Sono passati pochi giorni da quando un fulmine ha colpito 3 ragazzi romani che si trovavano sul Gran Sasso per un’escursione.
L’unico illeso, racconta i momenti scioccanti di quel 27 agosto, giorno che poteva trasformarsi in tragedia ma fortunatamente sono tutti vivi.
Colpiti da un fulmine sul Gran Sasso
Era il 27 agosto quando i 3 amici romani hanno deciso di fare una gita sul Gran Sasso, a un certo punto sono stati colpiti da una tempesta e un fulmine si è scagliato su di loro.
Due ragazzi hanno riportato lievi ferite mentre il terzo è stato colpito in maniera più importante e quindi è stato trasportato in spalla dagli amici fino a valle, poiché era esanime.
Il 30enne romano era stato trasportato di gran fretta poiché gli altri due hanno subito capito che la situazione era grave, così hanno quasi corso per portare in salvo l’amico che era ricoperto di ustioni e ferite.
Dopodiché i soccorritori l’hanno preso i carico e trasportato nel reparto di rianimazione dell’ospedale a L’Aquila, dove è stato messo in coma farmacologico.
Gli altri ragazzi sono stati visitati dai medici ma non erano in gravi condizioni, tuttavia uno è stato trattenuto per accertamenti ulteriori.
Secondo la dinamica, i 3 amici stavano scendendo sul sentiero del Corno Grande, quando sono stati colpiti dalla saetta, che come abbiamo visto nel caso di Alberto Balocco, può trasformarsi davvero in un evento tragico.
Secondo quanto emerso, i ragazzi stavano tornando verso la macchina poiché avevano terminato la loro escursione, in quel momento ha cominciato a grandinare e piovere fortissimo, quindi in pochi secondi c’è stato il forte boato e poi la saetta che ha colpito un ragazzo facendogli perdere conoscenza e ha sbalzato gli altri a terra.
Gli aggiornamenti e la testimonianza
Si chiama Manuel Annese il 30enne proveniente dal sud della Capitale, che ha raccontato di essere rimasto ferito con gli amici e colleghi Christian Damiani e Simone Toni.
Proprio quest’ultimo è colui che era stato messo in coma, quindi quello in condizioni peggiori ma ora è fuori pericolo e da ieri è sveglio.
Manuel è ancora terrorizzato al pensiero di quel tragico giorno e ricorda i momenti in cui insieme a Christian ha soccorso l’amico che non respirava più.
Il giovane ha ricordato di aver visto una luce abbagliante fortissima e poi un grande botto. In quel momento non ha capito nulla e non si rendeva minimamente conto di cosa potesse essere accaduto.
A colpire il gruppo era stato un fulmine.
“io e christian non sentivamo più le gambe, simone era svenuto con la faccia dentro una pozzanghera”.
A 4 giorni da quel 27 agosto, Manuel ha trovato la forza di parlare e raccontare i dettagli di questa disavventura che per fortuna si è conclusa nel migliore dei modi, i 3 romani infatti sono tutti vivi.
Manuel è quello che ha riportato le ferite più lievi, poi c’è Chrsitian di 24 anni, giovane di Ostia dimesso poche ore fa dalla stessa struttura dove era in coma Simone Toni, 28enne di Tivoli che ora è vigile e cosciente.
Il ragazzo potrebbe essersi salvato grazie a una catenina che portava al collo, la quale ha abbassato la tensione provocata dal fulmine, che comunque a causa della potenza gli ha strappato tutti i vestiti. Nonostante ciò ha avuto un arresto cardiaco, tuttavia l’abbassamento della carica elettrica ha arginato i danni, inoltre il tempestivo intervento degli amici ha contribuito a salvarlo.
L’intervista a Manuel
Intervistato dal Corriere della Sera, Manuel trema ancora al ricordo di quel giorno che doveva essere solo un’allegra escursione con gli amici.
Di quella mattina ricorda le nuvole comparse all’improvviso, nel momento in cui percorrevano i sentieri nella zona di Campo Imperatore. I ragazzi avevano capito che il tempo, soleggiato fino a quel momento, stava bruscamente cambiando e così hanno cominciato a scendere verso il parcheggio.
“siamo appassionati di escursioni ed era la prima volta sul gran sasso, dove quella mattina avevamo incontrato altre comitive. era una bella giornata”.
Per non essere raggiunti dal temporale che si stava per abbattere sulla zona, il gruppo decide di ritirarsi, erano poco dopo le 11 quando erano arrivati a circa 100 metri da dove Simone aveva parcheggiato.
A un certo punto si vede questa luce bianca accecante e un secondo dopo, le gambe hanno tremato ed era impossibile rimanere in piedi. Così Manuel e Christian sono caduti a terra e così anche il terzo amico che però, è stato colpito in pieno da una saetta.
“ho provato una sensazione terribile e indescrivibile. all’inizio sono rimasto paralizzato, poi ho provato a rialzarmi, christian si lamentava del dolore e simone non dava segni di vita”.
A quel punto, gli amici che ancora erano coscienti hanno tolto la faccia di Simone dalla pozzanghera e hanno praticato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca ma i tentativi sono stati vani.
Poco dopo li ha raggiunti una comitiva e c’era anche una dottoressa, che ha stabilizzato Simone. Poco dopo sono arrivati i Carabinieri forestali che avevano visto il fulmine cadere nella zona, molto frequentata dagli escursionisti.
“abbiamo preso simone a spalla e lo abbiamo portato in macchina, dopodiché siamo corsi in ospedale”.
I 3 amici si sono conosciuti sul luogo di lavoro ed erano inseparabili, dopo questa vicenda sicuramente, lo saranno ancora di più.