Alle 20 di ieri è scattato il gong del calciomercato. L’estate di trasferimenti e arrivi è finita, e quindi ora tempo di dare qualche voto e fare un bilancio: chi è stata la migliore? Chi poteva fare di più? Chi, invece, ha sbagliato del tutto la campagna acquisti? Il pagellone ragionato delle venti squadre di Serie A.
La Juventus e la Roma sono le regine indiscusse, un po’ più i bianconeri rispetto alla società di Dan Friedkin. L’Inter voleva fare ancora di più, ma i limiti di spesa hanno frenato l’amministratore delegato Beppe Marotta, che comunque è riuscito a riportare Romelu Lukaku a casa. Bene anche Milan e Lazio, bocciato l’Hellas Verona.
Pagelle calciomercato: tra le otto sorelle la regina è la Juventus, ma attenzione alla Roma
Milan 7 – Con un titolo da difendere – lo scudetto chiaro -, i rossoneri prima blindano i deus ex machina del successo, Paolo Maldini e Frederic Massara, poi pensano al resto. A Charles De Ketelaere, per esempio, sicuramente il più interessante dei tanti talenti che sono sbarcati a Milanello. Il belga è stato pagato 32 milioni e sarà l’arma in più di Stefano Pioli, rimasto scoperto a centrocampo per l’addio a parametro zero di Frank Kessié. Divock Origi, Sergino Dest e Malick Thiaw, gli ultimi soprattutto, sono la ciliegina sulla torta di un mercato ragionato fino alla fine. IN CERCA DI CONFERME
Inter 7 – Il mercato dei cugini dell’Inter è come un sogno interrotto sul più bello, una favola che sarebbe potuta diventare la migliore, e invece no. Ma comunque Simone Inzaghi è stato accontentato. Il ritorno di Romelu Lukaku, colpi in prospettiva come Kristijan Asllani e Raoul Bellanova, l’arrivo di Henrikh Mkhitaryan, strappato alla Roma, hanno fatto ben sperare i tifosi nerazzurri, partiti un po’ delusi dai saluti di Ivan Perisic, uno dei migliori lo scorso anno. Poi qualcosa si è inceppato: Gleison Bremer promesso sposto e passato alla concorrenza, Paulo Dybala corteggiato per mesi da Giuseppe Marotta, come un pupillo nella culla, e lasciato andare; il tira e molla con il Psg per Milan Skriniar, alla fine vinto dai nerazzurri e accettato con grande delusioni dai francesi, il pasticcio con Robin Gosens e Francesco Acerbi, arrivati al fotofinish, ma rinnegati e incerti prima ancora della loro presenza fissa ad Appiano Gentile. Servono soldi, è vero, perché i 60 milioni di attivo necessari non fanno dormire Stephen Zhang, ma non ci si può lamentare. VORREI MA NON POSSO
Napoli 6,5 – Fino a luglio inoltrato, il presidente Aurelio De Laurentiis era l’uomo più bersagliato d’Italia – altro che Mario Draghi, colpito dal fuoco amico. Kalidou Koulibaly è andato via per 40 milioni, abbastanza per un non più giovincello, Dries Mertens dopo una telenovela durata settimane è stato perso a zero, così come David Ospina, mentre il capitano Lorenzo Insigne aveva già salutato, direzione Toronto, a fine campionato scorso, poi Fabian Ruiz volato a Parigi da separato in casa: le colonne del Napoli non ci sono più. Cristiano Giuntoli, però, pesca dal cilindro Khvicha Kvaratskhelia, Giacomo Raspadori, Kim Min-jae e i risultati arrivano. RESTYLING
Juventus 8 – Un anno a secco di trofei, due che non si vince il campionato, la Juventus è quella che ha più fame (e anche soldi). È anche la regina di un calciomercato che segna il ritorno di Paul Pogba, l’arrivo di Angel Di Maria, di Leandro Paredes, di Filip Kostic, e dello scippo all’Inter di Gleison Bremer. In mezzo, l’addio milionario di Matthijs de Ligt e i saluti di qualche zavorra, ma anche di gente come Giorgio Chiellini, Paulo Dybala tra le lacrime e dopo aver scritto la storia bianconera. Ora si guarda oltre e senza dubitare del tanto criticato Massimiliano Allegri, che ora ha una squadra più che completa e a sua immagine e somiglianza. Accontentato anche con un cecchino come Arkadiusz Milik, che torna in Italia per colpire e lasciare il segno. Insaziabile. PROGETTATA PER VINCERE
Lazio 7 – L’arrivo a parametro zero di Alessio Romagnoli, laziale vero – e quindi osannato dai tifosi, come lui -, basterebbe per dare un giudizio positivo alla campagna acquisti di Claudio Lotito, ma c’è anche altro di cui gioire dalle parti di Formello. Per esempio una squadra, sicuramente con una rosa più profonda, progettata per il suo Comandante, Maurizio Sarri, che lavora fin da subito con tutti gli uomini a disposizione, tranne i portieri. Quelli arrivano dopo in ritiro e non sono neanche i primi nella lista di Mau, in cui però c’era Matias Vecino (preso), Nicolò Casale (preso), Marcos Antonio (preso), un vice Ciro Immobile (quasi preso). È rimasto Sergej Milinkovic-Savic, dimenticavamo. SARRIANA, FINALMENTE
Roma 7,5 – L’inizio è lento con l’addio di Henrikh Mkhitaryan, poi Tiago Pinto tira fuori il coniglio dal cappello e non si ferma più. L’arrivo di Paulo Dybala è un quadro da incorniciare e ammirare con entusiasmo nel cuore pulsante del teatro dell’Olimpico. E che sia José Mourinho, sia i tifosi hanno dimostrato di saper coccolare, come l’argentino richiede per dare il massimo. Celik e Svilar sono buone alternative, Matic un uomo dell’allenatore. Poi c’è Georginio Wijnaldum, infortunatosi in allenamento, ma che nel 2023 potrebbe dare un cambio di ritmo notevole alla squadra. E comunque subito sostituito con Camara. Il tutto con una spesa da 10 milioni di euro. Ah, e Nicolò Zaniolo è rimasto. Non un dettagli per chi punta a vincere. TODA JOYA, TODA BELEZA
Fiorentina 6,5 – La Viola festeggia il suo ritorno in Europa con tre acquisti che mirano a primeggiare in Conference League. Dodò, Luka Jovic e una delle rivelazioni dello scorso campionato come Antonin Barak saranno gli uomini in più di Vincenzo Italiano, che non ha perso nessuno dei suoi. Innesti importanti. Pensiamo soprattutto al centravanti su cui avevo scommesso il Real Madrid (pentendosene), ma che per qualità e prospettive potrebbe rinascere all’ombra del Franchi. Non sarà Dusan Vlahovic, ma l’alternanza con Cabral potrebbe pagare. DA EUROPA
Atalanta 6,5 – Gli investimenti degli statunitensi possono far sorridere Gian Piero Gasperini: 100 milioni (quasi) messi sul mercato e quindi per acquisti intelligenti saranno utili per tornare a regalare calcio in Europa l’anno prossimo. Merih Demiral è stato riscattato, e non era roba da poco. Poi la società ha operato attraverso un mix tra scommesse di prospettiva, quelle che piacciono al mister (Lookman, Hojlund, Soppy e Ederson) e una coccola a gente come Zapata e Muriel, pronta a trascinare la Dea. L’ovazione per Ilicic conclude una sessione positiva, in cui l’unica nota di demerito è l’addio di un equilibratore come Remo Freuler. ORA VOGLIO IL TUO RITORNO
Dalle stelle alle favole: il mercato delle ‘piccole’ che sognano il salto
Verona 5 – Negli ultimi anni, ci ha fatto divertire e non era solo merito di Ivan Juric. Quest’estate, però, le cose non sono andate bene. E ci riferiamo alle cessioni, dato che i veneti hanno perso colonne della squadra, come Simeone, Caprari, Barak e Casale. Poi gli acquisti sono arrivati: Djuric, Henry, Kallon e Hien, per la precisione. Una rivoluzione che preoccupa, anche lo stesso Cioffi che si è lamentato del calciomercato della società. E non è mai un buon segnale. LE CREPE DEL PARADISO
Torino 6,5 – I granata si candidano a essere la spina nel fianco di chi lotta per qualcosa di più grande e lo dimostrano gli arrivi a Torino di Aleksej Miranchuk, Nikola Vlasic e Nemanja Radonjic, tra gli altri. Certo, a pesare c’è anche il cambio di sponda (calcisticamente, parlando) del difensore brasiliano Bremer – che non accontenta i tifosi, ma che fa laureare Davide Vagnati e Urbano Cairo a strateghi del mercato – alla Juventus e l’addio a zero di una bandiera come il Gallo, Andrea Belotti. ATTENZIONE
Sassuolo 7 – Non hanno perso Domenico Berardi, né Davide Frattesi perché nessuno ha portato a Sassuolo un’offerta congrua. Hanno lasciato andare, invece, Gianluca Scamacca e Giacomo Raspadori facendoli pagare quanto deciso da loro. I due azzurri, poi, sono stati rimpiazzati con Andrea Pinamonti e Armand Laurienté. Pazienza e schiena dritta sono gli ingredienti in più del direttore generale Giovanni Carnevali, una conferma anche in questa finestra di calciomercato. DRITTI AL PUNTO
Udinese 6 – I friulani fanno quello per cui sono progettati: vendere e guadagnare soldi, scovare altri gioiellini con cui vendere e guadagnare soldi. Quest’anno è stato il turno di Nahuel Molina, andato a far compagnia a Rodrigo De Paul all’Atletico Madrid, in cambio di 20 milioni più cinque di bonus. Il prossimo potrebbe essere quello giusto per Gerard Deulofeu, rimasto a Udine nonostante il corteggiamento del Napoli, o delle altre scommesse arrivate. PALCOSCENICO
Bologna 6,5 – Il mezzo punto in più, per il Bologna, è stato dato perché è riuscito a trattenere Marko Arnautovic, corteggiato da Juventus e da Manchester United, ma anche perché ha incassato suon di milioni per aver ceduto Arthur Theate, Mattias Svanberg e Aaron Hickey, che si erano messi in vetrina lo scorso campionato. Da Andrea Cambiaso a Joshua Zirkzee, talentino olandese ex Bayern Monaco, Sinisa Mihajlovic non può lamentarsi. RESTA CON NOI
Empoli 6 – L’obiettivo salvezza è il minimo sindacale per una squadra che ha fatto affari (in uscita) soprattutto con l’Inter – Asllani ceduto e Pinamonti tornato alla base. L’arciere di Cless è stato sostituito a dovere: da Marko Pjaca della Juventus, per esempio, o da Mattia Destro, oppure, ancora, da Martin Satriano e da Sam Lammers. Anche in panchina, Aurelio Andreazzoli ha lasciato il posto a un Paolo Zanetti che questo pacchetto offensivo può sfruttarlo a dovere. ALL’ATTACCO
Sampdoria 5 – La situazione societaria incide, per forza di cose, in un calciomercato povero per la Sampdoria. Il budget è praticamente zero, e con una delusione finale ad aggravare il quadro: Marco Giampaolo non ha il nuovo bomber richiesto dopo l’infortunio di De Luca. Winks è una scommessa importante, perché arriva dal Tottenham e perché le qualità tecniche non mancano. Villar non è ancora al meglio, ma quando darà più garanzie potrebbe essere importante. Ma non basta. DIETA FERREA
Spezia 5 – Luca Gotti si è già lamentato e basta questo per inquadrare la situazione. Giulio Maggiore non c’è più e il centrocampo non convince del tutto. Anche in attacco non sono arrivati rinforzi, ma con la speranza che Nzola trovi continuità e la condizione fisica adeguata. In difesa sono state fatte le cose migliori con gli arrivi di Caldara, Ampadu e il portiere Dragowski. Ma sarà abbastanza? LINEA PIATTA
Salernitana 6,5 – I sogni di mezza estate di Walter Sabatini sono solo ricordi, dopo l’addio e gli stracci volati. Iervolino, però, non ha abbandonato il suo marchio di fabbrica e ha dato vita a un’altra rivoluzione, sperando di vestire per l’ennesima volta i panni della sorpresa. Maggiore non è un acquisto che va sottovalutato, come la permanenza di Mazzocchi. Poi l’attacco ha cambiato veste, con colpi mirati come Dia e l’ex Milan e Fiorentina Piatek, sperando che torni a sparare. Una nota di demerito: l’addio di Ederson ha portato denaro importante, ma parliamo di un prospetto con margini di crescita ancora enormi. E, quindi, anche di guadagno. SURPRISE!
Cremonese 6 – La Serie A non è la B e i lombardi mancavano da 26 anni nella massima divisione italiana. Il calciomercato è scoppiettante, soprattutto in attacco: Okereke, Dessers e Felix Afena-Gyan possono far male a tanti e già l’hanno dimostrato. Chiriches buon elemento in difesa, ma poi arrivano le note dolenti. In porta manca esperienza: la società ha deciso di puntare su Radu, poi è tornato Carnesecchi (ancora infortunato). Il centrocampo rischia di soffrire il cambio di categoria. DALLE RETROVIE
Lecce 6,5 – L’entusiasmo per il ritorno in Serie A è tanto, con il pubblico che spinge e la squadra che comunque convince. Poi c’è il marchio indelebile di Pantaleo Corvino su un calciomercato fatto di scommesse interessanti, e con la sensazione che ripagheranno ben presto la fiducia data. Basti pensare a Umtiti e la sua fame di riscatto, ma anche l’esperienza internazionale. E poi c’è Ceesay che già ha mostrato i pezzi forti del suo repertorio: sa come far male agli avversari. Il tutto inserito in un gruppo solido e coeso. VELENOSO
Monza 6,5 – Quanto ci mancava Adriano Galliani nel calciomercato di Serie A!? Il deus ex machina dei tavoli di trattativa lascia a casa la carta d’identità sbiadita e semplicemente domina, per non perdere il vizio. Al Monza è rivoluzione totale, in cui spicca quel Matteo Pessina, brianzolo e capitano, in pieno stile Berlusconi. Bene anche Cragno, Rovella, Sensi e Petagna: forza Italia! E no, non è uno slogan per il 25 settembre. Mezzo voto in meno per l’inizio di stagione da cancellare, ma c’è tempo. SCORPACCIATA ELETTORALE