Per chi non lo sapesse, sta per avere inizio la campagna accertamenti sulle pensioni degli italiani che, però, vivono fuori dall’Italia. Cosa significa questo? Quando esattamente avrà inizio? Continuiamo a leggere qui di seguito per saperne di più e avere informazioni preziose.
Sembra essere ufficiale: il 14 settembre si darà il via agli accertamenti sulle pensioni dei cittadini italiani che però non risiedono in Italia, ma in Europa, Africa e Oceania. Cosa succederà fino al 12 Gennaio dell’anno prossimo? Cosa farà l’Inps? Quali conseguenze? Tante domande e tanti dubbi, ma non temete, qui di seguito cercheremo di spiegarvi passo dopo passo quello che succederà o che potrà succedere.
Accertamenti sulle pensioni di chi risiede fuori
Ebbene sì, lo abbiamo detto e ripetuto: ormai sembra essere ufficiale. L’Inps provvederà all’acquisizione delle dichiarazioni personali dei beneficiari che vivono all’estero e dunque dei pensionati che non risiedono in Italia.
Come mai? Lo scopo di quest’accertamento è verificare la presenza dei presupposti utili al fine di continuare a pagare tali pensioni. Ovvero verificare l’esistenza in vita di tali persone, che appunto, potrebbero essere decedute.
Per chi risiede nello stato italiano tale verifica avviene in automatico per conto dell’Inps, attraverso la consultazione dei dati comunicati ai Comuni di residenza. Cosa succede in caso di morte? La pensione è immediatamente sospesa.
Tali accertamenti all’estero, però non possono avvenire automaticamente, ecco perché il tutto avviene attraverso le reti consolari e Citibank. Detto questo è importante ricordare che tale verifica dovrà giungere all’Inps entro il 12 gennaio dell’anno prossimo, altrimenti il pagamento verrà sospeso.
Ovviamente la pensione sarà revocata nel caso in cui sia verificato il decesso: in tal caso l’Inps provvederà a recuperare anche eventuali illeciti, dovessero esserci.
Come funziona: informazioni preziose
Sicuramente vi starete chiedendo esattamente come avviene tale verifica.
Come accennato poco fa, per chi risiede all’estero la situazione è diversa e infatti l’Inps per dare vita ai suoi accertamenti ha bisogno di collaborare con una specifica banca, Citibank, la quale si occupa proprio di far arrivare ai pensionati all’estero il pagamento del loro assegno.
Concretamente sono inviati dall’Inps dei moduli che dovranno poi essere dati indietro con apposita firma, affinchè sia rilevata l’esistenza in vita dei soggetti pensionati.
È importante compilare tali documenti, senza dimenticare nulla e allegando la fotocopia di un documento di riconoscimento insieme ad una foto.
Fatto questo, basterà che il soggetto in questione invii tali documenti all’indirizzo di posta elettronica istituzionale dell’ufficio consolare del Paese in cui risiede.
Sarà responsabilità di quest’ultimo contattare il pensionato, usufruendo dell’indirizzo email che riceverà attraverso l’avvio di una videochiamata. Successivamente si potrà contattare il servizio di assistenza messo a disposizione proprio a chi risiede all’estero.
Riflessioni conclusive
Insomma grazie ad una videochiamata il pensionato potrà comunicare la sua dichiarazione di esistenza in vita e questo è possibile grazie all’Inps e al Ministero degli affari esteri, i quali hanno dato vita a questo progetto e questa modalità per continuare a beneficiare del proprio assegno, se i presupposti ci sono e continuano ad esserci.