Scuola, si riparte: suona la campanella in 6 Regioni

La scuola riapre le porte agli alunni in 6 regioni di Italia. Le altre, invece, apriranno tra il 13, il 14, il 15 ed il 19 agosto. Gli ultimi studenti a tornare in classe saranno quelli di Sicilia e Valle D’Aosta. 

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Scuola – Lettoquotidiano.it

La scuola sta per ricominciare in tutta Italia, ma nel frattempo c’è chi continua a metterne in evidenza le criticità. Ad esempio, Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi di recente ha evidenziato quanti docenti precari ci siano nel Paese.

La scuola riapre (ma le criticità continuano ad esserci)

La scuola è ormai ripartita, è ufficiale. Il 12 settembre è la data prescelta per le nuove aperture in 6 regioni italiane, fermo restando che alcuni istituti privati hanno riaperto le porte agli alunni già a partire dal 1 settembre.

C’è però un dato non proprio allarmante, ma quasi: quest’anno a frequentare le lezioni saranno 300mila studenti in meno. Ad affermarlo è stato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

Il problema è il seguente (ed è paradossale): mentre i professori che insegnavano prima dello scoppio della pandemia sono rimasti praticamente gli stessi (in termini numerici, si intende), gli alunni sono diminuiti nell’ultimo anno.

Quanti sono esattamente? 7.286.151 in tutto. E le classi quante sono? 366.310 per essere precisi.

Ma quali sono i problemi attuali che la scuola deve affrontare e sta affrontando? A parlarne è stato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi.

Secondo lui, infatti, i docenti comunque non sarebbero tanti quanto dovrebbero essere. E, nonostante l’impegno da parte del ministro Bianchi, è il meccanismo alla base ad essere pieno di falle e a rendere quindi tutto difficile.

Sono 50 anni ormai che gli ingranaggi si muovono allo stesso modo, ma ormai pare chiaro che il loro funzionamento è compromesso. Una testimonianza tangibile? Il precariato che dilaga. Un quarto dei posti assegnati ai docenti è infatti ormai ricoperto da supplenti. I professori di ruolo praticamente sono molti meno di quanti dovrebbero essere.

Ma dove si può trovare la colpa? Nei concorsi centralizzati, sempre a detta di Giannelli. Questi, infatti, renderebbero non autonoma la scuola, dal momento che ad oggi i presidi non possono scegliere chi assumere.

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A queste dichiarazioni si aggiungono quelle di Bianchi, che ha affermato che in un anno e mezzo sono stati fatti 7 concorsi e che lo scorso anno sono stati assunti circa 61mila professori, mentre quest’anno altri 50mila.

Ecco il calendario delle riaperture in Italia

Oggi comunque, al netto delle varie polemiche, la scuola è ricominciata in varie regioni. Quali? Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella Provincia di Trento.

Domani, invece, le porte della scuola si apriranno anche in Campania, mentre mercoledì sarà il turno di Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria.

A seguire, il 15 settembre toccherà anche agli alunni delle scuole in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. Gli ultimi a tornare a scuola, infine, saranno i bambini e i ragazzi in Sicilia e Valle d’Aosta, che torneranno tra i banchi solo il 19 settembre.

Il ministero comunque ha voluto esplicitare quanti alunni precisamente frequenteranno la scuola quest’anno.

Per essere precisi 821.970 bambine e bambini frequenteranno la scuola dell’infanzia, 2.260.929 la primaria, 1.557.403 la secondaria di primo grado, 2.645.849 la secondaria di secondo grado.

Di questi ultimi, il 51,1% ha scelto un liceo, il 31,8% un Istituto tecnico, mentre il 17,1% un Professionale.

E per quanto riguarda i professori ed il personale ATA? Ad oggi, pare che per quanto riguarda i primi, ne siano stai assunti altri 50.415, per quanto riguarda i secondi altri 9.021. A questi si aggiungo anche i 317 dirigenti scolastici in più.

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