Circa un anno e mezzo fa, un gruppo di persone sostenitrici di Trump organizzarono un assalto a Capitol Hill. Oggi un membro dei Produ Boys, un gruppo di estrema destra, è stato condannato a quattro anni e sette mesi di carcere.
Condannato a quattro anni e sette mesi di carcere Joshua Puitt, appartenente al gruppo di estrema destra chiamato Proud Boys. All’epoca era solo una “recluta”, ma solo un paio di settimane dopo prestò giuramento ed entrò a far parte del gruppo.
L’assalto a Capitol Hill: condannato un attivista
6 gennaio 2021: una folla di persone – tutte sostenitrici di Donald Trump – assaltano il Campidoglio a Washington fino ad entrare nel luogo simbolo delle istituzioni democratiche negli USA.
Agosto 2022: Joshua Puitt, appartenente al gruppo di estrema destra chiamato Proud Boys è stato condannato a quattro anni e sette mesi di carcere. Il motivo? L’aver ostacolato la certificazione del voto che sanciva la vittoria di Joe Biden.
In pratica Puitt è stato condannato per essere stato in prima linea in quella folla di gente, come infatti ha confermato il giudice Timothy Kelly. Quest’ultimo ha poi aggiunto che l’attivista insieme alla folla quel giorno avrebbe “spezzato la nostra tradizione ininterrotta di transizione pacifica del potere”.
Ecco cosa accadde quel giorno esattamente
Puitt in pratica arrivò a trovarsi vicinissimo al leader dei senatori dem Chuck Schumer quel giorno di un anno e mezzo fa.
All’epoca però era solo una “recluta” del gruppo estremista, quindi stava cercando di entrarvi. Solo un paio di settimane dopo, infatti, ne è diventato un membro a tutti gli effetti.
Pruitt solo verso inizio giugno si era dichiarato colpevole per aver ostacolato un procedimento ufficiale.
I pubblici ministeri hanno trovato delle chat in cui lui ed i Proud Boy stavano parlando proprio dell’assalto che poi di fatto avrebbero effettuato a Capitol Hill.
Da ciò che è emerso, il loro intendo era quello di bloccare la certificazione delle elezioni e di affrontare la polizia, che verosimilmente li avrebbe fermati (cosa che di fatto è accaduta).
In ogni caso, poco prima di essere condannato Pritt ha confessato al giudice di essere ancora convinto della non veridicità dei voti espressi durante le elezioni di un paio di anni fa, ma ha anche ammesso che avrebbe voluto aver guardato quella volta da un ristorante.
Ha concluso dicendo che comunque quella del 6 gennaio dello scorso anno non è stata per lui di certo “una buona giornata”.