Il fu capo politico del primo partito in Italia nella tornata elettorale del 2018, Luigi Di Maio, attacca e controreplica a quella che si candida a essere la leader dello schieramento più votato per le elezioni politiche del 25 settembre, Giorgia Meloni. “Indegno”, ha detto la numero uno di Fratelli d’Italia, “Con le tue amicizie, in Europa saremmo isolati”, ha risposto il ministro degli Esteri.
Nel botta e risposta, anche perché chiamato in causa, c’è finito anche il segretario della Lega, Matteo Salvini. “Io rispondo solo agli italiani. Ti darà una mano un navigator”, sono le parole al veleno del leader del Carroccio nei confronti del suo ex alleato di governo.
Meloni: “Di Maio indegno” e lui replica parlando delle amicizie del centrodestra e del rischio per l’Italia
Più che una campagna elettorale, quella che stiamo vivendo sembra un’eterna e infinita partita di ping pong. Anzi, sembrano proprio i Mondiali di tennis da tavolo. Ci gioca solo l’Italia, è vero, ma con tutti questi botta e risposta, repliche e controrepliche, accuse e scuse tra gli esponenti dei principali schieramenti, la partita per il rinnovo del Parlamento del 25 settembre è solo un terreno di scontro, non più di proposte.
Gli ultimi a cadere nel tranello della lite (quasi fine a sé stessa) sono stati Luigi Di Maio, ex capo politico del MoVimento 5 stelle, ora leader di Impegno Civico e ministro degli Esteri (relativamente ancora per poco), e quella che si candida a essere la prima presidentessa del Consiglio donna, Giorgia Meloni. Uno scontro che sembra richiamare quello tra Davide e Golia, in cui Davide è l’ex vicepresidente della Camera, e Golia – che alla fine vincerà a dispetto del leggendario precedente – è la numero uno di Fratelli d’Italia. Giusto o sbagliato che sia, questo è. Ma concretamente, com’è andata?
Tutto ha avuto inizio ieri, quando Di Maio, alla presentazione del programma elettorale del suo nuovo partito a Montecitorio, ha attaccato la coalizione di centrodestra definendola un “trio sfascia-conti” che “può portare l’Italia in una vera e propria guerra economica”.
La palla è passata a Meloni che, con un post su Facebook, ha detto che il ministro degli Esteri, “lo stesso delle interminabili gaffe internazionali a scapito dell’Italia”, “pagato dai cittadini per screditare e rendere debole la propria Nazione agli occhi degli Stati esteri, sia semplicemente un indegno”.
Ping: il fondatore di Impegno Civico ha di nuovo la racchetta in mano, ed eccolo il suo colpo: un video sui social in cui ha risposto per le rime a Meloni, e in cui ha anche attaccato (nuovamente) pure Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.
Giorgia Meloni mi insulta perché dico la verità sui programmi della coalizione #sfasciaconti di destra, che mettono a rischio la libertà del Paese e i risparmi degli italiani.
Le rispondo con questo video, collegatevi!https://t.co/zw0xntnskb— Luigi Di Maio (@luigidimaio) August 27, 2022
“Cara Giorgia – ha esordito Di Maio -, ho visto che ancora una volta mi rivolgi degli insulti perché ho osato dire la verità sul tuo programma elettorale e della tua coalizione. Vedi, io non ti ho mai attaccato sul personale e non ne ho mai fatto una questione ideologica, perché prima di tutto le tue amicizie fasciste del passato si commentano da sole, ma soprattutto io sono ancora più preoccupato per il destino economico del Paese con la proposta politica che volete portare al governo”.
Le rassicurazioni della leader di FdI non sono sufficienti per il titolare della Farnesina perché “i tuoi alleati, Berlusconi e Salvini, sono amici di Putin” e non vogliono neanche le sanzioni per la Russia “che significa fare il gioco dell’oligarca sul gas, permettergli di ricattarci ancora e di portare ancora più in alto le bollette delle imprese” e, ancora, secondo Di Maio, vuol dire anche “non fare il tetto massimo al prezzo del gas perché ci isoleremo a livello internazionale”.
Le amicizie del segretario del Carroccio e dell’ex premier, però, non sono le uniche a finire sul banco degli imputati, anche quelle di Meloni vengono considerate pericolose dall’ex pentastellato perché sono state strette con “quei leader Ue che hanno snobbato il Pnrr, non hanno preso i soldi pur di non cambiare le regole interne sui diritti”.
Quanto al Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha continuato ancora Di Maio, “ci è servito a uscire dalla pandemia, ed è il motivo per cui ci serve più Europa in Italia” e che la leader del partito di centrodestra vorrebbe rinegoziare andando incontro al rischio per cui il nostro Paese verrebbe etichettato come il solito paese che non riesce a tenere fede agli impegni presi e quindi potrebbe perdere i soldi.
Poi le proposte economiche da cento miliardi di euro. Il ministro degli Esteri ha ribadito quanto già detto, ovvero che “rischieremo il fallimento, il default, che significa mettere mano ai risparmi degli italiani, quelli di una vita”. Come nel 2011, ha ricordato ancora, quando Meloni faceva parte del governo di Berlusconi “che dovette dimettersi” per evitarlo, il default.
“Io continuo a raccontare la verità. Spero di ricevere delle risposte puntuali sui temi non degli insulti, perché il dovere di un rappresentante delle istituzioni che fa il ministro degli Esteri è dire la verità”, ha precisato Di Maio prima di parlare delle proposte che vorrebbe realizzare se riuscisse a governare.
Tetto al prezzo del gas, per esempio, lo stesso che l’esecutivo di Mario Draghi non è riuscito a portare avanti perché il centrodestra (ma non solo) lo hanno fatto cadere. Il salario minimo ed equo, l’aiuto ai giovani, tutte idee che si mettono in netta contrapposizione con quelle di Meloni e alleati che, invece, “colpiscono la libertà dell’Italia, come quella di fare imprese, delle famiglie di avere una vita serena, la libertà dei giovani per un futuro migliore. Noi proseguiremo come Impegno Civico a difendere la libertà in questa campagna elettorale e per il futuro dell’Italia“, ha concluso Di Maio.
Elezioni 25 settembre, anche Salvini contro Di Maio: “Rispondo solo agli italiani”
Salvini ha aperto un’altra sfida di tennis da tavolo politico con il suo vecchio alleato di governo nel primo esecutivo guidato da Giuseppe Conte. “Gigi – ha iniziato simpaticamente il leader della Lega su Twitter rispondendo alle accuse lanciate da Di Maio sulle ingerenze russe sul voto in Italia -, guarda che il 25 settembre voteranno, liberamente e democraticamente, solo i cittadini italiani. Io rispondo solo a loro e difendo solo l’interesse nazionale”.
Poi le solite controaccuse: “Hai forse paura del giudizio? Dai, male che vada trovi un navigator che ti dà una mano. Viva la Libertà!”, ha scritto ancora (simpaticamente?).
Gigi, guarda che il 25 settembre voteranno, liberamente e democraticamente, solo i cittadini Italiani. Io rispondo solo a loro e difendo solo l’interesse nazionale.
E tu? Hai forse paura del loro giudizio?
Dai, male che vada trovi un navigator che ti dà una mano. Viva la Libertà! pic.twitter.com/4RucHn8cO5— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) August 27, 2022