi, dal suo punto di vista interno, afferma: “Anche il ruolo dell’intera Unione Europea è cambiato con conseguenze importanti per i cittadini”. E qui passa al piano delle risorse: “La carenza di energia e l’aumento dei prezzi ci mettono in seria difficoltà. In questo momento, però, dobbiamo restare ancora più uniti”.
Metsola prosegue con un appello all’unità e sottolineando come solo insieme si possa superare anche questa sfida, che l’Europa sicuramente si sarebbe risparmiata volentieri. Anche le sue parole si ergono come un vero e proprio appello ai cittadini: “Dobbiamo rispondere con unità e un forte senso di speranza”. Speranza e solidarietà, senza che nessuno rimanga indietro: questo il senso del suo sentito videomessaggio che si fonda soprattutto sul significato della cooperazione in un momento come questo.
Una mano tesa a Zelensky e al suo popolo, in conclusione delle sue parole, non può assolutamente mancare: “Siamo rimasti uniti perché sappiamo che gli Ucraini non combattono solo per la loro patria. Devono farlo, invece, per preservare valori essenziali, quali libertà, democrazia e Stato di diritto”.