Cristina Kirchner, vicepresidente dell’Argentina, è stata aggredita da un uomo che le ha puntato la pistola in faccia e ha sparato.
Tuttavia, nessun colpo è partito dall’arma e l’uomo è stato immediatamente bloccato e arrestato, ora la sua posizione è in fase di valutazione.
L’aggressione a Cristina Kirchner
La vicepresidente argentina è stata aggredita mentre usciva dall’auto davanti casa a Buenos Aires, infatti un uomo le si è avvicinato con una scusa e le ha puntato una pistola in faccia.
Da poco è uscita la sua autobiografia e molti si radunano sotto la sua abitazione per chiedere un autografo alla 69enne.
Proprio questa è la scusa utilizzata dall’uomo per farsi largo e avvicinarsi, tanto da estrarre una pistola e puntarla direttamente sul viso della donna. Miracolosamente però, quando ha sparato, non è uscito nessun colpo e oltre al forte spavento, non ci sono stati feriti.
Ancora non è stata resa nota l’identità dell’aggressore, il quale è sbucato dalla folla e ha estratto l’arma per poi puntarla a pochi centimetri dal volto della Kirchner.
A dare la notizia di questo sconcertante evento è stato il ministro della sicurezza Anibal Fernandez e in seguito è rimbalzata su diversi canali televisivi.
L’episodio è accaduto nella giornata di ieri nel quartiere Recoleta di Buenos Aires, dove la donna stava scendendo dall’auto che l’aveva riaccompagnata a casa. Pochi attimi, in cui ha visto che dalla folla radunata sotto l’abitazione per salutarla, è spuntato un uomo armato.
Dalla pistola che le ha puntato non è partito nessun colpo e in questo lasso di tempo in cui sia vittima che carnefice sono rimasti come paralizzati, gli uomini della sicurezza lo hanno bloccato.
L’arresto e la condanna del presidente
Mentre la vicepresidente si accucciava a terra per ripararsi, il suo killer è stato bloccato dagli uomini della security.
Secondo quanto emerso, l’arma utilizzata era carica, infatti all’interno c’erano ben 5 proiettili, tuttavia deve essersi inceppata, infatti quando l’uomo ha premuto il grilletto, questa non ha sparato.
Ora l’aggressore si trova in arresto ed è sottoposto agli interrogatori degli inquirenti per capire le motivazioni del gesto.
Probabilmente il tentato omicidio è dovuto ai dissapori che si sono creati in un’ampia fetta della popolazione, in riferimento agli ultimi mandati della Kirchner, nel 2007 e nel 2015.
La donna è infatti accusata di frode e corruzione, relative agli appalti pubblici durante proprio quei mandati, in questi giorni è stato avviato proprio un processo nei suoi confronti.
Il presidente argentino Alberto Frenandez si è espresso in merito a questa vicenda e ne ha parlato in tv, definendola uno degli incidenti più gravi da quando il Paese è tornato alla democrazia nel 1983.
“possiamo non essere d’accordo su alcune idee ma l’incitamento all’odio non può avere luogo perché genera violenza, che non va d’accordo con la democrazia”
ha affermato.