Il Covid non ci lascia tregua, ma è anche ora di guardare oltre e fare un lavoro di prevenzione a riguardo, che riguarda ancora i vaccini. Intanto, Moderna è pronta a fare causa a Pfizer e BioNTech per violare i brevetti. Centaurus, però, è all’orizzonte.
La pandemia da Covid, a partire dal 2019 e per noi europei dal 2020, è un nemico insidioso da combattere, praticamente invisibile e con cui la convivenza risulta particolarmente scomoda. L’arma migliore di cui dotarsi sono sicuramente i vaccini, ma, anche in questo caso, non è affatto semplice gestire le varianti e, di conseguenza, il serio e le somministrazioni. Poi ci sono anche risvolti legali tra le aziende produttrici e questa è notizia delle ultime ore.
Covid, Moderna pronta alla causa a Pfizer e BioNTech: cosa sta succedendo
Sono passati già due anni e mezzo e se ci si trova in Cina anche di più, eppure il Covid resta un problema attuale per l’Italia e per il mondo. Basti pensare a quanto sta succedendo nel nostro Paese, con l’ultima ondata che ha avuto il suo picco a luglio e con i casi che stanno già risalendo, senza nuove varianti circolanti. Il tutto lascia pensare che ci assesteremo con plateau della curva di base un po’ più alto, ma che comunque resta da tenere fortemente sotto osservazione. E per questo, non bisogna dimenticare il vaccino come arma essenziale per prevenire la malattia grave, i contagi e la congestione delle terapie intensive.
Vaccini la cui progettazione e produzione va comunque di pari passo con i risvolti economici che sottendono. E proprio, in tal senso, ci sono conseguenze legali che stanno prendendo corpo nelle ultime ore e di cui dobbiamo darvi conto. Moderna, infatti, ha deciso di fare causa a Pfizer e BioNTech proprio per i vaccini per il Covid. La scelta è stata presa proprio perché, secondo Moderna, la tecnologia usata nei vaccini Pfizer-BioNtech viola i suoi brevetti depositati fra 2010 e il 2016. È stata direttamente l’azienda a spiegare la sua azione: “Facciamo causa per proteggere la nostra piattaforma tecnologica innovativa mRNA, per cui abbiamo investito i miliardi”. E tale azione legale è stata già depositata alla corte distrettuale del Massachusetts e presso un tribunale regionale tedesco.
La proprietà intellettuale sui diritti mRNA è, quindi, alla base dell’opera di Moderna e della battaglia tra aziende capostipiti nel settore. E di soldi se ne dovremmo spostare molti se si considera che Pfizer, BioNTech e Moderna ha previsto 52 miliardi di dollari di profitto in vendite di vaccini nell’anno in corso. La scelta di Moderna parte dal presupposto che Pfizer e BioNTech abbiano copiato, in via illegale, le invenzioni di Moderna e che poi si siano permesse di usarle senza permesso sotto il loro marchio. A spiegare questa situazione è stato il responsabile legale di Moderna, Shannon Thyme Klinger.
A parlare della questione è stato anche Stephane Bancel, amministratore delegato di Moderna, il quale ha spiegato senza equivoci: “Si tratta di una piattaforma fondamentale, che abbiamo iniziato a costruire nel 2010 e che ci ha permesso di produrre un vaccino Covid-19 sicuro e molto efficace in tempi record dopo lo scoppio della pandemia. Insieme al lavoro che aveva già precedentemente condotto per il Corononavirus“.
Bancel sposta poi il suo focus anche sui prossimi lavori di Moderna che sta utilizzando tale tecnologia a mRNA anche per sviluppare altri medicinali per la cura e la prevenzione delle malattie infettive, quali possono essere sia l’influenza sia l’Hiv. E non solo perché lo stesso tipo di principio potrebbe essere allargato anche a patologie autoimmuni, cardiovascolari e forme rare di cancro. Una vera e propria nuova frontiera di cui Moderna ha tutta l’intenzione di rivendicare i diritti, in attesa degli esiti della battaglia legale.
I nuovi vaccini per Omicron e Centaurus come variante prevalente: le novità
Intanto, c’è una pandemia che va avanti con regole tutte sue. E se l’uomo vuole vincere la battaglia contro il virus, toccherà usare tutte le armi di prevenzione necessarie. Per questo, c’è grande attesa nell’Unione europea perché vengano approvati i primi vaccini contro il Covid aggiornati a Omicron. Tale approvazione dovrebbe arrivare a breve, e più precisamente il 1 settembre. La data è cerchiata in rosso sul calendario, perché è quando l’agenzia europea del farmaco (Ema) ha comunicato che si verificherà una riunione straordinaria del Comitato per i medicinali a uso umano Chmp. E proprio in quest’occasione verranno ascoltate le domande di Pfizer e Moderna.
È lì che potrebbero essere approvati questi nuovi vaccini ‘aggiornati’, che sono bivalenti perché includono sia il ceppo originario del virus, quello che è partito da Wuhan nel 2019 per intenderci, sia Omicron 1, la prima versione della variante che tutt’ora in Europa è dominante.
A far ben sperare ci sono esempi di non poco conto. Infatti, lo stesso tipo di vaccino ha già ricevuto l’ok nel Regno Unito, che per primo ha detto di sì al booster di Moderna. Però, non tutto è chiaro ed è stato deciso. Gli esperti si stanno confrontando sull’attualità e sul fatto che attualmente la variante prevalente non è più Omicron 1, nonostante i sieri per essi siano più avanti nel percorso regolatorio, ma Omicron 5. Quindi la versione Omicron BA.4-5 sarebbe mirata per il ceppo attualmente più diffuso. Un problema che resterà sul tavolo anche nei prossimi giorni, ma si è già andati avanti in tal senso.
Intanto, l’Ema dovrebbe approvare, in ogni caso, i booster con Omicron 1. Secondo quanto riportato oggi dall’Adnkronos Salute, però, l’Ue ha già in programma di valutare subito dopo il vaccino Pfizer che include Omicron 5. Si tratta comunque di un vaccino bivalente, quindi che copre in ogni caso la forma originaria di Wuhan. Anche in questo caso, la tabella è scandita e prevede il via libera a settembre, in modo che venga utilizzato per la campagna vaccinale autunnale o invernale.
L’ente regolatorio britannico (Mhra), in ogni caso, ha avuto buone risposte anche dai vaccini bivalenti con Omicron 1. E questo è importante, perché pare che riescano a generare una buona risposta anche per tutte le altre sottovarianti di Omicron, compresa la quinta, garantendo un ottimo scudo anche per l’attualità e, quindi, per il prossimo autunno.
Gli Stati Uniti, in queste disamine, non stanno indietro, anzi. Sono già partite anche lì le richieste di autorizzazione ai booster aggiornati e sono sul tavolo dell’Fda. Le hanno presentate sia Pfizer che Moderna, ma in questo caso hanno scelto di optare direttamente per vaccini bivalenti mirati a Omicron BA.4-5, a differenza dell’Unione europea. Non si aspetteranno dati clinici più dettagliati, ma l’autorizzazione dovrebbe arrivare presto.
Come vi abbiamo appena spiegato per quanto riguarda l’Ue, i confronti però vanno avanti anche negli USA. Lì il terreno di dibattito è costituito dal fatto che i dati preclinici sugli animali non sarebbero sufficienti, ma si dovrebbe attendere delle evidenze specifiche sull’uomo. E chi di più autorevole dell’immunologo, Anthony Fauci, in prima linea contro la pandemia, poteva esporsi a riguardo? È stato lui, infatti, a calmare le acque dicendo che l’utilizzo dei dati sugli animali non segue un processo diverso da quello che avviene solitamente per l’aggiornamento del vaccino antinfluenzale e quindi a cadenza annuale. Un punto di vista che ha riportato il ‘New York Times’ nella sua versione online.
Facendo un ultimo riassunto della situazione, attualmente sia Moderna che Pfizer hanno presentato dati clinici da studi sull’uomo sui vaccini adattati a Omicron 1. Moderna ha anche precisato di aver iniziato la sperimentazione umana sul nuovo vaccino Omicron 4-5 durante le ultime settimane. Pfizer, invece, si è limitata a comunicare l’esistenza di uno studio clinico, per valutare con maggiore accuratezza il vaccino bivalente Omicron BA.4/BA.5 negli over 12. Studio che dovrebbe vedere comunque luce a breve e i cui dati sono attesi entro il termine dell’anno. O almeno le prime evidenze. La decisione finale dell’Fda dovrebbe comunque avvenire senza la raccomandazione del suo consueto gruppo consultivo esterno di esperti, che solitamente viene interpellato prima di dare l’ok definitivo ai vaccini.
Insomma, non resta che attendere per capire come finirà la questione, ma senza perdere troppo tempo, perché il Covid va avanti e si evolve, senza lasciare spazio a mosse al rallentatore. Infatti, e anche questa è notizia delle ultime ore, Centaurus è pronta a causare migliaia di contagi, tanto che da settembre diventerà la variante dominante. Se ne parla da alcune settimane: si tratta del nuovo ceppo che sta circolando in India, dove è già diventata prevalente da un po’, ma senza, per il momento, causare quadri patologici più gravi. Secondo gli esperti, Centaurus riuscirà presto a prendere il posto di Omicron 5 e a sfruttare la sua maggiore velocità nel diffondersi per provocare un gran numero di contagi.
In quest’ottica, sembra cosa buona e giusta lavorare d’anticipo e correre, sia per quanto riguarda l’ok ai vaccini aggiornati, sia per le misure preventive adottate dai governi per le varie popolazioni. Tocca, quindi, imparare da quanto sta succedendo altrove. Muoversi adesso, senza aspettare nuovi picchi allarmanti può essere l’arma vincente per un autunno e un inverno più tranquilli.