Il voto dei più giovani è un tema, direbbero i giovani. Lo è perché in tanti non seguono la politica, e quindi probabilmente non andranno alle urne il 25 settembre, lo è perché anche a causa loro, che sono almeno il 21% degli elettori, potrebbero cambiare le sorti di un esito che sembra già scritto.
O forse no, perché secondo i dati di SWG, anche tra gli under 24 vince il centrodestra, anche se il Partito democratico di Enrico Letta sarebbe lo schieramento a raccogliere più consensi, dicono da Agenzia Quorum/YouTrend. Al di là dei sondaggi – e di Tik Tok in cui tutti i leader politici sono sbarcati per avvicinarsi alle fasce di età più basse -, quali sono le proposte per i giovani nei programmi elettorali dei vari partiti? Scopriamolo insieme.
Elezioni 25 settembre, a tre giovani su cinque non interessa la politica
Ai giovani non piace la politica, per lo meno non alla maggior parte di loro. Secondo un sondaggio di SWG per Italian Tech, del gruppo Gedi, infatti, solo quattro giovani su dieci, quindi due su cinque, ritengono che sia una parte fondamentale della vita. Il dato è in diminuzione rispetto al 2016, in cui almeno quasi due su tre si interessavano alla cosa pubblica.
Una ragione potrebbe essere data dal fatto che l’87% di loro crede che se i partiti gli aprissero le porte, ne trarrebbe beneficio tutto il paese. E quindi, ha spiegato Lorenzo Pregliasco, direttore di YouTrend al Foglio, non li percepiscono “come il mezzo per risolvere i problemi e neanche qualcosa che li riguarda o riguarda le cause che hanno a cuore”.
Parlando poi del voto vero e proprio per le elezioni politiche del 25 settembre, il sondaggio, somministrato agli under 24, fotografa ancora una volta una vittoria del centrodestra. Le percentuali però si fermano al 35%, non consentendo di fatto a Giorgia Meloni e alleati di avere la maggioranza per formare un governo. Il centrosinistra è apprezzato dal 31% di loro, il MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte, invece, raccoglierebbe il 17% dei consensi, e il terzo polo di Azione e Italia Viva, e quindi di Carlo Calenda e Matteo Renzi, si ferma all’8%.
In un’altra rilevazione effettuata dall’Agenzia Quorum/YouTrend per Sky, i soli voti dei giovani cambierebbero anche chi si laurea come primo schieramento, non più Fratelli d’Italia, ma il Partito democratico del segretario Enrico Letta. Certo, a voler guardare bene, rilevano ancora da SWG, il 38% dei giovani sono orientati ad astenersi, ma tra loro ci sono anche i quasi cinque milioni di fuorisede che per motivi di studio o di lavoro non torneranno per recarsi alle urne. E poi, il dato ricalca quello su media nazionale, in cui l’età media è di 54 anni, e solo il 21% sono under 35, 9,5 milioni in tutto.
Tra i politici, o affini, a essere più apprezzati c’è l’attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi, con il 63% delle preferenze. Seguono, in ordine e molto distaccati, il presidente dei pentastellati, Emma Bonino, il segretario dei dem, il fondatore di Azione, Silvio Berlusconi, la leader di FdI, Nicola Fratoianni, Matteo Salvini, Luigi Di Maio, l’ex premier e sindaco di Firenze e, infine, Angelo Bonelli.
Elezioni 25 settembre, le proposte dei partiti per i giovani
Quanto alle proposte dei partiti, che ora i politici hanno deciso di fare anche attraverso Tik Tok (con dubbi risultati), sempre secondo SWG, i giovani dai 18 ai 24 anni credono che debbano essere tarate sulle loro priorità, quindi l’ambiente, le prospettive per il futuro, la qualità dell’istruzione, la disoccupazione, l’inquinamento, la sanità e inflazione, ma anche i diritti e il clima.
Tra quelle più apprezzate, c’è l’obbligo di retribuzione per gli stage, un tasto dolente per molti di loro. Ma quali sono nel concreto per gli attori in campo il 25 settembre?
Per Fratelli d’Italia, il partito di Meloni, “le nuove generazioni rappresentano il futuro della nostra Nazione”, perciò si deve investire su di loro. Il diritto allo sport, all’arte e alla cultura, la scuola come centro nevralgico del territorio, istituzione di borse di studio per meriti sportivi e artistici, promozione di stili di vita sani, e lotta agli spacciatori sono le ricette proposte. Per la leader, però, si deve debellare anche la disoccupazione, potenziando il sistema delle startup, aumentando i fondi per l’autoimprenditorialità, rafforzando la garanzia statale per i mutui sulle prime case e favorendo le esperienze all’estero.
Il Partito democratico, poi, punta tantissimo sui nuovi maggiorenni – ha proposto anche una dote per loro, molto discussa. Ma chiede anche lo stop degli stage gratuiti, l’azzeramento dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni e il sostegno alle ragazze e ai ragazzi nel percorso per uscire di casa prima. Letta vorrebbe anche una pensione di garanzia, ovvero una certificazione affinché si abbiano le risorse necessarie per garantire loro, in futuro, anche a chi ha carriere lavorative precarie, delle pensioni. C’è poi il miglioramento dell’assegno unico e universale per i figli a carico, e la proposta per il voto ai 16, così da renderli più partecipi della vita politica.
Per il movimento, tra le priorità ci sono il riscatto gratuito della laurea, gli incentivi per l’imprenditoria giovanile, la sburocratizzazione delle start up e anche gli sgravi per l’acquisto della prima casa. Per gli under 36 anche la proroga dello sgravio per le assunzioni, e la pensione di garanzia.
Calenda e Renzi vorrebbero, invece, che per ogni euro speso per gli over 65 corrisponde un altrettanto euro speso per gli under 35. E quindi incentivi per l’imprenditorialità dei giovani, rafforzamento dei servizi di orientamento per addolcire la transizione tra formazione e lavoro, riformare “Garanzia Giovani” e regolare i tirocini curriculari. Azione e Italia Viva avanzano anche le proposte di semplificare l’accesso alle professioni, consolidare le competenze con piani di studi universitari e investire in competenze digitali dei giovani.