Conto corrente cointestato: ecco quando scatta subito il controllo del Fisco. Non bisogna mai prelevare questa somma.
Il conto corrente è sempre al centro dell’attenzione e del monitoraggio da parte del Fisco italiano. Molte famiglie italiane preferiscono optare il conto corrente cointestato che fa risparmiare un sacco di soldi, ma può finire nell’occhio del Fisco. Le famiglie monoreddito preferiscono aprire un conto corrente cointestato: si tratta di un’opzione che consente ad entrambi i coniugi di svolgere operazioni sul conto.
È possibile scegliere tra due formule: a firma disgiunta o a firma congiunta. Un conto corrente a firma disgiunta consente a tutti gli intestatari di svolgere le operazioni in automatico. Con un conto corrente a firma congiunta è possibile effettuare tutte le operazioni solo dietro avallo dell’altro soggetto cointestatario.
Conto corrente cointestato: come funziona?
Il conto corrente cointestato è una tipologia di conto corrente che può essere cointestato da più correntisti. I cointestatari del conto corrente possono accedere alle somme versate per svolgere diverse operazioni. Una volta aperto il conto corrente, ogni soggetto correntista deve depositare in banca la propria firma, che consente di verificare l’autenticità delle operazioni. Il contratto di conto corrente cointestato deve specificare quali sono le operazioni richiedono la sottoscrizione di tutti i correntisti o di uno dei tanti intestatari.
Il conto corrente cointestato a firma congiunta è ideale per i nuclei familiari che desiderano che la gestione dei risparmi sia sempre oggetto di autorizzazione da parte di tutti i titolari del conto corrente.
Questo strumento di gestione del risparmio comporta limitazioni nell’operatività ed è più difficoltosa la gestione del conto corrente. Aprire un conto corrente cointestatario può essere utile per gestire semplicemente i risparmi della famiglia. È anche lo strumento di gestione del risparmio più conveniente in quanto è l’unico conto corrente intestato a più persone. Le spese fisse si pagano una volta sola.
Conto corrente cointestato: quando finisce sotto l’attenzione del Fisco?
Le operazioni svolte con il conto corrente cointestato vengono considerate ai fini legali e fiscali. Il Fisco potrebbe fare scattare i controlli nel caso in cui i prelievi avvengano solo da una parte e i versamenti avvengano solo da parte di uno dei cointestatari del conto corrente. Nel caso in cui si prelevi un’ingente somma di denaro senza il consenso esplicito da parte di colui che effettua tutti i versamenti, scatta il controllo del Fisco.
Sui conti correnti cointestati è necessario prestare massima cautela. Se uno dei due coniugi versa 1000 euro sul conto e l’altro coniuge preleva anche più volte al mese più di mille euro, questa operazione può insospettire il Fisco, il quale può richiedere informazioni e giustificazioni al riguardo.
Bisogna ricordare che il Fisco ha il controllo sui conti correnti grazie alla Superanagrafe. Pertanto, chi ha un conto corrente cointestato deve prestare attenzione alle operazioni di prelievo e di versamento svolte sullo stesso. Inoltre, tra i contestatari del conto ci deve essere assoluta fiducia, onde evitare di far scattare un illecito fiscale.