Contanti, le uniche spese che sfuggono al controllo del fisco: lo sanno in pochi

Con il termine ‘fisco’ vengono associati concetti e situazioni assai differenti, ora lontani dai contanti, ma lo troviamo presente già ai tempi dell’Impero romano.

Spese da pagare in contanti
Spese da pagare in contanti – Lettoquotidiano.it

A quei tempi, il ricavato delle imposte e delle tasse veniva versato al Tesoro imperiale e contribuiva insieme alle entrate patrimoniali, ai bisogni dell’impero.

Fisco e contanti

A tempi dell’antica Roma, il ricavato delle imposte e delle tasse veniva versato al Tesoro imperiale e contribuiva insieme alle entrate patrimoniali, ai bisogni dell’impero.

Ovviamente era dovuto a finanziare le necessità, in particolare militari, ed erano la fonte primaria e più importante delle entrate era di tipo patrimoniale. Allora il fisco attingeva esclusivamente al denaro in contanti.

Denaro in contanti
Denaro in contanti – LettoQuotidiano.it

Gli odierni controlli fiscali hanno identificato nella circolazione del denaro in contanti il modo di evadere il fisco, motivo per cui si sono fatte sempre più stringenti le regole che governano i prelievi bancari e le regole che governano gli acquisti e le nostre spese.

Essere sottoposti ad una indagine fiscale non è quasi mai piacevole, a prescindere dalla situazione in cui ci si trova ed anche se il nostro comportamento è “cristallino” si temono, oltre che la perdita di tempo che ne deriva, possibili errori involontari.

Insomma a nessuno piace stare sotto il mirino del fisco. Motivo per cui avere ben chiaro cosa conviene ( o ci mette al sicuro) acquistare in contanti e cosa no.

Alla fine tre semplici regolette possono servire nel quotidiano.

Fisco modello 730, monete
Fisco modello 730, monete – LettoQuotidiano.it

Quando conviene usare il contante

A prescindere da quali siano i vostri rapporti con il fisco, tre sono le cose da non fare mai con i vostri contanti, vediamo allora quali sono.

Primo

Non versare mai denaro contante sul tuo conto corrente se non sei in grado di dimostrarne la provenienza. Per farlo servirà una prova scritta dove sia riportata una  data certa. Ovviamente la prova è a carico vostro.

In caso contrario l’Agenzia delle Entrate riterrà il versamento come un reddito non tassato.

Secondo

Non spendere mai mai contanti per pagare qualcosa che richiede un codice fiscale, come ad esempio contratti vacanze o le vostre spese mediche. Il codice fiscale è la traccia visibile del vostro passaggio, quindi perché “oscurarla” con in contante?

Usate invece il denaro contante, per tutti quegli acquisti per cui viene rilasciato un semplice scontrino come la spesa al supermercato o l’acquisto di carburante o qualsiasi altro acquisto che preveda lo scontrino.

Queste ultime infatti sono le uniche spese che sfuggono il controllo del fisco, proprio perché non c’è un collegamento diretto con voi e un codice fiscale.

Terzo

Anche se ne hai la possibilità, è consigliabile non prelevare più di 10.000€ al mese dalla tua banca.

Se non sei un imprenditore è vero che i prelievi sono totalmente liberi, quindi non c’è alcuna sanzione, ma è anche vero che la banca se tu superi il limite, appena citato, farà una segnalazione all’UIF, ovvero l’Unità di Informazione Finanziaria.

Quest’ultima poi nel caso di eventuali sospetti, potrà inoltrare l’informazione alla Procura della Repubblica per ulteriori indagini.

Scritta tax su monete e banconote
Scritta tax su monete e banconote – LettoQuotidiano.it

Occorre fare attenzione in quanto tutto questo non vale solo per i denari che sono stati ricevuti per un’attività in nero, ma anche tutti quei contatti che legittimamente abbiamo ricevuto e che magari abbiamo messo da parte un po’ alla volta.

Ma anche quelli che abbiamo ricevuto in occasione di compleanni o di regali per Natale. In sostanza queste raccomandazioni valgono anche per quanti non desiderano essere sottoposti a controlli stringenti da parte del fisco.

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