Ucraina, Zaporizhzhia è stata spenta, lo spegnimento si è reso necessario a seguito dei continui attacchi che hanno danneggiato la struttura.
L’ultimo reattore, il numero 6, e stato chiuso e la notizia è arrivata dalle autorità locali. L’annuncio è arrivato durante la notte e in pieno svolgimento della controffensiva Ucraina per la riconquista dei territori vicino Lugansk. La Centrale di Zaporizhzhia nelle ultime settimane è stata oggetto di discussione e di massima allerta. Dopo la paura di un incidente nucleare è arrivata la notizia dello spegnimento dell’ultimo reattore ancora attivo.
Zaporizhzhia, spenta la centrale
L’agenzia nucleare statale Energoatom ha diramato un comunicato ufficiale dove ha informato che la centrale è in via di raffreddamento. I tecnici hanno avviato il procedimento, l’ultimo dei 6 reattori è spento e il raffreddamento avviato.
Negli scorsi giorni l’agenzia Aiea ha mandato una squadra di tecnici nucleari per verificare le condizioni dell’intero complesso. Il quadro descritto ha lo scenario di un campo di battaglia.
Il conflitto non ha soltanto colpito e danneggiato gli edifici ma la guerra sta continuando all’interno del complesso che è diventato un campo di battaglia.
I tecnici hanno spiegato inoltre che, mentre erano in atto riparazioni, le stesse in manutenzione continuavano ad essere bersagliate.
L’Onu ha chiesto che venga delineata una zona di sicurezza che eviti il disastro nucleare. Ma non soltanto per questo ma è necessario che i lavoratori abbiano condizioni tali da permettere di svolgere serenamente il proprio lavoro.
Alimentazione d’emergenza per il raffreddamento
Zaporizhzhia è stata spenta ed è in fase di raffreddamento dell’ultimo reattore. Le misure necessarie a raffreddare il reattore avevano subito un arresto data la mancanza di corrente.
I bombardamenti continui hanno portato alla decisione gli esperti presenti nel sito nucleare. I tecnici hanno messo in funzione il sistema alternativo di alimentazione energetica e i lavori di raffreddamento stanno proseguendo.
Una situazione instabile e precaria che necessità di interventi e accordi precisi tra le istituzioni. Intanto l’avanzata dell’Ucraina per la riconquista dei territori occupati prosegue e la Russia non vede di buon occhio l’evolversi della situazione.
Sembra che abbiano già in serbo un potenziamento sia di soldati che un approvvigionamento massiccio di armi. Martedì Ursula Von der Leyen presenterà e discuterà il pacchetto a sostegno della crisi energetica. Nessuna menzione ieri durante il resoconto della riunione preparatoria tenuta dalla presidente con i commissari.
Sembra che il price cap sul gas russo sia una delle questioni più spinose e che non trova piena approvazione. Le conseguenze preoccupano molto e la situazione deve essere valutata minuziosamente.
