Gazprom ha disposto un nuovo taglio alle forniture di gas alla Francia che è già allo stremo. Atteso per domani lo stop di tre giorni e Macron prova a mettersi ai ripari.
Una situazione che va a a colpire appositamente uno degli anelli deboli in questo momento in merito all’energia ovvero la Francia. La Russia ha adottato questa misura sapendo chi andrà a colpire e che cosa provocherà lo stop temporaneo. Massima preoccupazione per i francesi che sono già allo stremo delle forze in merito all’ambito energia e forniture.
Gazprom, stop alle forniture di gas alla Francia
Gazprom, società russa che gestisce il gasdotto Nord Stream 1, ha annunciato che da domani stopperà le forniture di gas alla Francia per 3 giorni. Una manovra studiata che va a colpire chi, in questo momento è più debole per diverse motivazioni. La Russia colpisce dove fa più male e lo sa bene.
L’attuale situazione francese in merito alle forniture è drammatica e le motivazioni sono varie. Le centrali nucleari che rifornivano di energia il paese producono almeno un terzo della loro potenzialità. Questo per via di guasti, manutenzioni in atto e siccità e così il 70% del fabbisogno, prodotto abitualmente, diminuisce sensibilmente. Arriva proprio in questo momento lo stop di Gazprom.
Parigi è già costretta ad importare l’energia elettrica dall’estero e la cosa più impressionante è il costo del megawattora toccato ieri in Francia. Ieri, un megawattora, veniva scambiato a 700 euro a fronte dei 50 euro spesi lo scorso anno. Impensabile continuare così per la popolazione francese.
Macron corre ai ripari
Il Presidente Macron, non appena le forniture ad Engie da parte di Gazprom sono diminuite all’inizio del conflitto, ha stretto rapporti con la società algerina Sonatrach. Questo per attuare una vera e propria diversificazione delle forniture. La scorsa settimana il Presidente francese si è recato ad Algeri per cercare di arrivare ad un accordo.
Le aziende francesi hanno ricevuto un comunicato ufficiale che le avvisa dei prossimi razionamenti necessari a garantire un equa distribuzione dell’energia. Unica nota positiva delle ultime ore è che, il prezzo del gas, è sceso al di sotto del 260 euro dopo l’annuncio della Germania di un’apertura verso l’ipotesi di un tetto europeo sui prezzi.
L‘Europa è letteralmente in ginocchio e l’arma energetica utilizzata dalla Russia sta preoccupando imprese e privati. Il malcontento tra imprenditori ma anche tra i cittadini sta salendo sensibilmente ed è proprio il risultato voluto da Gazprom e dalla Russia. Man mano che i giorni passano la realtà dei piani d’austerity comincia a diventare sempre più vicina e concreta.