Nel 2021 ci fu un terribile incidente alla funivia di Mottarone, in cui persero la vita 14 persone. L’unico sopravvissuto è Eitan, di 6 anni.
Da quel giorno il piccolo è conteso fra la famiglia del padre e quella della madre.
La tragedia di Mottarone
Era il 23 maggio del 2021 quando una fune della funivia di Mottarone cedette provocando lo schianto della cabina che trasportava 14 persone.
Tutti morirono a causa del violento schianto al suolo, l’unico sopravvissuto è Eitan, un bambino di 6 anni che insieme ai genitori aveva preso quella funivia.
A causare la rottura della fune è stata l’incuria di chi avrebbe dovuto effettuare la manutenzione dell’impianto e invece l’ha rimandata nuovamente, erano anni infatti che ce n’era bisogno.
Era una bella domenica mattina soleggiata a Stresa, vicino al lago Maggiore e la funivia che collega il lido con la vetta del monte Mottarone era già in funzione dalle 9.30.
Dopo la chiusura a causa della pandemia, l’impianto aveva ripreso a pieno regime. Eitan e la sua famiglia salgono a bordo della cabina intorno alle 12.30, insieme a un gruppetto di persone.
Quando questa si avvicina alla stazione di arrivo, la fune traente si spezza e così viene sbalzata all’indietro e rimane appesa al cavo portante però scende a forte velocità fino a sbattere su uno dei piloni, per poi staccarsi del tutto e cadere al suolo dopo un volo di 20 metri.
Si incastrerà in una zona boschiva e il bilancio è terribile, infatti i passeggeri sono tutti morti, a eccezione del piccolo Eitan Biran di 6 anni, ormai divenuto simbolo di questa assurda tragedia.
Nello schianto ha perso il papà e la mamma, ma anche il fratello più piccolo e i bisnonni.
L’arresto del nonno
Parallelamente alla vicenda giudiziaria per il disastro, che ha subito evidenziato delle responsabilità poiché il freno di emergenza che avrebbe dovuto bloccare la cabina era stato messo volutamente fuori uso dai gestori dell’impianto, ne è nata un’altra.
Il piccolo bambino di origini israeliane Eitan infatti, che ha perso tutta la sua famiglia, viene accolto dagli zii a Pavia, dove viveva, ma viene rapito dal nonno materno e portato a Tel Aviv in modo illecito.
Poco dopo, la Corte Suprema respinse il ricorso presentato dall’uomo e dispose il rientro in Italia di Eitan e come tutrice legale venne nominata la zia paterna Aya Biran.
Conteso dalle due famiglie, Eitan ha potuto finalmente provare a tornare alla normalità, grazie alla presenza degli zii, dei nonni paterni e delle cuginette con il quale praticamente è cresciuto, tutti abitanti vicino la sua vecchia casa a Pavia.
Ha continuato a frequentare ovviamente anche la famiglia della madre, infatti sente ogni giorno la nonna in Israele e vede gli zii materni, tutti confermano che è un bambino sereno e attorniato da persone che lo amano.
La posizione di Shmuel Peleg però rimane molto grave, infatti al momento del prelevamento del bambino ai fini dell’espatrio, la zia era già tutrice a tutti gli effetti, quindi si è trattato di vero e proprio rapimento.
Così, oggi l’uomo è stato arrestato grazie a un mandato internazionale ed è atterrato questa mattina all’aeroporto di Malpensa, dove è stato poi consegnato alle forze dell’ordine.
L’uomo aveva già ricevuto un divieto di avvicinamento al nipote e di ingresso in Italia dopo che appunto aveva prelevato illecitamente il minore con un volo privato e per la legge italiana si tratta di vero e proprio rapimento di un cittadino risiedente in Italia.
Ora l’uomo è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia.