Morte Hasib Omerovic a Roma: non c’era un mandato

Dalle indagini della polizia sono emersi nuovi aggiornamenti per quanto riguarda la vicenda di Hasib Omerovic.

La finestra da dove è precipitato Hasib
La finestra da dove è precipitato Hasib – LettoQuotidiano.it

Era il 25 luglio quando il 36enne sordomuto precipitò dalla finestra del suo appartamento di Roma, sembra perché spinto da alcuni agenti.

La morte di Hasib Omerovic

I fatti sono ancora poco chiari per quanto riguarda la vicenda del disabile che abitava con la famiglia in un appartamento in via Girolamo Aleandro.

Di questa assurdo fatto si è parlato molto perché dopo diversi mesi di indagini e ascolto di quanti erano presenti quel giorno, ancora non si capisce la dinamica dei fatti.

Quella mattina del 25 luglio, Hasib era a casa con la sorella, anche lei disabile, mentre i genitori e l’altra sorella erano fuori casa.

A un certo punto, 4 agenti entrano in casa per eseguire un controllo sui documenti del ragazzo dal momento che alcune donne lo avevano accusato di molestie.

Da qui in poi le versioni sono differenti, infatti la sorella della vittima ha raccontato di un pestaggio. Sembra che le forze dell’ordine abbiano spinto Hasib fuori dalla finestra causandone lo schianto a terra e dunque il trasporto d’urgenza al Gemelli.

Gli agenti invece hanno raccontato un’altra versione, dicendo che quando avevano terminato il controllo, avevano sentito la tapparella che veniva alzata.

Dalle loro parole quindi si evince che il disabile avrebbe tentato il suicidio.

La finestra
La finestra – LettoQuotidiano.it

Ad avvisare i familiari son stati i vicini di casa, che hanno telefonato all’altra sorella dicendole di rientrare a casa. Poi il telefono è stato passato a un agente, il quale ha avvisato che il 36enne era ferito gravemente e si trovava in ospedale.

Precisamente, Hasib era ricoverato al Gemelli e si trovava in rianimazione pieno di fratture su tutto il corpo, in stato di coma vigile.

Dopo questi avvenimenti, la famiglia ha dichiarato di voler andare a vivere in un’altra zona perché teme per la propria incolumità.

Le indagini

Da subito sono partite le indagini e ora secondo i nuovi dettagli emersi, sembra che la perquisizione effettuata dalle forze dell’ordine non fosse autorizzata.

Ora gli inquirenti si stanno concentrando proprio su questo aspetto, cercando di chiarire se questa iniziativa sia stata presa dagli agenti oppure coordinata da un funzionario.

La denuncia è stata fatta dai genitori di Hasib Omerovic, che hanno presentato l’esposto in base a quanto riferito dalla sorella minore che era in casa con lui.

Lei ha riferito che i 4 uomini hanno picchiato il fratello e poi lo hanno lanciato dalla finestra dell’abitazione.

In questa denuncia, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio contro ignoti.

Il Capo della Polizia, Lamberto Giannini, sta seguendo in prima persona il caso e ha confermato la collaborazione con la Procura per chiarire i dettagli di questo incidente.

Il post su Facebook

Facciamo un passo indietro, un giorno prima della vicenda infatti, una delle sorelle di Hasib era stata avvicinata da un commerciante della zona che l’aveva informata di una vicenda grave.

Suo fratello infatti veniva accusato in alcuni post su Facebook, di molestare alcune ragazze del quartiere.

In seguito questo post venne rimosso ma i familiari lo hanno salvato poiché conteneva delle minacce pesanti verso il ragazzo.

C’era anche una foto di Hasib con un commento in cui si invitava a fare attenzione all’uomo.

Le diverse versioni

Questo caso è molto particolare perché ci sono state fin da subito due versioni diametralmente opposte.

La prima è quella della sorella minore che era in casa con il 36enne e ha riferito del pestaggio da parte delle forze dell’ordine, dopo che alla richiesta dei documenti, Hasib si era chiuso in una stanza.

“lo hanno picchiato con un bastone e con i calci, poi lo hanno preso dai piedi e lo hanno buttato giù”.

C’è poi la versione degli agenti che riferiscono di essersi introdotti nell’abitazione per una perquisizione in seguito a diverse segnalazioni di molestie.

Hanno quindi chiesto l’esibizione dei documenti e dopo aver concluso il controllo, sono andati via e hanno sentito in quel momento la tapparella che si alzava.

Per capirne di più gli inquirenti hanno ascoltato i vicini di casa, per ora si procede per tentato omicidio e sono stati sequestrati un lenzuolo macchiato di sangue e il bastone di una scopa spezzato a metà.

 

 

 

 

 

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