Un richiedente asilo della Guinea, ieri mattina, ha violentato una donna ucraina in una via del centro di Piacenza. I soccorsi sono arrivati subito, anche grazie alla prontezza della donna che ha urlato e a dei vicini che hanno chiamato la polizia. Il 27enne è stato colto in flagrante ed è finito in carcere. Un video, intanto, è finito in rete e lo ha pubblicato anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, scatenando diverse polemiche
Da Enrico Letta, che a Radio 24 ha parlato anche di altro, a Carlo Calenda, su Twitter, hanno definito la scelta di Meloni di postare il video irrispettosa e indecente, specie se fatta a fini elettorali. La leader di Fratelli d’Italia ha poi controreplicato al segretario dem: “Non consento a Enrico Letta di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza
Letta e Calenda contro Meloni: “Indecente postare il video dello stupro a fini elettorali”
Nella mattinata di ieri, verso le sei, una donna ucraina di 55 anni è stata prima aggredita, poi buttata a terra su un marciapiede e, infine, violentata da un uomo, un richiedente asilo della Guinea, in una stradina del centro di Piacenza. La signora è riuscita a urlare e quindi ad attirare l’attenzione di un residente della zona, che ha subito chiamato la polizia.
Arrivati sul posto, gli agenti hanno arrestato il 27enne e lo hanno condotto in carcere con l’accusa di violenza sessuale, la donna, invece, è stata portata in ospedale in stato di choc. Il video dell’accaduto, intanto, è finito in rete: l’occasione giusta, per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, per parlare ancora una volta del tema della sicurezza, e anche dell’immigrazione in Italia, che infatti l’ha postato sui social.
Non si può rimanere in silenzio davanti a questo atroce episodio di violenza sessuale ai danni di una donna ucraina compiuto di giorno a Piacenza da un richiedente asilo. Un abbraccio a questa donna. Farò tutto ciò che mi sarà possibile per ridare sicurezza alle nostre città. pic.twitter.com/9OZU6fA6vt
— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) August 21, 2022
La scelta, però, ha scatenato delle polemiche nelle altre forze politiche, specie per Enrico Letta, segretario del Partito democratico, e Carlo Calenda, fondatore di Azione e leader del terzo polo.
Il numero uno dei dem ha criticato quella che potrebbe essere la prima presidentessa del Consiglio donna su Radio 24: “Il video postato da Meloni su uno stupro è indecente e indecoroso – ha iniziato -. Invito tutti a fare una campagna elettorale in cui ci si confronti sui temi, non si può essere irrispettosi dei diritti delle persone. Soltanto votando noi si può avere un’alternativa alla destra, votando per altri significa agevolare la marcia delle destre in questa campagna elettorale“.
Al di là della frecciatina alle altre coalizioni, e quindi anche allo stesso ex candidato sindaco di Roma, pure Calenda ha ricalcato le parole del segretario del Pd scrivendo su Twitter che mostrare uno stupro “per fini di campagna elettorale è un atto immorale e irrispettoso” soprattutto per la donna che lo ha subito.
Denunciare uno stupro è un atto dovuto. Mostrarlo per fini di campagna elettorale è un atto immorale e irrispettoso in primo luogo per la donna che lo ha subito, che certamente non vorrebbe essere esposta sui social in questo modo. @GiorgiaMeloni vergognati. pic.twitter.com/DOTv2NhqdU
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 22, 2022
In mattinata è arrivata anche la replica di Meloni a Letta: “Non consento a Enrico Letta – ha scritto la leader di FdI su Facebook – di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza. Il video pubblicato sui miei social è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale, a differenza di quanto da lui sostenuto“.
“Questi metodi diffamatori e che distorcono la realtà sono ormai caratteristici di una sinistra allo sbando, lo sappiamo tutti da tempo, ma a tutto c’è un limite. Soprattutto quando si parla di stupri e violenza sulle donne. E mi vergogno francamente di leader politici che mentre usano uno stupro per attaccare me non spendono una parola di solidarietà per la vittima, evidentemente per paura di dover affrontare il tema dell’emergenza sicurezza aggravato dall’immigrazione illegale di massa. Che livello“, ha concluso Meloni.
Letta ha annunciato anche il pacchetto di cinque proposte del Pd contro il caro energia
Letta, in trasmissione a Radio 24, non ha parlato solo della sua rivale, ma ha anche annunciato un pacchetto di cinque proposte del Partito democratico contro il caro energia. “Il prezzo è aumentato del mille per cento negli ultimi 12 mesi. Oggi siamo in emergenza. Questo deve essere il tema principale della campagna elettorale altrimenti, una volta finita, ci troveremo con aziende chiuse“, ha introdotto l’argomento il segretario dem che poi ha spiegato cosa intendono fare se dovessero vincere le elezioni del 25 settembre.
Al primo punto, ha detto, si deve “mettere un tetto al prezzo del gas a livello nazionale, un prezzo calmierato” che rimanda al modello spagnolo. Poi, secondo Letta, si dovrebbe introdurre “un nuovo contratto ‘luce sociale’ per microimprese e famiglie con redditi medi e bassi con fornitura elettrica prodotta totalmente da fonti rinnovabili e gratuita, con prezzi comunque calmierati sulla parte eccedente“.
Inoltre, ci dovrebbe essere il “raddoppio del credito d’imposta per compensare per gli extra-costi delle imprese per gas e elettricità a partire dal mese di giugno di quest’anno, da finanziare con la proroga e l’estensione ad altri settori del contributo straordinario sugli extra profitti delle imprese energetiche“.
Il quarto punto recita “un piano nazionale di risparmio energetico” che incentivi gli investimenti delle imprese e anche quello delle fonti rinnovabili. E infine: “Pressione a livello UE per l’introduzione di un tetto europeo al prezzo del gas“.
Il leader dei democratici ha parlato anche delle liste del partito, la cui presentazione nelle cancellerie delle Corti d’appello scade oggi alle ore 20. “Sapevo che sarebbe stato difficile perché per la prima volta si vota con il taglio dei parlamentari. Non c’è stato il tempo per fare quello che avrei voluto fare ovvero primarie nei territori“.
“Io ho ricevuto tante richieste. ‘Candida questo se no va con un altro partito’. Ecco chi fa ricatti di questo genere per me può passare direttamente dall’altra parte. Sono sicuro che noi convinceremo gli elettori a votare per noi e per creare un governo europeista, progressista e democratico, in continuità con quanto fatto dal governo Draghi. Berlusconi e Salvini lo hanno fatto cadere. E tra i grandi partiti, gli unici a sostenerlo siamo stati noi“, ha concluso Letta sull’argomento, lanciando un’ulteriore frecciatina ai vecchi alleati di Forza Italia e Lega nell’esecutivo guidato dall’ex presidente della Banca centrale europea.
Per ultimo, il segretario ha spiegato la situazione dei confronti tv, quelli in cui sono stati invitati per un faccia a faccia solo lui e Meloni: “La polemica mi pare posta male e non mi ci infilo. Non credo che mancherà nessuna possibilità per gli italiani in questo mese di capire le differenti posizioni“.