Prosegue a passo spedito la corsa della coalizione di centrodestra verso le politiche del 25 settembre. Lo schieramento guidato da Giorgia Meloni, soprattutto grazie al suo partito, Fratelli d’Italia, stacca di quasi 17 punti la coalizione del Partito democratico del segretario Enrico Letta secondo gli ultimi sondaggi di Swg per La7.
Cresce la distanza anche tra i due partiti, con il Pd che perde un punto percentuale rispetto alle rilevazioni di tre settimane fa. Meloni è anche considerata la leader più convincente in questa campagna elettorale e gli elettori di centrodestra vorrebbero che fosse lei a essere nominata presidente del Consiglio qualora dovesse vincere le elezioni (come pare quasi chiaro).
Sondaggi elettorali, Fratelli d’Italia quasi al 25%. Scende ancora il Pd di Letta
Altro che testa a testa tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta e tra i loro schieramenti. Fratelli d’Italia, anche nel sondaggio di Swg per La7, si laurea come primo partito in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre e continua a guadagnare terreno nei confronti dei rivali del Pd.
Rispetto all’8 agosto, infatti, nelle rilevazioni, FdI vanta il 24,8% dei consensi contro il 22,3% del Partito democratico, che è sceso in tre settimane di un punto percentuale. Meloni ha commentato così i numeri da una manifestazione del suo schieramento a Catania: “Devo ringraziare tutti, perché questo partito, partendo dall’1%, non l’ho fatto io, ma grazie alla nostra classe dirigenti e quegli italiani che ascoltano quello che diciamo“.
La Lega di Matteo Salvini rimane stabile al 12,5% (e in terza posizione), mentre cresce ancora il MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte. I pentastellati sono, infatti, la forza che ha subito l’aumento più importante passando dal 10,4% di inizio agosto all’11,6% di oggi. La quinta posizione in questa speciale classifica è occupata ancora da Forza Italia di Silvio Berlusconi, scesa però al 7% e quindi con l’1% in meno rispetto ai sondaggi dell’8 agosto. Il partito forzista, però, deve guardarsi le spalle dal terzo polo di Azione e Italia Viva e dei leader Carlo Calenda e Matteo Renzi, ora al 6,8%.
Guadagna consensi anche l’alleanza Verdi/Sinistra Italiana di Eleonora Evi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, fotografata sopra la soglia di sbarramento e quindi al 4%, 0,3 punti percentuali in più. A racimolare seggi in Parlamento anche Italexit per l’Italia di Gianluigi Paragone. Il partito anti-sistema dell’ex senatore grillino è dato da Swg al 3,4% con un crescita dello 0,1% rispetto a tre settimane fa.
Distaccati, e sotto la soglia, Noi Moderati di Maurizio Lupi e Giovanni Toti, lista che corre per la coalizione di centrodestra, all’1,6%, +Europa di Emma Bonino all’1,5% e Impegno Civico del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, all’1,2% che ha perso in tre settimane lo 0,2% – le ultime due forze fanno parte del centrosinistra. Gli altri partiti sono dati al 3,3% complessivo, mentre la percentuale di astenuti rimane uguale al 38%.
Per quanto riguarda, poi, le coalizioni, il centrodestra è dato al 45,9% dei consensi, quasi 17 punti in più rispetto a quella del centrosinistra capitanata dai dem, ora al 29%. Numeri che sarà difficile ribaltare a meno di un mese dal voto del 25 settembre.
Sondaggi elettorali, per gli italiani la leader più convincente è Meloni
Nel sondaggio di Swg, però, sono stati rilevati anche altri sentimenti degli italiani chiamati alle urne. Secondo gli intervistati, il leader dei partiti in campo per le politiche più convincente è Meloni, che ha dalla sua il 21% dei voti. Al secondo posto, a pari merito, ci sono Letta e Conte, che però si fermano al 17%.
Ai gradini del podio, e di molto più lontani rispetto ai numeri uno di Fratelli d’Italia, Partito democratico e MoVimento 5 stelle, c’è Calenda che arriva al 9% contro il 7% degli altri due frontman del centrodestra, Salvini e Berlusconi. A chiudere ci sono Renzi con il 4% e Di Maio con il 2%. Per il 28% degli intervistati, però, nessuno dei nomi citati è stato davvero convincente in questa campagna elettorale agostana.
Quanto a chi dovrà assumere la carica di presidente del Consiglio dei ministri al posto dell’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, gli elettori di destra credono che, se a vincere le elezioni dovessero i tre leader, a diventare premier dovrebbe essere ancora la segretaria di FdI per il 55%. A sorpresa, però, per il 13% di loro, a riprendere le redini in mano dovrebbe essere l’economista romano, che stacca di tre punti il leader del Carroccio e di sei il Cavaliere. Per il 15% degli intervistati, dovrebbe essere un’altra personalità politica ad assumere la carica di capo dell’esecutivo.
Nel centrosinistra la situazione è più complicata. Letta, infatti, nonostante sia il politico designato a sedersi sullo scranno più alto di Palazzo Chigi qualora si riuscisse a ottenere la maggioranza dei seggi in Parlamento parte in seconda posizione rispetto all’attuale presidente del Consiglio. Draghi raccoglie il 54% dei consensi contro l’appena 18% del segretario del Partito democratico. Al 10% si trova Emma Bonino e al 9% il governatore dell’Emilia-Romagna in quota dem, Stefano Bonaccini. Per il 9% degli elettori di sinistra, ancora, a nessuno di questi dovrebbe essere dato l’incarico di formare un nuovo governo.