Roma: sfregiato il murale dedicato a Raffaella Carrà

Non è la prima volta che il murale dedicato a Raffaella Carrà viene sfregiato, ma stavolta è completamente distrutto.

Il murale sfregiato
Il murale sfregiato – LettoQuotidiano.it

Apparso poco dopo la sua morte in via di San Giovanni in Laterano, è stato contestato molto e ora si pensa a un attacco omofobo.

Distrutto il murale di Raffaella Carrà

Il bellissimo murale era stato realizzato poco dopo la morte della showgirl, esattamente si trova su quel muro in via Giovanni in Laterano da giorno successivo.

A realizzarlo era stato il famoso street artist di nome Mr Churro, che aveva creato davvero una meraviglia, infatti proprio nella zona del Colosseo, i passanti potevano ammirare il volto della Carrà con uno sfondo color arcobaleno a significare il suo appoggio alla comunità LGBT+.

In effetti, il murale è stato applicato proprio in quella che viene considerata la gay street romana, per questo motivo si crede che questo secondo attacco all’opera, sia di natura omofoba.

Il colpevole, ha cancellato totalmente il viso della Carrà, parte dell’arcobaleno dietro di lei e dell’uomo che, raffigurato in basso, grida ‘meno silenzio più rumore‘.

Il murales della Carrà
Il murales della Carrà – LettoQuotidiano.it

Proprio per questa frase e per la bandiera arcobaleno, è noto come il murale, oltre a ricordare Raffaella come artista, la celebri soprattutto perché punto di riferimento appunto della comunità arcobaleno.

Già nell’autunno scorso il murale era stato pesantemente sfigurato e secondo coloro che avevano denunciato il gesto, vicino al luogo era stato applicato l’adesivo di un gruppo estremista di destra, forse proprio per rivendicare il gesto.

La reazione sul web

Il secondo attacco al murale, da quando è stato realizzato da Mr Churro, è stato denunciato fortemente da Fabrizio Marrazzo, portavoce del partito gay, che sui social ha sfogato la sua rabbia

“una vergogna, a poco più di un anno dalla morte della carrà e dalla realizzazione del murale, persone incivili e omofobe lo hanno distrutto per la seconda volta”.

L’uomo ha continuato chiedendo al Comune di Roma di creare per gli artisti uno spazio controllato, specialmente per quelli che vengono presi di mira per i loro contenuti. Anche perché, il Comune si è sempre definito progressista e a favore dei diritti civili.

La comunità LGBT+ chiede di poter riavere il murale, trasferendolo però in uno spazio controllato e sicuro, per proclamarlo l’opera ufficiale della comunità.

Molti hanno pubblicato l’immagine sfregiata poche ore fa, condannando i colpevoli per il gesto orribile e omofobo.

 

 

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