Come l’anno scorso, dopo il titolo europeo vinto, la Nazionale maschile di pallavolo, che ora si può anche fregiare del titolo di campione del mondo, è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale.
Il capo dello Stato ha definito la serata di ieri “non dimenticabile“, ha anche elogiato oltre che il gruppo di giovani, anche il commissario tecnico Ferdinando De Giorgi, già campione del mondo come palleggiatore, e il pubblico di casa della Polonia, contro cui l’Italia ha vinto per 3-1 una finale storica. Gli azzurri, poi, sono stati accolti anche a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio, Mario Draghi.
La Bell’Italia della pallavolo maschile è campione del mondo
Il gruppo prima dei singoli. La forza, la compattezza, anche la tattica, poi l’estasi. In un palazzetto gremito di bandiere rosse e bianche, l’Italia della pallavolo maschile si laurea per la quarta volta, e dopo 24 anni dall’ultima, campione del mondo. E sì, lo fa grazie a dei ragazzi giovani e belli, da vedere, da ammirare – non a caso è stata ribattezzata la Bell’Italia.
Dopo il successo agli europei dello scorso anno, giocati sempre in Polonia (la finale fu contro la Slovenia), nello stesso palazzetto, la nazionale di Ferdinando “Fefè” De Giorgi torna a salire sul gradino più alto del podio e lo fa contro i padroni di casa, campioni del mondo in carica (e per ben due volte di fila), contro i fischi, contro i tentativi di essere disturbata. Contro i pronostici.
Perché niente può scalfire Simone Giannelli, capitano palleggiatore e miglior giocatore del torneo, Yuri Romanò, opposto, Alessandro Michieletto e Daniele Lavia, professione schiacciatori, Simone Anzani e Gianluca Galassi, centrali (il secondo anche il migliore del mondiale), Fabio Balaso, il libero (anche lui il migliore del torneo). I titolari, è vero, ma ci sono anche Giulio Pinali, Francesco Recine, Riccardo Sbertoli, Mattia Bottolo, Roberto Russo, Leonardo Scarfella e Leandro Mosca a cementare la forza di un gruppo che ora ci può far sognare e far sfatare il tabù Olimpiadi.
Niente può scalfirli, neanche un primo set perso, che è come una nuvola che non fa primavera prima della gioia più grande. Dieci muri, quattro battute vincenti, Giannelli che spesso torna a vestire i panni dello schiacciatore, ricezione quasi perfetta, attacchi pure – qualche errore di troppo per Michieletto, ma concesso -: sono giovani (24,5 anni di media più o meno, alzata da Alzani che non alza ma schiaccia) e sono i più forti.
E non è retorica fine a se stessa: è la verità. Da stessa ammissione del commissario tecnico non erano stati progettati per vincere, e pure sono riusciti in neanche un anno dove Luigi Mastrangelo, Valerio Vermiglio e compagni non erano mai riusciti. Senza azzardare nessun paragone con la generazione di fenomeni che vinse tre titoli iridati consecutivi, e di cui faceva parte anche De Giorgi, la pallavolo maschile ci inorgoglisce laddove il calcio ci fa arrabbiare. Loro sì che sono una promessa mantenuta e non un fuoco di paglia.
Pallavolo maschile campione del mondo, Mattarella: “Serata non dimenticabile”
E quindi via dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che li ha accolti al Quirinale per omaggiarli. “È stata una serata non dimenticabile“, ha iniziato il capo dello Stato.
“È una squadra tanto giovane che mi sento con la mia età piuttosto a disagio insieme a voi, un po’ fuori posto. Mi ricordo bene il ’98 e i Mondiali di quell’anno, però, commissario tecnico De Giorgi: vincere tre campionati del Mondo da giocatore è un’impresa, ma vincere un titolo guidando da fuori campo la squadra è ancora più impegnativo“, ha detto ancora, con un velo di ironia e molto orgoglio.
Poi l’encomio soprattutto al ct: “Ho molto ammirato il modo in cui si è costantemente rivolto alla squadra durante le partite: ho visto commissari tecnici e allenatori di altre Nazionali con gesti di disappunto, con espressioni di rimprovero, con atteggiamenti imperiosi. La sua tranquillità ha certamente contribuito a dare serenità alla squadra“.
Mattarella, che ieri è stato a Monza per il Gp di Formula 1, non si è perso neanche un attimo della grande partita della pallavolo maschile: “Anche il primo set era in realtà nelle vostri mani, ma averlo consegnato ai polacchi è stato un gesto di cortesia nei confronti dello sportivissimo pubblico di Katowice“. Il Presidente della Repubblica ha speso delle parole anche per il pubblico polacco, infatti, dicendo che ha dimostrato “grande sportività, questo un carattere tipico della pallavolo: la correttezza, il rispetto reciproco tra le squadre che competono e si incontrano e il pubblico“.
“Mi auguro che rimanga sempre così, ne sono convinto, perché è un esempio per tutti gli altri sport, alcuni dei quali hanno questa regola di comportamento, altri un po’ meno, per la verità“, ha concluso.
Gli azzurri, poi, hanno fatto tappa anche a Palazzo Chigi dove hanno incontrato il presidente del Consiglio, Mario Draghi. ”Siete entrati nella storia della pallavolo de dello sport italiano, grazie per le emozioni che ci avete regalato e che mi avete regalato ieri notte“, ha detto l’ex numero uno della Banca centrale europea ai neocampioni del mondo. E ancora: “Il vostro processo di crescita ci ricorda di cosa sono capaci i giovani italiani. Avete mostrato freddezza nei momenti difficili, lucidità, consapevolezza dei vostri mezzi. Non siete soltanto dei professionisti, ma siete dei grandissimi campioni“.